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Amore online?……..funziona!!!!

Le statistiche rivelano che le coppie nate online sono felici e solide

Eh si! nell’era digitale internet fa anche da cupido, ma spesso si hanno forti dubbi sulla qualità delle relazioni nate attraverso la rete.

Per voi che siete assaliti dai dubbi, sappiate che chi ha conosciuto il proprio partner in chat o su internet ha rapporto con lui o lei e molto più solido e felice di quello in cui i partner si sono conosciuti offline.

E’ quello che emerge da uno studio dell’Università di Chicago. La ricerca ha preso in considerazione i racconti di molte persone sposate, alle quali è stato chiesto di parlare della propria esperienza di coppia e di esprimere un giudizio sulla qualità del rapporto. Ebbene, dai racconti è emerso che  chi ha incontrato il proprio partner su Internet si sente più coinvolto nei suoi confronti. In più, riferisce una maggiore complicità e un miglior dialogo di coppia.

Non i siti di incontri

La ricerca, poi, conferma che la maggiore affinità della coppia “online” è riferita a quelle coppie che si sono conosciute in chat o attraverso i forum frequentati da persone con interessi comuni piuttosto che i siti di incontri per single.

Perché

Qual’è il segreto del loro successo? Semplice, la rete dà modo alle coppie online di conoscersi bene già prima di incontrarsi di persona. 

Infatti, le statistiche parlano chiaro: i matrimoni contratti tra persone che si sono conosciute nella rete sono più duraturi di quelli tradizionali.

Simona

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Ascoltare musica? È come fare sesso o mangiare qualcosa che ci piace

«Senza musica la vita sarebbe un errore».
Anche un pessimista come  Nietzsche era innamorato di Euterpe. In macchina o a lavoro, a casa o per strada, le canzoni sono compagne insostituibili delle nostre giornate. Non solo la musica lenisce lo stress e ci rilassa, ma è scientificamente provato che fa bene a cuore e cervello.
 
Lo studio
L’esperimento è stato realizzato dall’Università di Nis, in Serbia, su un campione di 74 pazienti con malattie coronariche. Sembra che l’ascolto della musica preferita abbia avuto un beneficio significativo sulle patologie legate al cuore. 
Il campione coinvolto è stato divisi in tre gruppi. Il primo doveva ascoltare musica per trenta minuti al giorno, il secondo per un tempo indefinito e il terzo infine doveva dedicarsi solo all’esercizio fisico. I risultati hanno rivelato che, anche se lo sport è fondamentale, la musicoterapia  ha comunque un' influenza rilevante sulla nostra salute. Chi ha ascoltato musica per mezz’ora al giorno  ha mostrato miglioramenti globali del 39%  contro i 19 e 29 per cento degli altri gruppi. La dott.ssa Marina Delijanin Ilic, a capo dell’esperimento, ha spiegato che la musica apporta endorfine al cervello, elemento che migliora la salute vascolare.  
 
La musica è come il sesso
Altri studi hanno dimostrato che, a livello neurologico, ascoltare la nostra musica preferita può addirittura sostituire il piacere di mangiare qualcosa di buono o quello derivante dallo stare sotto le lenzuola con il partner
Il dottor Robert Zatorre, dell’Università di Montreal, insieme a un gruppo di colleghi ,ha dimostrato per mezzo di scansioni cerebrali che, quando si ascolta la melodia del cuore, si attiva il sistema mesolimbico, comunemente associato al piacere e alla gratificazione. 
Un esperimento della Kaohsiung Medical University, pubblicato su BMC Complementary and Alternative Medicine ha addirittura dimostrato come prestare orecchio alle melodie di Mozart riduca le crisi epilettiche.
 
Il benessere? Questione di frequenze
I benefici che derivano dalle nostre melodie preferite tuttavie dipendono dall' elemento costituente della musica: le frequenze. Melodie classiche o pop sono in genere composte  da frequenze positive, mentre rock o heavy metal a volte contengono una sequenza di suoni che potrebbero emanare frequenze negative. 
 Non solo ritmi  buoni e cattivi però. Da considerare anche la presenza o meno delle frequenze stesse. Con l’avvento dell’Mp3 infatti sono aumentati fruizione e storage, a discapito della qualità. Il processo di compressione per memorizzare il suono sacrifica infatti i dati presenti nel file originali. Perciò se davvero volete fare musicoterapia , ascoltate vinili o cd o al massimo file digitali in formato Wave o FLAC. 
In commercio ci sono anche auricolari che promettono un suono pulito e potente come i Fighter di Ubsound, dal design ergonomico e colorato., che garantiscono massima qualità. 
 
«Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette » ( Frank Zappa).
 
 
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Riuscire a stare soli non significa essere solitari

Stare da soli libera la creatività e rende più produttivi  

Sono veramente poche le persone che riescono a stare senza connessione e cellulari anche per poco tempo, eppure è dimostrato che la creatività si sviluppa proprio nei momenti di solitudine. I migliori artisti,inventori ed ingegneri lavorano meglio in condizioni di solitudine.  

Una recente analisi pubblicata su Quartz dimostra che si può star bene anche da soli senza con ciò patire la noia ed essere asociali, ed inoltre, lo stare soli apporta benefici.

Gli effetti dannosi della solitudine sono conosciuti a tutti ma diverso è il caso in cui ci si ritaglia degli spazi per stare bene da soli.

Se ci concediamo degli spazi di solitudine,infatti, riusciamo a sedimentare le informazioni e trovare soluzioni creative ai problemi.

Molti sono gli studi che sottolineano come lo stato di “apparente distrazione” nel quale cadiamo quando siamo soli è la condizione necessaria per aumentare la nostra produttività, la creatività ed in generale il pensiero laterale.

Come si diventa solitari

Ci si può allenare alla solitudine? La risposta è si!  Si può, ad esempio provare a trascorrere più tempo all'aria aperta, in un contesto rurale e tranquillo. Alcuni studi hanno dimostrato che 4 giorni di immersione nella natura migliorano le capacità di problem solving del 50%.

Esistono,in America, delle realtà aziendali che consentono  ai propri dipendenti di trascorrere 4 ore di “tempo per pensare” a settimana lontani da mail, cellulari e colleghi, e che hanno portato ad un considerevole aumento della produttività dei dipendenti stessi.

Simona

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