Lavorare 2.0

Vendere usato online. Un lavoro che offre molti profitti esentasse

L'ecommerce produce un giro d’affari da 18 miliardi di euro pari all’1% del Pil italiano

home_page_ebay

Diventare "Ebayers" professionali

Qual è il modo migliore per disfarsi di qualcosa che non si usa più se non metterlo in vendita online guadagnando

E dall’altra parte, quella dell’acquirente, l’acquisto online dell’usato è senz’altro il modo più intelligente e veloce di risparmiare. Ecco perché ad oggi il mercato dell’usato online coinvolge il 50% della nostra popolazione di under 45 che acquista e vende sulla rete praticamente tutto. 

Dalle  auto ai cellulari, dall’arredamento agli elettrodomestici, gli italiani vendono ed acquistano guadagnando in media il 20% in più rispetto al canale tradizionale.

Ecommerce Smart, sostenibile ed economico

In un’epoca come la nostra in cui smartphone e tablet regnano nelle nostre case, questa modalità di acquisto e vendita ha successo principalmente perché è “smart”. I giovanissimi, inoltre, preferiscono l’usato perchè, pur avendo disponibilità economica non vogliono rinunciare a ciò che viene considerato “superfluo”. C’è chi invece preferisce il web per vendere bene oggetti elettronici acquistati a poco prezzo.Ma c’è anche una fascia di età un po’ “più adulta” che sceglie l’usato online perché sostenibile oltre che economico. Sono spinti da motivi legati alla salvaguardia dell'ambiente e dalla ricerca di uno stile di vita più eco-compatibile. Infatti, acquistare oggetti di seconda mano non significa solo prevenire alla radice la produzione di nuovi rifiuti ma significa anche ottimizzare l'energia contenuta negli oggetti stessi, é un consumo critico e sostenibile. Altri,invece, attraverso questo canale possono acquistare oggetti non facilmente trovabili “vintage”.

loading...

I beni più acquistati e venduti online

Qualunque sia il motivo, i beni acquistati e venduti sul web sono tantissimi:

I più venduti sul web appartengono alla categoria casa e persone (44%), veicoli (26%) e elettronica (23%). Mentre i più acquistati sono prodotti di elettronica (33%), sport e hobby (31%), veicoli (28%) e casa e persona (26%).

I pagamenti online?

Il metodo più diffuso è la ricarica Postepay, ma è priva di garanzia. Paypal invece offre la garanzia soddisfatti e rimborsati. Inoltre in caso di acquisto differente dall'oggetto proposto, prevede il reclamo con rimborso immediato.
 

E le tasse da pagare sulle vendite online?

Innanzi tutto è importante sottolineare che la cessione di un bene personale usato (ma anche di un bene nuovo, ad esempio acquistato erroneamente) è un'attività per definizione priva di utilità economica o, in altri termini, un'attività incapace di generare un plusvalore e quindi un reddito tassabile.
 

Colui che vende, a mezzo internet o in un negozio dell’usato degli oggetti personali, non deve dichiarare nulla né adempiere ad alcuna particolare formalità.   

Simona

 

leggi anche

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

Il Jobs Act limita i cocopro per aumentare le tutele dei lavoratori

Dal 1° gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione

Con l’obiettivo di limitare l’uso dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa perché troppo spesso usati col fine nascondere dei veri e propri contratti di lavoro subordinati, il Governo ha deciso di intervenire in maniera incisiva sulla disciplina di questi contratti.

Come

A partire dal 1 gennaio 2016, infatti, il Jobs Act ha limitato il campo di intervento di questa forma contrattuale, definendo, in maniera dettagliata, la linea di confine tra lavoro autonomo e subordinato per evitare un uso distorto dei cococo a vantaggio dei lavoratori.

In pratica il Jobs Act ha previsto che 

dal 1° gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro.

I CoCoCo esclusi

Gli unici contratti esclusi da questa normativa sono:

  • Le collaborazioni disciplinate (trattamento economico e normativo), in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore, dai CCNL stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
  • Le collaborazioni prestate nell’esercizio di professioni intellettuali per le quali è necessaria l’iscrizione in appositi albi professionali;
  • Le attività rese da amministratori e sindaci di società e da partecipanti a collegi e commissioni;
  • Le collaborazioni rese in favore di associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate al C.O.N.I.;
  • Le collaborazioni certificate dalle Commissioni di Certificazione, previste dall’art. 76 del D.L.vo n. 276/2003.

Le aziende, inoltre, nello stipulare un cococo, dovranno fare attenzione agli “Indiciche possono inquadrare l’attività in un rapporto di lavoro subordinato e che sono:

  • mancanza di autonomia,
  • assoggettamento al potere organizzativo, direttivo e disciplinare dell’imprenditore,
  • uso dei mezzi di lavoro del datore,
  • inserimento stabile all’interno di un processo produttivo e dell’organizzazione aziendale,
  • retribuzione fissa mensile,
  • orario di lavoro fisso e continuativo,
  • continuità della prestazione in funzione di collegamento tecnico, organizzativo e produttivo con le esigenze aziendali.
Possibilità di stabilizzare i cococo

Secondo questa nuova normativa,infatti,il datore di lavoro, se lo desidera, può stabilizzare il lavoratore cococo portandolo a tempo indeterminato, senza l’applicazione delle sanzioni amministrative collegate all’erronea qualificazione del rapporto di lavoro precedentemente sottoscritto (per illeciti retributivi, contributivi e fiscali). L’importante è che le parti sottoscrivano un accordo in sede protetta (Direzione del Lavoro, Sindacati/Associazioni datoriali o Commissione di Certificazione) con il quale:

  • il lavoratore rinuncia ad eventuali pretese sulla riqualificazione del rapporto di collaborazione cessato;
  • il datore di lavoro, nei successivi 12 mesi, non licenzi il lavoratore per giustificato motivo oggettivo.

Simona

Il mercato del lavoro nel 2016. Guarda il video

Iscriviti al canale Youtube

 

 

 

 

 

 

Continua...

Postepay Crowd: così Poste Italiane finanziano l’innovazione 2.0

Postepay Crowd

Postepay_Crowd

Hai un’idea nel cassetto? Se è a carattere digitale, non hai più scuse per tenerla nascosta: Postepay Crowd, in collaborazione con Visa, potrebbe sostenerla economicamente.
 
Il progetto, nato dall’incontro tra Eppela e Poste Italiane, è dedicato a iniziative di sharing economy, che valorizzino l’Internet of things e dei makers. Si tratta, insomma, di uno strumento di promozione dell’artigianato digitale attraverso il crowdfunding (finanziamenti “dal basso”).
 
Quali sono i requisiti per partecipare? Possono essere candidate idee innovative il cui modello di business sia tendenzialmente scalabile. A selezionare i progetti, un gruppo di professionisti individuato da Poste Italiane. Un posto di rilievo viene riservato alle app mobile per servizi di e-government, e-commerce e social innovation.
 
I progetti che raccolgono metà del budget necessario tramite crowdfunding, vengono premiati da Poste Italiane e Visa, attraverso l’erogazione del restante 50%. 
 
Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci