La Start Up

Interior be, la startup della casa su misura

“Se non riesci a uscire dal tunnel, arredalo”.

interior-beSarà questa la frase che ha ispirato i ragazzi di InteriorBe, la start-up che rivoluziona gli ambienti casalinghi?

Da qualche tempo impera il trend stare a casa is the new uscire. Soprattutto noi mezzi giovani, che un tempo facevamo le cinque del mattino bighellonando in giro e ora ci alziamo alla stessa ora per andare a lavoro, siamo sempre più affezionati alla nostra camera da letto così come a divano e soggiorno. La controtendenza è rendere le mura domestiche sempre più confortevoli e aderenti ai nostri gusti personali; il tutto senza metter piede fuori casa o passare estenuanti pomeriggi all' Ikea.

Nonostante sia un dato di fatto che l’incredibile scelta di app a nostra disposizione ci stia rendendo sempre più pigri e meno fantasiosi, tutti ormai usufruiamo di piattaforme che fanno “il lavoro sporco” al posto nostro.

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Come funziona InteriorBe

casa

L'app si può definire una sorta di LinkedIn dell’arredamento, dedicata a creare un contatto fra chi cerca soluzioni ideali per il proprio appartamento e architetti e interior design professionisti. Inizialmente il sito ti sottopone a una specie di test di Rorscharch per aiutarti a capire ciò che che ti piace o di cui hai bisogno e quanto vuoi spendere.

«Il cliente ci invia la planimetria, le foto dello spazio, e il progettista va a realizzare un progetto sia in pianta che con viste fotorealistiche 3D- illustra Federica Sala, founder & CEO- dopodiché il futuro per noi è quello di portare il committente sempre più all’interno dello spazio progettato. Quindi presto non ci si fermerà al 3D, ma si passerà alla vista a 360 gradi o anche alla realtà virtuale»

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Tra book e chat

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Una volta concluso il lavoro, gli arredi si possono acquistare direttamente dal sito, con sconti fino al 10%. La squadra di InteriorBe garantisce consegna in tempi rapidi, massimo dieci giorni, ma soprattutto con un prezzo chiaro al metro quadrato. Una novità molto apprezzata è la possibilità di chattare e interagire col progettista, funzione che ha fatto la differenza nel grado di soddisfazione del cliente.

Il tariffario di InterioBe parte da ambienti delle dimensioni minime di 16 metri quadri. Il book small-arredare costa 144 euro, 240 il book-medium-rinnovare, e 304 il book large-ristrutturare. La startup ha già venduto più di 100 dossier, anche a clienti esteri: Bielorussia, Brasile, Londra.

Reinventarsi un lavoro

InteriorBe è la dimostrazione concreta che l’unione e una buona idea fanno la forza. Il team include ragazzi tendenzialmente giovani e talentuosi, che non trovavano riscontro sul mercato, dal momento che gli studi non assumono più. Così, anziché piangersi addosso, hanno capito che far squadra è la soluzione. Cavalcando l’onda del piacere di stare a casa. 

 

di Irene Caltabiano

 

 

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Taskhunters, la startup che affida le nostre faccende a studenti di fiducia

A Milano nasce una startup che permette agli studenti di guadagnare svolgendo piccole attività per conto di chi lavora

ragazza_faccende_spesaQuotidianamente abbiamo una lista di “piccole faccende” da sbrigare come  ritirare un vestito in lavanderia, fare la spesa,pulire il garage ecc... Ebbene, se la nostra vita frenetica ci impedisce di svolgere queste piccole attività per carenza di tempo, c’è una soluzione al problema! 

Delegare tutto a studenti universitari di fiducia che risolveranno le nostre faccende e nel contempo guadagneranno qualcosa. Tutto questo è possibile grazie ad una nuova piattaforma che si chiama Taskhunters.

Cos’è Taskhunters?

