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Doggy bag, il simbolo della lotta allo spreco

 «Lasciamo stare, mi vergogno».
Fino a poco tempo fa  chiedere una vaschetta per gli avanzi di pizza o pasta al ristorante era considerata una terribile onta. La maggioranza delle persone ha sempre paragonato questa richiesta a un’elemosina o al non potersi garantire il pasto del giorno dopo. Niente di più sbagliato. Perché sprecare cibo che abbiamo pagato e che, molto probabilmente, finirà nella spazzatura? 
 
La campagna Tenga il resto, iniziativa del Consorzio nazionale per  recupero e riciclo  degli imballaggi in alluminio, ha finalmente posto fine all’insana abitudine nostrana.  Le cosiddette doggy bag, contenitori molto diffusi in Usa, vengono messe a disposizione per portare a casa cibo avanzato da pranzo o cena. Dopo Monza e Arezzo, l’iniziativa è sbarcata anche a Pordenone. 
 
I vantaggi sono numerosi.   In primis si  riduce la spazzatura da smaltire  e si evitano gli sprechi.  In secondo luogo si 

aiutano le associazioni di volontariato che svolgono  questo tipo di assistenza ai poveri. Terzo, l’alluminio è un materiale  riciclabile al 100%.  Altri progetti simili sono stati portati avanti come Se avanzo, mangiatemi, ideato da Comieco e sostenuto da Slow Food Italia. Anche spagnoli e francesi, come noi restii a mangiare gli avanzi del giorno prima, stanno cambiando mentalità, richiedendo sempre più spesso i comodi contenitori. 

Non abbiate paura.  Chiedere è lecito, rispondere…pure.
 
Irene
 
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Powerwall, energia da parete

Sostituire le fonti fossili  con sorgenti rinnovabili?
 
Sarà possibile grazie a Powerwall, rivoluzionaria invenzione dell’azienda statunitense Tesla. Lo strumento altro non è che una batteria che accumula energia solare  e la converte in elettricità.  L’inventore Elon Musk afferma che la sua  creatura potrebbe sostituire tranquillamente le reti tradizionali. Design sobrio, salva-spazio e disponibile in diversi colori,  Powerwall si può appendere al muro con l’intervento di un tecnico specializzato. Pesa 100 kg e misura 130x86x 18 cm.
 
Il vero passo avanti dell’azienda riguarda la conservazione di energia che, una volta accumulata, può essere riutilizzata in qualsiasi  momento.  Fino a oggi infatti doveva essere sfruttata immediatamente . Powerwall ha capacità di 7kWh per ciclo giornaliero e un voltaggio da 350 volt e ne  esiste anche una versione da 10kWH ( 450 volt). La prima costa 3000 dollari, la seconda 3500 e hanno entrambe una garanzia di dieci anni.  Tesla dà possibilità  di installare fino a nove batterie  in una casa che abbia richiesta energetica elevata, come  chi dispone di auto elettrica  o riscaldamento che faccia a meno del gas.
 
Un mondo libero da combustibili fossili potrebbe davvero realizzarsi, ma riguarda un futuro prossimo più che l’immediato presente.  A mancare sono infatti le infrastrutture che rendano possibili abitazioni in cui le case siano alimentate solo da energia solare.  Tuttavia l’invenzione rappresenta un grande passo avanti. Se Powerwall diventasse davvero un bene di massa  si potrebbe arrivare a un nuovo sistema di energia , stoccata nelle batterie  domestiche e industriali di tutto il mondo.  Musk ha calcolato che con soli 160 milioni di Powerpack  nstallati, gli Stati Uniti potrebbero fare a meno delle fonti fossili, con 900 milioni si convertirebbe  tutto il pianeta e con due miliardi anche riscaldamento e tasporti si svincolerebbero da carbone e petrolio.
 
Voli pindarici? Musk è convinto di no. La dimostrazione è che la piattaforma è open source, per invitare altre aziende a portare avanti il progetto. Tesla in realtà si occupa da tempo di energie sostenibili, e Powerwall è  l'ultima parte di  un disegno  più ampio  che comprende progetti come Solar City, fornitura di pannelli solari, e Hyperloop, idee per mezzi di trasporto eco-sostenibili . 
 
 Pronti a tappezzare le vostre stanze?
 
Irene
 
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Death metal, i bad boy dal cuore tenero

Immaginereste che band dai nomi spaventosi come Black Sabbath, Carcass o Napalm Death avessero a cuore fiorellini e cuccioli?
 
Uno stile di vita green ce lo aspetteremmo da cantanti come Moby,  Morrisey o i R.E.M, non da dei dell’heavy metal. Eppure sembra che il mondo hardcore vanti molti membri vegetariani, se non addirittura interi gruppi.  Alcuni per motivi di salute, altri per etica personale, danno comunque il buon esempio di vita eco-sostenibile, nonostante le loro canzoni parlino di morti sanguinose e apocalisse zombie. Chi sono questi dark dal cuore tenero?
 
Sepultura
 

Derrick Green ( mai cognome fu più profetico), leader della band, è vegetariano dall’età di 15 anni. Ha preso questa decisione dopo aver  scoperto come vengono trattati  gli animali negli allevamenti intensivi.  Le immagini di abusi nelle fattorie l’hanno toccato così nel profondo da scriverci una canzone, Convincted in Life ( Condannato a vita). « Credo che si possa capire quanto è civilizzata la società dal modo in cui tratta i suoi animali. Siamo tutti connessi, per questo la compassione è molto importante ».
 
Black Sabbath 

Bill Ward e Geezer Butler, fondatori del gruppo musicale, sono entrambi “erbivori”. Il primo è passato dall’essere
  vegetariano a vegano. Il secondo ha dichiarato di essere stato ispirato dalla moglie a adottare uno stile di vita più sano. « Molly ha deciso di diventare vegana. Non  c’erano motivi politici o volontà di salvare animali. Semplicemente l’obiettivo era il benessere ».  Al di là delle motivazioni, il fine è comunque nobile.
 
Rob Zombie
 
Il fatto che il cantante, produttore e regista statunitense sia vegano è cosa nota, ma la maggior parte dei suoi fan ancora si stupisce. 
È comprensibile dal momento che passione per film horror e  musica heavy metal non ci fanno pensare a lui come una  trenera Dr.ssa Peluche. Eppure  l’autore de La casa del diavolo e Le streghe di Salem ha dichiarato: « La gente non mi interessa più di tanto, ciò che ho veramente a cuore sono gli animali. Hanno bisogno della nostra protezione ».
 
Rage against the machine
 
Tim Commeford, bassista della nota band, è vegano, mentre il cantante   Zack de la Rocha e il  leggendario chitarrista 

Tom Morello sono entrambi vegetariani. Il frontman  ha affermato di sostenere strenuamente la causa animalista. «  Penso  al dolore che provano gli animali quando finiscono  al macello o al semplice fatto di vivere per essere uccisi. C’è tanto altro  cibo lì fuori  che non ti coinvolge in questo ciclo di sofferenza e morte ».
 
Napalm Death
 
Mark Greenway, cantante della band grindcore inglese, è vegetariano dai 14 anni.  Il suo no alla carne dipende principalmente dall’essere contrario alla sperimentazione di cosmetici sugli animali e all’acquisto di capi in pelle. Il cantante ha anche scritto un pezzo a riguardo, Food Chains ( Catene alimentari). La canzone parla di come  la piramide alimentare letteralmente ci incatena, ovvero costringe la popolazione mondiale ad abitudini che fanno  gli interessi di pochi.
 
Avreste mai pensato che gli stessi che cantano di corde insaguinate ( Roots bloody roots- Sepultura) o di bambini della tomba ( Children of the grave- Black Sabbath) avessero un cuore così sensibile?
 
Non solo vegani, ma anche respiriani...Guarda il video 
 

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