Allena il pensiero strategico ☝

Cerchi un antidoto a San Valentino? Prendi spunto dalle aquile…

Lo confesso. Le commedie sentimentali grondanti buone intenzioni e prevedibili come i loro happy ending di melassa non mi hanno mai attratta. Forse starete pensando che sono una di quelle trentenne acide che ce l’ha con il mondo e che si sbraccia a sbandierare il fatto che si può essere felici anche da single, pur avendo uno più friends with benefits. Invece no. Le favole hollywoodiane stile Mulino Bianco, per me, fanno il paio con tutta la paccottiglia tipo Sex and the City & Co
 
Eppure, dopo aver  letto su Linkiesta il report sullo studio di un’autrice americana, Julia R. Lippman, sono letteralmente saltata sulla sedia. Far fuori il bambino con l’acqua sporca sembra ormai una specie di sport (inter)nazionale. State a sentire cosa sostiene l’intellettuale stelle strisce: stalking & femminicidi sarebbero figli “naturali” delle commedie strappalacrime made in Hollywood. E vai con il revisionismo su Hugh Grant & soci. Ma quale amore! La tenacia dimostrata e perseguita dai nostri oscuri oggetti del desiderio del grande schermo, a suo dire, non sarebbe altro che ossessione e bisogno spasmodico di controllo sull’incolpevole pulzella.
 
Ora, partendo dal presupposto che sì, l’industria del cinema spesso non è davvero altro che una spudorata fabbrica di sogni al di fuori della portata di noi umani, non è un tantino esagerato rovesciarle addosso la responsabilità di un fenomeno tanto ampio quanto grave? Che ruolo hanno, in tutta la faccenda, l’educazione familiare, i modelli culturali ricevuti dalla comunità di appartenenza e il sistema educativo? Giustizia e organi di “repressione” dei fenomeni violenti, secondo la signora Lippman, sono forse meno responsabili di molte, troppe, “tragedie annunciate”?
 
In attesa di avere risposte a questi – e molti altri – quesiti inerenti uno dei temi che sta più a cuore a tutti noi umanoidi, per un San Valentino più “sostenibile” (ma anche e soprattutto per vivere meglio i restanti 364 giorni), provate a (ri) guardarvi Chiamami Aquila (Continental Divide). E’ un film dell’inizio degli anni Ottanta, uno dei meno famosi, nonché l’ultimo, tra quelli interpretati da John Belushi. Non fatevi ingannare dal titolo: Quark non c’entra, eppure insinua il legittimo sospetto che abbiamo in comune con i regali pennuti molto più di quanto non penseremmo…
 
 
 
 

 

Continua...

Minigonna, leggings o tuta fa lo stesso…

Non sono sicuramente serviti i fatti di Colonia a far scaturire discussioni riguardo l’abbigliamento adeguato della donna fuori casa, diciamo che è un argomento che bene o male ha sempre fatto discutere donne con uomini e genitori con figlie.
 
Christen Brandt
Americana e non russa di Mosca, Pennsylvania,  ormai residente a NYC, non è stato l’abito a provocare i complimenti insistenti di un passante nella metropolitana della Trentaquattresima Strada.
 
La Storia
Questa mattina ero vestita come in foto. Camminavo tranquilla nella metropolita della Trentaquattresima Strada, quando ad un tratto un uomo è passato dicendo “Cavolo, che gambe che hai!”. 
Io ovviamente l’ho ignorato proseguendo per la mia strada, mentre lui ha iniziato a seguirmi avvicinandosi sempre di più, nonostante io cercavo di accelerare il passo per pedinarlo. 
Mi ascolti dolcezza? Ti ho detto che hai delle belle gambe e ti ringrazio per questo!
 
È stato il “Ti ringrazio” che mi ha lasciata stupefatta, non tanto il complimento in sé. 
Nonostante il fatto che i miei 5 cm di gambe fossero coperte da un paio di leggings, quell’uomo era convinto che le mie gambe fossero lì  in esclusiva per lui, impacchettate dentro a dei collant marroni, che le mie gambe esistessero nel mondo solo ed esclusivamente per essere apprezzate da lui. 
 
Ricordatevi questa foto
La prossima volta che vi chiedete se la vostra gonna possa o meno essere troppo corta, o la prossima volta che intimate a vostra figlia di cambiarsi d’abito, ricordatevi questa foto!
Sono vestita con un fottuto Parka e degli stivali, ma questo sembra non importare.
 