Taskhunters è un marketplace virtuale: un luogo in cui i cittadini privati possono affidare le proprie faccende a studenti di fiducia e gli studenti possono guadagnare svolgendo queste mansioni. E alla domanda: perché affidare i propri servizi agli studenti? Taskhunters risponde: “Perché sono preparati, motivati e volenterosi. Hanno uno stile di vita flessibile, che si adatta perfettamente allo svolgimento di faccende e piccoli lavori per gli altri”.

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Com’è nata l’app

L'app è stata creata da Lorenzo Teodori, Francesco Piovesan, Marco Premier e Alberto Mora. Tutti under 30 che, dopo importanti esperienze lavorative all'estero, hanno scelto di rientrare e investire in Italia. Da ex studenti universitari hanno avuto anche loro l’esigenza di guadagnare qualcosa per pagarsi viaggi, libri ed altro. Ma sono stati anche lavoratori “senza tempo” e così hanno pensato ad un’app che risolvesse i problemi di entrambe le parti.

Come funziona l’app

taskhunters_appFunziona in modo molto semplice. I lavoratori pubblicano i propri "task" (compiti) sull'app scegliendo tra diverse categorie, come spesa al supermercato, pet care, trasloco, consegna abiti in lavanderia e molto altro; indicando il costo e le condizioni del servizio. 

Gli studenti possono offrirsi per svolgere l'attività e scegliere se accettare la ricompensa oppure contrattare per un prezzo più alto. Taskhunters verifica i profili degli studenti che aderiscono alla piattaforma e mette a disposizione un sistema di valutazione reciproca: a task concluso, studenti e lavoratori possono lasciare dei feedback. 

L'obiettivo è creare una rete di persone di fiducia a cui delegare le proprie commissioni con serenità.

Ad oggi

Taskhunters è cresciuta in pochi mesi e ad oggi sono 8.000 le persone iscritte al servizio. Vanta studenti provenienti da tutte le Università di Milano. L’obiettivo è quello di attivare l’app in altre città, oltre Milano, e di far conoscere la piattaforma anche alle aziende.

Simona
Blogger affaccendata

 

 

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Le 5 startup “candidate al successo” nel 2017

Hanno già riscosso successo perché sono innovative e nel 2017 probabilmente si parlerà molto di loro

startupperSono le 5 startup che nel 2017 sicuramente decolleranno, il loro segreto? Proporre servizi utili ed innovativi ed è bene tenerle d’occhio per non perdersi le innovazioni che propongono.

Vediamo quali sono secondo il sito Forexinfo.it

  1. Starry
    Si tratta di una startup lanciata nel 2016 con l’obiettivo di rendere la connessione internet superpotente. Questa startup venderà un equipaggiamento che permetterà ad internet di raggiungere velocità di 1 GB per secondo.
  2. Nowait
    è una tecnologia che permette agli utenti di prenotare la coda al ristorante controllando la propria posizione online e senza uscire di casa se non quando è giunto il proprio turno
  3. OfferUp
    è sostanzialmente un misto fra Craigslist ed eBay che però può essere usata solo da cellulari. La start up potrebbe far parlare di sé nel 2017 perché agli inizi ha già registrato più volumi di vendita di eBay, oltre al fatto che i suoi utenti vi trascorrano tanto tempo sopra quanto ne passano su Snapchat o Instagram.
  4. Lola
    è un’agenzia di viaggio che sfrutta le tecnologie del ventunesimo secolo. Essa, infatti, funziona come un’applicazione per chat che mette in contatto i viaggiatori con un gruppo di consulenti che si occupano di pianificare il viaggio in ogni aspetto.
  5. Pindrop Security
    Si occupa di sicurezza dei dati è in grado di scoprire quando qualcuno sta cercando di rubare l’identità di qualcuno dal telefono. Questo strumento è già usato da tre delle quattro maggiori banche e la compagnia ha passato gli ultimi cinque anni a creare una libreria digitale di caratteristiche audio che possano identificare il tipo di chiamata che ti sta arrivando. Se il sistema riscontra qualcosa di anomalo, segnala la chiamata come rischio potenziale.

 

Simona
Blogger insicura

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