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Più intelligenti le persone che vanno a letto tardi e si svegliano tardi al mattino

I risultati di una ricerca dimostrano che le persone che azionano il cervello in tarda serata hanno un quoziente intellettivo più alto

A volte ci sentiamo un po' come degli alieni perché desideriamo dormire quando gli altri sono svegli e viceversa. 

Di notte siamo perfettamente lucidi ed il giorno la sveglia non dovrebbe suonare prima delle 9,00-10,00 orario in cui i il cervello ed i sensi possono iniziare ad attivarsi.

In realtà non c’è nulla di strano poiché il nostro orologio biologico ci induce ad avere comportamenti diversi da quelli della gran parte delle persone. 

Ad esempio, guardiamo film fino a notte fonda, passeggiamo per le strade della città deserte perché ci rilassa, abbiamo la sensazione di non riuscire a spegnere il cervello e dunque ci vengono delle idee sulle quali lavoriamo tutta la notte e fino all’alba per poi accorgerci che forse adesso abbiamo bisogno di dormire almeno due ore. 

A differenza degli altri siamo più produttivi di notte ed al mattino la nostra produttività è pari a quella di uno zombie e cerchiamo di inghiottire litri di caffè per ritornare nel mondo dei vivi.

Ebbene, se vi identificate in uno di questi individui per voi ci sono buone notizie perchè secondo Psychology Today le persone che vanno a letto più tardi sono le più intelligenti. In particolare secondo uno studio portato avanti da Satoshi Kanazawa e i suoi colleghi della London School of Economics and Political Scienze le persone con un quoziente intellettivo più alto tendano a stare svegli la notte tardi e ad alzarsi tardi la mattina.

Secondo gli studiosi l’abitudine ad usare il cervello nelle ore diurne non è altro che il frutto di un’evoluzione che dura da millenni. Proprio per questo motivo, la conciliazione dell’attività mentale e cognitiva con il buio è una “moderna scelta dell’evoluzione” che denota un “livello di complessità cognitiva più alto”.

Con ciò non si vuole dire che queste persone non hanno bisogno di dormire, semplicemente devono svegliarsi tardi al mattino per recuperare le canoniche 7/8 ore di sonno indispensabili per la loro salute.

Ecco così sfatato il mito dei fannulloni che non si svegliano presto al mattino e che non saranno bravi a fare nulla!

Simona

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Ecco perché in Danimarca è la mamma a chiederti di fare sesso…

I danesi sono fortunati. Il welfare pubblico, infatti, è uno dei più efficienti d’Europa; il governo offre un robusto sostegno economico ai cittadini. Tuttavia, i soldi non piovono dal cielo, e per “alimentare” il sistema previdenziale è necessario che ci sia un congruo numero di persone che versano le tasse. E questo, tradotto in parole povere, significa fare figli. Negli anni scorsi il tasso di natalità si è notevolmente ridotto, così nel 2015 è stata lanciata una campagna ad hoc. Lo slogan? “Fatelo per mamma”.
Bando ai luoghi comuni. I genitori danesi desiderano diventare nonni così come i “colleghi” italiani. Perciò, quando la compagnia locale Spies Travels si è accorta che, a partire dagli anni Settanta, i clienti sono diminuiti in modo costante e sostanziale, ha deciso di correre ai ripari facendo leva su questo bisogno latente di dare affetto. Lo spot mostra non solo l’aspirante nonna intenta a immaginare di prendersi cura del futuro nipotino, ma anche mentre aiuta la figlia a diventare mamma.
«In vacanza l'attrazione sessuale aumenta, dedicatevi un viaggio al sole, fatelo per vostra madre», suggerisce Spies Travels. L’ideale è regalarsi un bel viaggio a Parigi, la città degli innamorati, o in luoghi assolati – nonché “ad alta attività procreativa” come Mallorca, Canarie o Turchia. Da evitare, invece, le escursioni in tenda e sacco a pelo, perché potrebbero scatenare discussioni all’interno della coppia. Dati alla mano, circa il 10% dei bambini danesi viene concepito durante un periodo di relax all’estero. 
E il 2016 sembra essere iniziato con il piede giusto. Se per l’efficacia comunicativa della campagna o per l’uscita del Paese dalla crisi al momento non è dato saperlo. Nei primi tre mesi dell’anno, comunque, sono state registrate 1.000 nascite, e per l’estate se ne prevedono altre 1.200. Così ospedali e cliniche si stanno preparando attraverso un ampliamento dell’organico. Se questo andamento dovesse confermarsi, a dicembre la Danimarca avrà un boom demografico pari a circa 60.000 nuovi cittadini (+10%).

I danesi sono fortunati. Il welfare pubblico, infatti, è uno dei più efficienti d’Europa; il governo offre un robusto sostegno economico ai cittadini. Tuttavia, i soldi non piovono dal cielo, e per “alimentare” il sistema previdenziale è necessario che ci sia un congruo numero di persone che versano le tasse. E questo, tradotto in parole povere, significa fare figli. Negli anni scorsi il tasso di natalità si è notevolmente ridotto, così nel 2015 è stata lanciata una campagna ad hoc. Lo slogan? “Fatelo per mamma”.

