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La Finlandia ha gli studenti migliori del mondo: mi sorge un dubbio...

In Finlandia niente compiti per casa e 20 ore settimanali di scuola

Una scuola senza compiti per casa e con un orario di sole tre-quattro ore al giorno? In Finlandia esiste, e il sistema sembra funzionare alla grande, visto che gli studenti finlandesi sono i più intelligenti del mondo, secondo il rapporto Ocse del 2015.

Nel documentario realizzato dal celebre regista statunitense Michael Moore, il ministro dell'Istruzione finlandese, Krista Kiuru, spiega che i più piccoli devono avere del tempo per essere bambini e per godersi la vita.

Cosa possono fare gli studenti con così tanto tempo libero? Secondo gli insegnanti intervistati, ci sono molte attività che stimolano la creatività dei bambini senza stressarli con ore e ore di compiti: giocare insieme, fare sport, imparare a suonare uno strumento, leggere, cucinare, stare all’aria aperta.

Il cervello deve rilassarsi ogni tanto. Se lavora incessantemente, allora smette di apprendere”, spiega una preside finlandese. I docenti sottolineano anche l’inutilità dei test a risposta multipla (pensiamo, ad esempio, all’Invalsi), che puntano su conoscenze standardizzate e non fanno crescere gli studenti. “Cerchiamo di insegnare ciò che può servire a usare il cervello nel miglior modo possibile, incluse educazione fisica, arte, musica”, continuano gli insegnanti.

E in Italia?

Nella classifica dell’Ocse, l’Italia compare solo al ventiquattresimo posto, con un sistema scolastico inadeguato fatto di un numero eccessivo di ore e di giorni di lezione, e i bambini costretti a trascorrere interi pomeriggi sui libri fin dalle elementari, cercando di memorizzare nozioni inutili che dimenticheranno dopo essere stati interrogati e che non li aiuteranno di certo a trovare lavoro in futuro.

Va bene con la riduzione dei compiti per casa, soprattutto alle elementari, ipotesi su cui spingono sempre più presidi e psicologi di tutto il mondo. 

Mi sorge, però, un dubbio...

Come faranno le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano a tempo pieno? Bisognerebbe ripensare il sistema scolastico in modo da offrire un’alternativa allo studio, con educatori che seguano i bambini in attività divertenti e stimolanti, senza incidere troppo sulle spese di famiglie già gravate da tasse, mutui e bollette.

Hai mai controllato cosa fanno i tuoi figli quando non studiano? Molto probabilmente si incantano davanti allo schermo del computer o della televisione, smanettano con smartphone e video giochi, si isolano ascoltando musica o guardano un video dopo l’altro su YouTube, con il rischio di ascoltare messaggi inadeguati per la loro età.

Difficilmente aiuteranno nei lavoretti di casa, impareranno a cucinare, suoneranno uno strumento andranno al parco giochi. Senza un adulto a seguirli e a stimolarli, compiti o non compiti, più che una generazione di bambini più creativi, rischieremmo di avere bambini sempre più soli.

Guarda il documentario di Michael Moore
Che ne pensi del sistema scolastico finlandese? Conosci uomini o donne finlandesi di successo?

 di Rosa Cambara

 

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La chiave del successo? Circondarsi delle persone giuste. Parola di Mark Zuckerberg…

La chiave del successo

Mark_Zuckerberg

Chiedersi in che modo un’idea d’impresa può lasciare un segno nel mondo. Circondarsi delle persone giuste. Imparare sempre, anche dai propri errori. Sono i tre punti su cui si è concentrato Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, nel discorso che ha tenuto alla Luiss di Roma alla presenza di imprenditori e studenti.

Soffermiamoci sul primo punto: in che modo la mia idea può lasciare un segno nel mondo? 

Quella di Zuckerberg ha lasciato molto più che un segno: ha rivoluzionato il mondo della comunicazione conquistando anche i più scettici, quelli che criticano i social network perché fomentano l’esibizionismo e penalizzano la comunicazione faccia a faccia, ma poi non resistono alla tentazione di iscriversi. Facebook è un gigante che cresce di anno in anno e chissà dove potrà arrivare, arricchendosi di nuove funzioni e possibilità che permettono agli utenti di non annoiarsi e alle aziende di continuare a investire in pubblicità. Zuckerberg ha avuto un’intuizione rivoluzionaria, è partito da idee già esistenti e le ha migliorate, e nel tempo ha saputo mantenere alta l’attrattività della sua piattaforma, comprendendo prima degli altri cosa desidera davvero la gente. Ma non ha fatto tutto questo da solo.

 

Arriviamo quindi al secondo punto: circondarsi delle persone giuste per creare un team vincente. 

La_Chiave_Del_SuccessoÈ impensabile che una persona sola al comando possa racchiudere in sé tutte le competenze necessarie a portare avanti un’impresa: è necessario avere collaboratori specializzati in diversi settori, con abilità che si completano a vicenda, come i tasselli di un puzzle che si incastrano tra loro fino a raggiungere l’obiettivo. Quello, appunto, di cambiare il mondo.

Infine, credere nel proprio progetto, non mollare mai e imparare sempre di più. 

Spesso l’apprendimento arriva dopo un insuccesso. Ma la società contemporanea non è molto tenera nei confronti di chi sbaglia: il fallimento viene visto come qualcosa di negativo, non come un momento di crescita. La competizione sfrenata spesso scoraggia in partenza chi una buona idea ce l’ha, ma si lascia intimidire dalla paura di fallire, di essere etichettato come un perdente, di restare indietro rispetto agli altri. Perché se non arrivi primo non sei nessuno. «Prendete Einstein, ha commesso molti errori prima di arrivare alla teoria della relatività. Tuttavia molti lo ricordano lui per i suoi successi, pochi per i fallimenti» ha spiegato Zuckerberg.

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Che lezione possiamo trarne? 

Se hai un progetto in cui credi, se pensi di proporre qualcosa di nuovo che possa lasciare un segno, non farti bloccare dalla paura: scegli le persone giuste con cui formare un gruppo di lavoro e raggiungere i tuoi obiettivi, e provaci fino in fondo… Chissà che il prossimo Mark Zuckerberg non possa essere tu!

Ps.: occhio a non farti rubare l’idea!

«I laureandi di Harvard pensano che inventare un lavoro sia meglio che trovare un lavoro»

Guarda la scena tratta dal film The social network, che racconta proprio la nascita di Facebook e la causa da 600 milioni di dollari che Mark Zuckerberg ha dovuto affrontare.

 di Rosa Cambara

 

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Come sopravvivere al rientro dalle ferie

Neanche il tempo di dire ferie e già siete di nuovo dietro le scrivanie?
 

Avete già messo come sfondo del desktop la foto della vostra ultima vacanza? Versate qualche lacrimuccia quando vi mandano promozioni sui viaggi? Tranquilli, è normale. Soffrite di sindrome post-ferie.

Se la domenica prima di rientrare ai posti di combattimento avvertite un vago senso di malinconia e un’ansietta fastidiosa, sappiate che siete in buona compagnia. La patologia da rientro dalle vacanze colpisce infatti un italiano su dieci.

Come sopravvivere e non farsi schiacciare da nervosismo e scartoffie? Ecco i consigli della Formica Argentina.

1)      Prevenire è meglio che curare

Evitare di lasciare lavori in sospeso. Chiudere tutte le situazioni professionali e non prima di partire vi consentirà di godervi la vacanza con la mente totalmente libera. E tornare altrettanto rilassati e pronti al nuovo round lavorativo.

2)      Mail automatica

La vostra casella di posta a fine agosto conta 7658 messaggi?  Formulare una risposta automatica per avvertire che siete in ferie o lasciare come riferimento il numero di un collega aiuterà perlomeno ad evitare mail rabbiose in cui vi si chiede perché non rispondete.

3)      Coccolarsi

Pensate a un piccolo regalo da farvi nella settimana in cui ricominciate. Un appuntamento dal parrucchiere, un vestito nuovo, una cena con gli amici per raccontarsi le vacanze.

4)      Casa dolce casa

Com’è brutto tornare e trovare tutto a soqquadro! Per quanto possibile, cercare di sistemare la vostra dimora prima di partire. Rientrare in un ambiente pulito e ordinato renderà l’inizio meno traumatico.

5)      Gradualità

Non prenotare il ritorno da mare o montagna a distanza ravvicinata col primo giorno di lavoro, ma regalarsi un  giorno di decompressione.  Potrete riempire la dispensa, fare piccole commissioni o semplicemente rilassarvi prima di tornare alla routine quotidiana.

6)      Leggere e fare sport

Perché dedicare tempo alla forma fisica e alla lettura solo durante le vacanze? Continuare a coltivare i piccoli piaceri vacanzieri può essere un valido aiuto per attutire lo stacco netto tra estate e autunno.

7)      Viaggi, che passione!

La migliore terapia? Cominciare a programmare la prossima vacanza! Perciò calendario alla mano e controllate il prossimo ponte utile!

 

di IRENE CALTABIANO

 

 

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