Lavorare 2.0

Disoccupato, laureato manda un curriculum di Blablabla e ottiene il lavoro

Nella vita bisogna osare per ottenere ciò che si desidera

Ne ha inviato talmente tanti di curriculum da avere la nausea e tutti contenenti le stesse cose e cioè doti personali, caratteristiche particolari, qualità eccelse ecc….

Risposte? Nessuna! tutto tace fino a quando Julien Chorier, giovane laureato francese, decide di scrivere : "Tutto questo è solo blablabla". E poi ancora "blablabla" e di nuovo "blablabla".  

Risultato?

Non solo ha ricevuto una risposta ma ad oggi può vantare un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Come tanti giovani preparati e disoccupati, Julien è palesemente stanco di inviare curriculum a vuoto e dichiara che: "Ero stanco di scrivere sempre la stessa cosa, utilizzare la stessa lettera standardizzata ogni volta che cercavo un lavoro. Con un amico, siamo giunti alla conclusione che le aziende non sprecano di certo tutto il tempo a loro disposizione per leggere ogni singola candidatura. Ecco quindi come ho preso la mia decisione, lasciare solo le parti importanti e sostituire il resto con 'bla'".  

Ma chi è Julien?

E’ un giovane di 24 anni laureato, con ottimi voti, in management alla Kedge Business School di Bordeaux, specializzata nella gestione delle industrie creative.
Ha provato a cercare lavoro attraverso candidature via e mail ma senza alcun risultato. Così è passato all’invio di curriculum per posta ricevendo una risposta ma non riuscendo ad ottenere un colloquio.

Allora l’idea, forse all’apparenza stupida, tanto che gli amici di Julien cercano di convincerlo a non inviare il curriculum così scritto. Lo invia lo stesso e riceve  una risposta ed una richiesta di colloquio: "Volevano sapere chi ci fosse dietro tutte quei 'blablabla'" dichiara Julien. 

Di qui la proposta di contratto concreta.

Simona

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E’ il momento giusto per investire in Marocco

La crescita economica del Marocco attira gli investitori 

Marocco

Tra i settori in cui investire: Costruzioni, arredamento, made in Italy e turismo.

 

I dati confermano

Una notevole crescita economica dei paesi Nordafricani. In particolare durante la presentazione del bilancio economico esplorativo predisposto dall’Alto Commissariato al Piano (Haut Commissariat au Plan-HCP),  a Casablanca, l’Alto Commissario al Piano, Ahmed Lahlimi Alami, ha posto l’accento sulle previsioni di crescita dell’economia marocchina del 4,3% nel 2015 e del 2,6% nel 2016.

 

Cosa sta succedendo?

Sta accadendo che il Marocco inizia ora la sua crescita economica attraverso numerosi investimenti commerciali. 

Decisiva è stata l’iniziativa dello Stato di stanziare 10 miliardi di euro per la costruzione di porti, aeroporti, tunnel, ferrovie, dighe, ospedali, scuole, centri per il trattamento dei rifiuti e impianti elettrici. Ma vi è di più. Tutte le società straniere che intenderanno investire in Marocco godranno di notevoli agevolazioni fiscali ed aiuti dallo Stato.

Quali sono queste agevolazioni

  • Esonero totale per i primi cinque anni dall’Imposta sulla Società (IS), normalmente applicata al 30% sugli utili societari.
  • Riduzione della Is del 50% per i successivi anni di esercizio.
  • Esonero totale da dazi doganali import-export.
  • Esonero sulle imposte sui ricavi delle azioni  sui redditi dei non residenti.
  • Esonero totale delle imposte sull’acquisto dei terreni.
  • Accesso privilegiato a Fondi governativi per la formazione del personale.
  • Nessun limite di cifra per il rimpatrio di capitali investiti e degli utili conseguiti (100%).
  • Contributi sociali e previdenziali con quota a carico del datore di lavoro tra il 7,50 e 8,60%.

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I settori in cui investire

MaroccoSi va dal settore delle costruzioni a quello relativo a lavori ad alto contenuto di specializzazione (impianti idrotermosanitari e climatizzazione), sistemi di allarme e domotica.  Ma anche il settore dell’arredamento, del Made in Italy e del turismo.

E’ un ambiente favorevole agli affari ed agli investimenti

Sono, infatti, stati messi a punto una serie di dispositivi per rinforzare e migliorare la concorrenza leale e la trasparenza che sintetizziamo così: 

•  semplificazione delle procedure amministrative per le imprese interessati ad avviare nuovi progetti di investimento
•  rafforzamento del sistema del diritto e del quadro normativo di protezione degli investimenti privati (legge sulla concorrenza e liberta dei prezzi, leggi antitrust, leggi  sulla proprietà industriale ed intellettuale…)
•  sviluppo ed ammodernamento del mercato finanziario  
•   commissione centrale per la lotta alla corruzione
•  ufficio marocchino della proprietà intellettuale

Simona

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Lo sfruttamento dei praticanti avvocati non ha limiti e nel 2016 sono ancora considerati come schiavi

Vuoi diventare avvocato? 

