La Start Up

Un orsetto può “cambiare il mondo”

“Teddy the Guardian”, l’orsetto sentinella “smart”che ha cambiato il mondo della sanità  

orsetto_teddySi può cambiare il mondo anche con un semplice orsetto. In particolare quello della sanità è stato cambiato da Teddy the Guardianun orsacchiotto smart che controlla la salute dei bimbi.

Il progetto di Teddy è nato qualche anno fa dall’idea di due ragazze croate Josipa Majic e Ana Burica e ad oggi ha ottenuto molto successo.

Cos’è

Si tratta di un peluche che può monitorare le attività e i dati medici dei bambini. In particolare, Teddy ha dei sensori medici certificati per misurare temperatura, battito e livello di ossigeno nel sangue, livelli di stress e postura quando il bambino lo abbraccia. I dati vengono trasmessi ad uno smartphone,un tablet o un computer che li riproduce attraverso un’apposita applicazione.

Insomma è un perfetto alleato di mamma e papà  poiché permette loro di sapere se il bimbo sta bene senza doverlo sottoporre a lunghe visite e stressanti analisi. L’ulteriore vantaggio è che la registrazione di tali dati in una condizione emotiva “neutrale” permetterà  di avere un quadro più attendibile della salute del bambino.

Oltre all’orsetto questa startup berlinese BabyWatch ha creato un’intera linea di morbidi animali di pezza (tra i quali una giraffa ed un leone) che fanno da “guardiani” alla salute dei bimbi.

L’orsetto ha un costo un po’alto (169 euro) ma è davvero utile poiché rende felice il bambino e sereni i genitori.

Simona
Blogger & mamma

 

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Just Knock la piattaforma che da spazio alle idee e non al curriculum

Un nuovo modo di assumere?

Inviare idee al posto del curriculum attraverso una nuova ed innovativa piattaforma

just-know-founderPrima le tue idee e poi il tuo C.V.” è lo slogan della nuova piattaforma che si occupa di ricercare  personale utilizzando un metodo innovativo. “Evitiamo sbarramenti all’entrata basati su pregiudizi”. 

Ed in effetti il classico sistema di recruiting attraverso la valutazione di un curriculum vitae può costituire un limite per i candidati. Questo è uno strumento insufficiente che rischia di creare sbarramenti all’entrata basati su pregiudizi quali: voto di laurea, università di provenienza, età…A conti fatti si otterrà una visione limitata del candidato poiché questi parametri spesso non corrispondono all’effettivo apporto che una risorsa può dare.

Guardare prima l’idea del candidato, valutarla e solo successivamente scoprire la sua identità è un  sistema che realmente premia i più meritevoli ed è così che agisce Just Knock.

L’idea

Marianna Poletti just knockIl merito di aver creato questa startup spetta ad una donna, Marianna Poletti che, come tutti gli studenti che si affacciano al mondo del lavoro, ha sperimentato sulla propria pelle cosa vuol dire inviare un curriculum che non verrà mai letto o preso in considerazione dalle aziende. E’ così che ha pensato ad un sistema più meritocratico che dia spazio alle idee dei giovani talentuosi.

Attraverso un funzionamento semplice il candidato potrà rispondere ad una specifica posizione ricercata oppure,nel caso in cui non corrisponda alle proprie competenze, potrà inviare una propria e spontanea idea.  

Ad oggi

La startup, nata circa un anno e mezzo fa, vanta clienti come Bosch, Carrefour, Enel, Decathlon, Lindt, Leo Burnett e utenti provenienti dalle migliori università italiane. Queste aziende hanno deciso di rivolgersi a Just Knock perché hanno capito che in questo modo avrebbero ricevuto candidature da persone realmente motivate che sanno dove vogliono arrivare ed hanno capacità di problem solving.

La startup di Marianna Poletti (già presente in altri paesi) si pone come obiettivo di allargare ancora di più la cerchia di clienti e candidati divulgando questo nuovo “metodo” ad altri paesi esteri.

Simona
Human digital connector

 
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Con PowerMe niente più telefonini scarichi!

Oltre 40mila dollari raccolti e più di quattromila pezzi venduti da PowerMe, la startup dei cellulari che si ricaricano a vicenda…

powermeQuanti appuntamenti di lavoro saltati e quante buche date agli amici a causa di un cellulare scarico, senza contare poi le volte in cui siamo rimasti senza navigatore. Ma da oggi si cambia grazie a PowerMe! 

PowerMe è un dispositivo ed è una startup che propone un’idea semplice ma geniale e cioè dare la possibilità a tutti di caricare uno smartphone (o tablet) con un cavetto che “ruba”la carica ad un altro   smartphone o tablet senza presa di corrente.

Un’idea semplice diremo, intanto nessuno ci aveva mai pensato, e la sua utilità è evidente tanto da far nascere un business potenzialmente grandissimo che avrà come utenti tutti i possessori di uno smartphone.

La startup nata circa un anno e mezzo fa ha avuto subito successo. Ha difatti raccolto in un mese sul sito di crowdfunding Indiegogo 40mila euro ed ha venduto 4mila pezzi.

 

Com’è nata l’idea

powermeL’idea è nata da due giovani di 21 e 24 che si chiamano Ludovico Cianchetta e Francesco Crema quando, come racconta il primo: “un anno e mezzo rientrando da un viaggio ci siamo trovati con il cellulare scarico, proprio quello munito di navigatore satellitare. In auto, senza un accendisigari USB e/o una batteria esterna io, da bravo ingegnere, ha avuto l’idea”.

Questi due giovani,inoltre, hanno creato e lanciato una app che permette di trovare utenti e luoghi fisici dove poter caricare e condividere l’energia tra smartphone. Non solo: PowerMe è anche un “prodotto fisico” che permette la connessione e il trasferimento di energia tra device: un kit completo, quindi, per non perdere la carica, inventato un giorno, per non perdere la strada.

Come si utilizza

powermeIl cavetto si utilizza in modo semplice e pratico: “ Sarà sufficiente collegare le due estremità ai dispositivi che devono scambiarsi l’energia per “ricaricarsi automaticamente”.

Il cavetto ha le dimensioni di un portachiavi e quindi è possibile portarlo sempre con se e costa 19.90€. 

I progetti

Il team della startup composto da Emanuele Casero, Gabriele Ronchini, Luigi Carabiniere e Mario Molinari, Cianchetta e Crema si pone come obiettivo quello  “rivoluzionare il settore della ricarica per smartphone” attraverso partnership con operatori telefonici e big del settore tecnologia, in modo da farlo conoscere ad un target ancora piú ampio.

Simona
Blogger scarica

 

 
 
 

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