Questa foto postata su Facebook ha fatto il giro del mondo provocando moltissimi dibattiti. 
Sicuramente non è da giustificare un abito volgare che metta a nudo le proprie forme, ma non è nemmeno giustificabile un commento del genere. Io personalmente non ne voglio fare una questione femminista, per quanto mi riguarda è semplicemente un discorso di ritorno ad uno stato primitivo che colpisce indistintamente uomini e donne…ultimamente soprattutto le donne! 
 
Istinto primitivo
Emma Goldman, negli anni ’40, nell’ultimo capitolo di un saggio intitolato “Femminismo & Anarchia” parlava della vittoria delle donne per la loro emancipazione, ma sosteneva anche che nel futuro (nostro presente) le donne sarebbero arrivate a guidare grandi automobili con superbia e sentimento di superiorità rispetto all’uomo. Detto fatto. 
 
Ciò dimostra che la causa di un commento sgradevole ad una donna è la stessa identica causa di un insulto di una donna al semaforo alla guida del SUV del marito: l’istinto primitivo, la prepotenza.
 
(Youtuber per caso)
 
leggi anche
 
 
Continua...

Vuoi essere più intelligente? Ecco quali hobby devi coltivare

I sette passatempi che aumentano la nostra intelligenza

E’ vero che si nasce intelligenti, ma è anche vero che esistono degli hobby che, se praticati, ci fanno diventare più intelligenti perché sviluppano nuove sinapsi nel cervello.

Eccone 7 tratti dalla rivista Focus e sintetizzati:

  1. LEGGERE. Non importa cosa stiate leggendo, l’importante è non perdere questa sana abitudine. Divorare libri e leggere giornali è una delle armi migliori per mantenere attivo il cervello e rafforzare le competenze intellettive.
  2. SUONARE UNO STRUMENTO MUSICALE. Diverse ricerche hanno confermato che suonare uno strumento musicale stimola il cervello e gli permette di generare nuovi collegamenti tra neuroni. Quando si suona uno strumento si esercitano la memoria, la creatività, le competenze motorie e analitiche: insomma, la musica è un vero toccasana per la nostra intelligenza.
  3. ESERCITARE IL CERVELLO. Quando si compone un puzzle o ci si spacca la testa per riuscire a completare quel sudoku difficilissimo, non si sta sprecando tempo prezioso, anzi. Esercitare il cervello con questo tipo di giochi equivale a farlo partecipare a delle intense sessioni di ginnastica
  4. IMPARARE UNA NUOVA LINGUA. Parlare due o più lingue permette al cervello di mantenersi elastico, sviluppando competenze di problem solving e di ragionamento creativo. Ma soprattutto imparare una lingua diversa dalla propria ritarda il processo di declino dei neuroni: in una parola il cervello si mantiene "giovane" più a lungo e impara a vedere il mondo da angolazioni insolite.
  5. FARE ESERCIZIO FISICO. È risaputo: fare sport ha effetti positivi su mente e corpo, ma solo se l’esercizio fisico viene praticato con costanza e non solo sporadicamente. È stato provato infatti che a beneficiare di questo effetto sono soprattutto la memoria a lungo termine e la capacità di apprendimento e di elaborazione delle conoscenze.
  6. MEDITARE. Da una ricerca condotta  è emerso che la meditazione sviluppa alcune funzioni potenziali del cervello, che altrimenti rimarrebbero inutilizzate. In particolare, la concentrazione che si ottiene meditando permette di controllare alcuni stati d’animo e di scegliere quale provarne in un dato momento, conferendo a chi pratica questa disciplina un autocontrollo più forte su pensieri ed emozioni.
  7. SVILUPPARE MEMORIA CUMULATIVA. Siete abituati a fare le cose all’ultimo momento a scuola o al lavoro? Studiare o svolgere determinate mansioni con costanza di giorno in giorno permette a ciò che si apprende di sedimentarsi nella memoria, per poi riemergere una volta che se ne avrà bisogno. Al contrario, uno studio affrettato e nozionistico non avrà alcun effetto benefico sull’intelligenza. Se non siete più studenti, per esercitare la vostra memoria cumulativa iniziate ad appuntare su un quaderno le vostre osservazioni giornaliere, segnate ciò che avete fatto o dovete ancora fare, oppure datevi allo studio di una nuova lingua. 

Simona

leggi anche

Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci