La Start Up

iQChocolate il cioccolato “niente male”

Chi ha detto che non possiamo mangiare il nostro cibo preferito e vivere a lungo sani?

cioccolatoUna delle migliori startup del settore alimentare è certamente la iQChocolate creata da  Kate Hamilton e Jane Shandley due brillanti imprenditrici che hanno ideato una cioccolata speciale “senza sensi di colpa e senza ingrassare

Cos’è iQChocolate

Adatto a tutti gli amanti del buon cioccolato iQChocolate ne permette un grosso consumo perché oltre ad essere delizioso è bio ed è anche senza zucchero. 

Inoltre, IQ Chocolate è libero da tutti i 14 allergeni soia generalmente presenti nelle barrette comuni che rendono il comune cioccolato offlimits per gli allergici. Non contiene tracce di noci, glutine, frumento o soia ed è a basso indice glicemico, il che vuol dire che non aumenta i livelli di glicemia nel sangue risultando indicato anche per i diabetici.

Il cioccolato rivoluzionario che fa bene

Questo cioccolato nasce da due donne appassionate di questo alimento che “vogliono vivere per tanto, tanto tempo, e godersi però il viaggio su questa terra”.

Hanno dedotto che la fava di cioccolato è di per se un alimento tra i più nutrienti e sani ma è poi come viene trattata per produrre il cioccolato a fare la differenza e spesso a causare problemi di salute. 

Ecco allora che le due brillanti imprenditrici hanno ideato dunque questa cioccolata speciale realizzando il loro credo: creare un cioccolato biologico sano e buono “dalla fava di cacao fino alla tavoletta”.

La startup

startup_iqchocolateLe imprenditrici hanno curato nei minimi dettagli la produzione e la lavorazione di questo prodotto al fine di creare un’eccellenza anche nel gusto. 

Per questo si sono avvalse dell’arte dei maitre chocolatier e della scienza di lavorazione del cioccolato dalla fava di cacao nei modi tradizionali e così hanno creato qualcosa di completamente nuovo. 

E dopo un primo esordio in cui il prodotto non ha convinto il pubblico che lo ha accolto con diffidenza le imprenditrici hanno ottenuto il sigillo di approvazione dallo chef Mark Greenaway che  ha fatto impennare il loro giro d’ affari rendendo questo cioccolato popolarissimo.

Ad oggi

La domanda di questo tipo di cioccolato è esplosa con una richiesta in costante crescita soprattutto dal mondo sportivo, e grazie al fatto che questo cioccolato ha dimostrato un potenziale di rallentamento nel processo di declino cognitivo negli anziani sta attirando fasce sempre crescenti di clientela in particolare tra le persone di età matura. 

IQ Chocolate oggi è un grande successo e viene esportato in 13 paesi, ma Kate e Jane sognano in grande e sperano di espandersi ancora di più in futuro conquistando il mondo a suon di gustosa e sanissima cioccolata.

Simona
Blogger golosa

 

 
 
 
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ParkTag, l'app per condividere il parcheggio

Sapevate che, nell’arco della nostra vita, passiamo in totale 14 mesi in auto a cercare parcheggio?

Tutti conosciamo la spiacevole sensazione di girare a vuoto cercando un posto per lasciare la nostra vettura. Molti, esasperati, abbandonano il campo ancor prima di aver portato a termine la missione.

Nell’era della sharing economy anche parcheggiare può diventare social, evitando stress ed esaurimenti nervosi. L’idea viene dalla Germania: la Digital Natives UG ha infatti creato ParkTag, app che va incontro al problema principale degli automobilisti: trovare un buco dove lasciare la macchina.

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Come funziona

L’idea è semplice: il conducente condivide la posizione del parcheggio nel momento in cui lo sta liberando. In questo modo gli altri utenti, alla ricerca disperata di un posto, potranno controllarne la disponibilità nelle vicinanze, direttamente sul proprio smartphone.

Una volta scaricata l’applicazione viene mostrata una mappa con le localizzazioni in sovraimpressione. Ne esistono tre tipologie:

  • Segnaposti verdi (<10): parcheggi che si libereranno nei prossimi 10 minuti.
  • Segnaposti verdi (<5): parcheggi che si libereranno tra meno di 5 minuti.
  • Segnaposti grigi (<5): parcheggi appena liberati (da meno di 5 minuti).

L’utente può segnalare il proprio posto auto fino ad un’ora prima; così facendo gli altri verificheranno quanto tempo ci vuole affinchè quest’ultimo venga liberato, raggiungendo così comodamente la posizione.