Vuoi difendere i diritti dei soggetti? Dimentica i tuoi di diritti, almeno per una decina d'anni.

Una laurea in tasca ottenuta col sudore e con sacrifici economici al termine della quale si diventa veri e propri schiavi, sottoposti ad ogni genere di umiliazione e sfruttamento come i garzoni di bottega.

La cosa incredibile è che questo fenomeno, sotto gli occhi di tutti, è diventato consuetudine e viene accettato passivamente, e se ne  parla sempre troppo poco.

Sono tante le storie di praticanti che denunciano il loro stato di schiavismo e di sottoposizione al potere assoluto del dominus. Ne riporteremo qui solo alcune nella consapevolezza che ve ne sono tantissime. 

Queste che indichiamo sono state raccontate 

(alcune da “Il Fatto quotidiano”)

C’è la storia di Arianna che pensa di fuggire all’estero dopo aver fatto per due anni la segretaria gratis del suo “dominus”. E poi quelle di Francesca e Daniele che riportiamo integralmente:

FRANCESCA

 LA MATERNITA’? SOLO DUE SETTIMANE. Mi chiamo Francesca, ho 33 anni e sono avvocato. Lavoro per uno dei più importanti studi di Napoli da oltre otto anni, cinque giorni la settimana, 12 mesi l’anno perché anche ad agosto lo studio è aperto per due settimane. Mai pagato il mese di agosto perché tanto non si fa niente… Trasferte in giro per i tribunali della Campania a dir poco sottopagate, ma il bello deve ancora venire! Rimango incinta, lavoro fino al giorno prima del parto oberata di adempimenti ed udienze, partorisco e dopo due settimane sono di nuovo al lavoro dopo molteplici chiamate, 2 giorni la settimana. Quando ritorno a lavorare a pieno regime sapete quanto mi viene offerto per i quattro mesi in cui ho lavorato ‘a mezzo servizio’? Cinquecento euro fatturati per quattro mesi, due volte la settimana per 8 ore ciascuna ovvero 0,5 centesimi l’ora quando una cameriera ne guadagna 8 l’ora senza laurea, master, specializzazioni e soprattutto Cassa forense da pagare. Questo è il magico mondo del lavoro che la nostra generazione ha di fronte e che diversamente dagli spagnoli subiamo senza in alcun modo reagire!

DANIELE

UNA MULTA PER OGNI ERRORE. Sono un giovane di 27 anni che a Dicembre proverà per la prima volta l’esame di abilitazione alla professione forense. All’inizio ho svolto la pratica in un piccolo studio, orario di ufficio, niente paga. Dopo 6 mesi ho iniziato a percepire qualcosa (130,00€ al mese) che piano piano è aumentato a 300,00. Fortunato?! Non proprio!. Se sbagliavo un atto o una lettera veniva scalata una “multa” dal mio stipendio. Ovviamente dovevo svolgere tutta la cancelleria, redigere atti, andare in posta, alle notifiche (alle 6 di mattina in coda dinanzi all’Unep competente), preparare le fatture e altro. Inoltre, dovevo gestire lo studio durante le “ferie” del dominus. Il mio cellulare era diventato un call-center, chiamate a tutte le ore (dopo il lavoro) e chissenefrega se ero a cena con la morosa o amici. Dovevo essere sempre reperibile, manco fossi un ingegnere nucleare!!!!. Un giorno il mio dominus si accorge che è stato smarrito un mini scanner (valore 130 ,00 € più iva), e si ricorda che 3 settimane prima lo aveva dato a me! Conclusione ho dovuto ricomprarlo (IVA compresa, ma il professionista non la scarica?!). Infine dulcis in fundo. il 29 dicembre 2011 (durante le festività natalizie) vengo lasciato a casa alle ore 22.00 tramite un sms perché mi sono rifiutato di recarmi in Tribunale a depositare un atto (non urgente) la mattina dopo, rendondomi disponibilissimo a depositarlo il lunedì successivo. Causa questa mia grande mancanza il mio dominus ha dovuto ritardare la partenza per la sua settimana bianca di 4 ore!!!!! Finita qui?! Assolutamente no!!! Nonostante la conclusione del rapporto di praticantato ho dovuto litigare ferocemente per ottenere la firma sul libretto.

Quando finirà tutto questo? E quando verranno riconosciuti i diritti di questi giovani lavoratori?

Giovani, carini e disoccupati?

Simona

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