 

Bando ai luoghi comuni. I genitori danesi desiderano diventare nonni così come i “colleghi” italiani. Perciò, quando la compagnia locale Spies Travels si è accorta che, a partire dagli anni Settanta, i clienti sono diminuiti in modo costante e sostanziale, ha deciso di correre ai ripari facendo leva su questo bisogno latente di dare affetto. Lo spot mostra non solo l’aspirante nonna intenta a immaginare di prendersi cura del futuro nipotino, ma anche mentre aiuta la figlia a diventare mamma.

Il tuo segno è sessualmente compatibile con quello del tuo partner?

 

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E il 2016 sembra essere iniziato con il piede giusto. Se per l’efficacia comunicativa della campagna o per l’uscita del Paese dalla crisi al momento non è dato saperlo. Nei primi tre mesi dell’anno, comunque, sono state registrate 1.000 nascite, e per l’estate se ne prevedono altre 1.200. Così ospedali e cliniche si stanno preparando attraverso un ampliamento dell’organico. Se questo andamento dovesse confermarsi, a dicembre la Danimarca avrà un boom demografico pari a circa 60.000 nuovi cittadini (+10%).

 
 
 

Finalmente potremo dire addio alle coccole!

 

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Ultimi giorni di scuola…quelli decisivi

Come studiare ed imparare in maniera efficace

Sono gli ultimi giorni di scuola, quelli in cui ci si deve impegnare al massimo per recuperare nelle materie in cui non si è raggiunta la sufficienza oppure semplicemente per ottenere voti più alti a fine anno scolastico. Ma quali sono le tattiche per ottimizzare il tempo sui libri e imparare in modo efficace?

Ecco le 9 dritte scientificamente provate e consigliate da “Focus”che riportiamo qui:

1. Diluisci nel tempo. Comprimere tutto quello che c'è da imparare in una lunga e snervante sessione di 10 ore di studio non darà risultati grandiosi. Piuttosto, meglio dividere il malloppo di pagine da studiare in porzioni più piccole, per esempio 20 brevi sessioni da 30 minuti ciascuna, distribuite nell'arco di una o più settimane.

2. No alle ore piccole. Una notte trascorsa sui libri rischia di danneggiare le capacità mnemoniche e di elaborazione per i 4 giorni successivi. Meglio organizzarsi prima e stabilire un orario diurno prefissato da dedicare allo studio: il cervello si abituerà facilmente a questa routine, che faciliterà la concentrazione.

3. Butta l'evidenziatore. Rileggere più volte lo stesso paragrafo e sottolineare i passaggi chiave è una tecnica utilizzata da molti. Ma non necessariamente vincente: alcuni esperti la ritengono anzi controproducente perché rischia di focalizzare l'attenzione su informazioni poco rilevanti. Via libera invece a diagrammi, schemi, disegni per sintetizzare i concetti chiave. Funzionano sia nelle ore dedicate allo studio, sia se abbozzati in altri contesti, come sull'autobus per andare a scuola. 

4. Fissa un traguardo. Non deve essere necessariamente ambizioso (imparare l'intero programma di chimica...). Può trattarsi di una abilità specifica (bilanciare le equazioni chimiche, imparare a coniugare i verbi francesi): raggiungerlo aumenterà la tua autostima e renderà le cose più facili. Mentre persegui il tuo obiettivo, ricorda: se non riesci a spiegarlo con chiarezza, non l'hai capito abbastanza bene.

5. Studia come se dovessi insegnare. Quando è chiamato a insegnare, infatti, il cervello codifica e organizza le informazioni in modo più chiaro e coerente.

6. Esercitati continuamente. Sarà anche scontato, ma la pratica non è mai abbastanza. Mettiti continuamente alla prova, anche con test che ti sembrano "precoci" o per i quali non ti senti abbastanza pronto. Sbagliare ti aiuterà a mettere a fuoco i tuoi punti deboli; trovare le risposte esatte, ad aumentare la tua autostima, in vista di verifiche, esami o interrogazioni.

 7. Ritagliati un angolo per lo studio. Scegli un luogo tranquillo, ordinato e ben illuminato, che abbia tutto l'occorrente per lavorare: quando lo raggiungerai, il cervello capirà, per un effetto automatico di condizionamento (priming) che è il momento di concentrarsi e dedicarsi all'apprendimento.

8. Una playlist per studiare? Non così in fretta. Se studi passati hanno appurato che studiare con un sottofondo di musica classica può favorire la concentrazione, ricerche più recenti evidenziano come avere un ritmo costante nelle orecchie possa al contrario distrarre dall'obiettivo. Ma c'è un altro motivo (vedi punto successivo) per cui è bene evitare le cuffie nelle orecchie.

 9. Lascia lo smartphone in un'altra stanza. Stare continuamente connessi e rispondere alle notifiche di chat e social network non agevolerà l'apprendimento. Lo sappiamo bene, ma quanti si ricordano di allontanare il cellulare dalla scrivania?

Simona

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