Volete togliervi il pensiero di segnalare con un click il posto libero o temete di dimenticarlo? Si può attivare la funzione Autodetect: sarà il vostro smartphone a segnalare l’abbandono del parcheggio, senza un vostro intervento diretto e soprattutto, se si vuole, nel pieno anonimato. 

Ulteriore vantaggio? L’app premia chi è più solidale con gli altri guidatori. ParkTag assegna un punteggio, sotto forma di crediti, a chi accumula più segnalazioni: maggior numero ne hai, più veloci saranno gli avvisi di liberazione di parcheggio. Quindi, anche solo per questioni statistiche, converrebbe utilizzare la piattaforma. Non parliamo poi di riduzione di inquinamento e scanso di spiacevoli ritardi e inutile stress.

L’app è oggi disponibile a Milano, Stoccolma, Berlino, Amburgo, Monaco, Vienna e Copenhagen. La vorresti nella tua città? Puoi contattare il team e fare una chiaccherata per portare ParkTag vicino a te.

 

Park sharing is the way

Secondo numerosi sondaggi, l’auto è ancora il mezzo di trasporto più utilizzato in Italia, a dispetto di una netta minoranza che sfrutta mezzi pubblici e biciclette. Conseguenza? Ingorghi, autobus in ritardo e tariffe di sosta alle stelle. Se proprio non riusciamo ad assumere abitudini più green, aiutiamoci fra noi. Più utenti scaricano l’app, più parcheggi si troveranno. Inoltre a breve verrà attivata  la funzione per comunicare con chi sta lasciando il parcheggio, evitando così che chi non ha l’app possa occupare  il posto. O magari chiedendo il favore di restare fermo fin quando non arriva  il prossimo occupante. 

Un click solidale non costa nulla. E saremo tutti più rilassati.

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

 

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Comehome,la startup delle feste in casa?

Nasce a Milano una startup dedicata alle feste in casa per facilitare le amicizie tra giovani studenti

comehome_1Nelle grandi città si sa non è facile fare amicizia con nuove persone al di fuori della cerchia dei propri amici, è per questo che quattro studenti hanno creato una piattaforma simile ad Airbnb che organizza party e concerti casalinghi. 

Questa volta il web viene utilizzato per creare amicizie “fisiche” e non virtuali e per risolvere il problema dell’isolamento dei ragazzi che tendono a non uscire ed a coltivare le loro amicizie quasi esclusivamente sul web.

Comehome

La piattaforma si chiama Comehome ed è un’idea di quattro ragazzi di età compresa tra i 27 ed i 31 anni.

Si chiamano Michele Cesario,Daniele Chiechia,Federico Santaroni ed Andrea Vitale e la loro idea di sfruttare le connessioni dei social network per allargare le personali conoscenze nella vita reale sembra aver riscosso successo. 

Dopo aver lavorato sul progetto ed aver sperimentato il suo funzionamento attraverso alcune feste in casa propria hanno dato il via a questa piattaforma che funziona in maniera molto semplice: “ Il padrone di casa sceglie la data per la festa e la tipologia. Si va dai sangria party, i più quotati, agli aperitivi, fino alle cene raffinate. Si stabilisce un numero massimo di invitati e un possibile contributo. «Qualcuno chiede un rimborso spese o di portare bevande. Poco prima dell’evento si comunica l’indirizzo a chi verrà. Un po’ per proteggere i padroni di casa, un po’ per lasciare che l’effetto sorpresa aleggi attorno alla festa”.

I numeri di Comehome   

Questa startup è nata da poco ma i suo successo è stato immediato tanto che i fondatori vantano numeri come le 3500 persone raggiunte tramite la loro pagina Facebook dando vita a circa 15 eventi al mese. Questo vuol dire che si ha la possibilità di partecipare ad una festa o un concerto live un giorno si ed uno no.

I guadagni ed i progetti per il futuro

Il guadagno è dato da una piccola percentuale sul contributo chiesto agli invitati. In realtà la startup dei quattro giovani sta ancora investendo, in particolare in campagne marketing con altri partner interessanti. 

Una di queste (già in atto) prevede le pulizie “dopo festa” gratis per il padrone di casa.

Al momento, inoltre, gli ideatori stanno studiando modi per superare la diffidenza dei partecipanti nell’entrare  in casa di estranei con altri estranei. 

Un ostacolo in parte già superato grazie alla presentazione virtuale del padrone di casa ed alla descrizione della serata. Altro sistema già in atto è quello delle recensioni degli utenti. 

In futuro proprio come per Airbnb è previsto un sistema di voti. Se tutto andrà bene,inoltre, l’esperimento di Comehome si estenderà anche ad altre città.

 Simona 
Blogger insana

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