Consumismo relazionale
Quante volte ci è capitato di passare da una relazione all’altra, senza soffermarci mai abbastanza sulla persona che abbiamo di fronte?
Magari frenandoci di fronte a quelle caratteristiche apparentemente negative che, per qualche ragione, hanno generato in noi una paura di lasciarci andare che ci impedisce di entrare a fondo in un rapporto, spingendoci a cercare qualcosa “di migliore”?
“L’uomo è nato per amare le persone ed usare le cose, ed invece ama le cose e usa le persone”.
Stefano Rasponi, educatore sociale, ha analizzato la società in cui viviamo, prestando particolare attenzione al lato affettivo ed emotivo di ognuno, ossia alle relazioni sociali. Un aspetto della vita moderna che molti sociologi hanno denominato “consumismo relazionale”.
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Di cosa si tratta esattamente?
Il consumismo relazionale è una modalità relazionale figlia delle abitudini consumistiche della nostra società. Se è vero che il consumismo ha generato in noi nuovi bisogni in termini di cose da possedere, è ugualmente vero che oggi molto spesso, anziché amare le persone, le usiamo. Una modalità relazionale non più basata sui sentimenti ma sui bisogni egoistici alimentati dalla paura di soffrire.
Ne consegue che le nostre relazioni diventano sempre più corte e meno importanti e ognuna di esse viene valutata non tanto per l’affinità e i sentimenti che proviamo per quella persona, quanto per quello che può darci, spinti sempre più dal bisogno di possedere e non perdere le nostre certezze.
Una smania relazionale dettata dalla rapidità, imminenza e disillusione, che ricalca i ritmi della società in cui viviamo, spesso ben rappresentata dalle app di incontri online che con un semplice click, ci permettono di valutare, scartare e selezionare profili utenti potenzialmente compatibili con noi.
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Rapporti a scadenza
Se infatti questa modalità di interazione favorisce il contatto tra persone distanti, dall’altra consente una depersonalizzazione e un disimpegno maggiore. Ci si può “impegnare” e si possono “consumare” con più facilità molte relazioni parallele, il più delle volte abbastanza superficiali e non veritiere.
Tuttavia, a questo punto mi domando: come trovare il vero amore se non ci diamo neanche il tempo di osservare?
Forse, alle volte, dovremmo fermarci a riflettere, dedicando tempo ed energie a quelle cose o persone che potrebbero essere giuste per noi….
Solo così, seguendo quell’istinto spesso irrazionale che cammina alla cieca, individuerai quelle caratteristiche inaspettate di una persona che, quando meno te lo aspetti, potrebbero farti innamorare!

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Un nuovo paio di scarpe, l’ultimo smartphone in circolazione o un biglietto per un concerto che finora vi siete sempre persi, piuttosto che un weekend in una meta che sognate di visitare da tempo?
Lo studio, concentratosi su un campione di 1200 recensioni di clienti online, dimostra che comprare “oggetti” ed “esperienze” provoca in entrambi i casi felicità, appagamento e soddisfazione. Tuttavia, a seconda di quello che compriamo, la sensazione di “benessere” sarà di diversa durata.
“La nostra ricerca è importante anche per la società perché suggerisce che il benessere generale può avanzare fornendo un'infrastruttura che offra esperienze - come parchi, sentieri, spiagge - tanto quanto beni materiali”conclude Gilovich.
Praticare la gentilezza e far star bene le persone ha un effetto straordinariamente positivo sul nostro umore.
I risultati hanno dimostrato che coloro che praticavano la gentilezza amorevole o desideravano che gli altri si sentissero più felici erano più connessi, premurosi ed empatici, oltre che meno ansiosi. Coloro che invece praticavano il confronto sociale non hanno mostrato alcun beneficio.