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Wind farm, la fattoria dei liberali

 Spesso ci si chiede se sia davvero possibile un mondo alimentato da energia pulita.  
Forse il Pianeta non è ancora pronto, ma piccole comunità stanno facendo grandi passi avanti. La wind farm di Hepburn, Australia, è la prima cooperativa eolica autogestita.  I 1959 membri che la compongono ricavano energia da due enormi pale eoliche, che generano 10mila kilowatt l’ora. L’elettricità prodotta alimenta 2300 case; quella in eccesso viene venduta. 
 
La comunità ha già vinto diversi premi: il World Wind energy a Bonn, il Climate Alliance Innovator Award 2010, il Banskia Environment Award 2011 e l’Ethical Investor Australian Sustainability Award 2011. Tuttavia non è stato facile estendersi sul territorio. Gli altri abitanti dell’area  erano contrari al progetto a causa di impatto sul paesaggio e inquinamento acustico delle pale.  Ciononostante, gli stessi membri della cooperativa hanno contribuito per un totale di 9,7 milioni di dollari;  due milioni circa sono arrivati dal governo e altri tre in forma in prestito dalla Bendigo Bank.
 
La struttura è democratica: ognuno ha diritto di voto riguardo alle iniziative, a prescindere dalle quote partecipative. Grazie all’esempio di Hepburn, oggi le comunità eoliche sono diventate  quaranta. 
 
 
Ecco come la comunità di Hepburn ha costruito la wind farm...Guarda il video
 

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In natura la famiglia è una questione di odori

Le uova si schiudono, ad accoglierli ci sono le mani esperte del personale dello zoo … finchè non si ritrovano e, forse, riconoscono. Si toccano, si annusano, ed emettono una specie di pigolio. Questo l’incontro tra due pinguini del Capo, tra loro fratelli, nati a quattro giorni di distanza l’uno dall’altro nello zoo di Dallas. 

Praticamente impossibile non provare uno slancio di tenerezza e commozione, osservando i pochi, rapidi, fotogrammi che testimoniano l’evento. 
 
Viene quindi spontaneo chiedersi: esiste in natura il concetto di famiglia? Ci sono dei meccanismi che consentono agli animali di riconoscere, anche a distanza di tempo, fratelli, sorelle, genitori … o addirittura nonni?
La risposta non è univoca. Per alcune specie è fondamentale. Letteralmente vitale distinguere tra consanguinei ed estranei. Basti pensare allo scoiattolo di terra del Belding, che riesce a individuare l’odore dei fratelli anche dopo anni di separazione. Ciò consente alle femmine di coalizzarsi per difendersi dai predatori californiani.
 
Le cose cambiano per animali più “domestici” come i gatti.  «Una volta separati dalla madre i cuccioli si dimenticano di lei abbastanza rapidamente. Raramente la riconoscono, successivamente». Così John Bradshaw, esperto di comportamento animale e docente presso l’Università di Bristol. 
Dunque, nel caso in cui rivedesse la madre, il gatto potrebbe accorgersi che l’odore gli è noto, ma niente di più. A regolare questo meccanismo è il principio dell’associazione primaria che, abbinato al fenotipo, consente l’apprendimento di elementi familiari. 
 
Insomma, “umanizzare” i nostri amici a quattro zampe ha certamente un che di romantico e consolatorio, ma a patto di non farci prendere la mano dalla tentazione di “sopprimere” o “normalizzare”  l’autentica matrice animale che esistono in loro … e anche in noi
 

 

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Vegetali: non più OGM ma NBT

 Niente più OGM.
Gli organismi geneticamente modificati hanno lasciato posto agli Nbt, New Breeding Techniques. I nuovi nati, non essendo sottoposti ai regolamenti dell’ingegneria genetica, non possono essere considerati appartenenti alla categoria.
 
Le metodologie per ottenere  i microrganismi non prevedono infatti  alcun elemento estraneo alla sequenza genica dei vegetali. Hanno subito modifiche che si sarebbero potute ottenere in natura facendo miliardi di incroci  complessi. Gli nbt sono sottoposti da tempo al vaglio giuridico della Commissione europea, che entro il 30 Marzo dovrebbe terminare l’esame e dare la sua valutazione. 
 
Gli Nbt potrebbero arrivare presto sulle nostre tavole. 
 
Irene
 
Cosa sono gli OGM?...Guarda il video
 

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