Ma fermiamoci all’opinione di Minzolini, ultima in ordine di tempo. Davvero si può pensare che una serie televisiva sia in grado di attecchire nei più sordidi istinti emulativi dei teenager consacrandoli ad una carriera al servizio del crimine organizzato? Può una serie tv essere una delle principali concause di un fenomeno criminale al pari della povertà, del degrado sociale o della mancanza di istruzione? E Il padrino? E Scarface? Parliamo di capolavori mondiale del cinema e della cultura. Come mai questi colossi non vengono accusati di trascinare i deboli spettatori nelle mani della malavita? E Gomorra – La serie è davvero tanto diverso dai film e dalle serie che passa la tv in prima serata?
È possibile che un ragazzino compia un gesto estremo dopo aver visto la stessa scena in televisione? Sì, è possibile. Come è possibile che un folle attenti alla vita del Presidente Reagan per far colpo su Jodie Foster dopo averla vista recitare in Taxi Driver (film in cui De Niro attenta alla vita di un senatore.) La colpa dell’attentato a Reagan è forse di Scorsese? Senza Gomorra ci sarebbero meno camorristi?
Forse il motivo per cui ci si scaglia contro Gomorra è che la realtà che rappresenta dà fastidio a tutti. Ai politici, cui viene sbattuta in faccia la propria incapacità di rimediare al collasso di alcune parti del paese lasciate a se stesse. A quei giornalisti che non rischierebbero mai nulla. Ai telespettatori, perché li costringe a guardare l’inferno fuori la finestra.
di Giovanni Magliulo

È possibile stabilire un diritto/dovere dell'informazione? A primo impatto si potrebbe rispondere di sì. Quante volte pensiamo che i mezzi di informazione, giornali o televisione, vanno troppo oltre? Quante volte i giornalisti, oppure gli stessi conduttori di programmi televisivi che raccontano fatti di cronaca, esagerano nei loro giudizi e nei dettagli? Spesso, si presentano come detentori della verità. Ma è davvero così?
Nonostante questa importante e sincera premessa morale, tornando alla domanda iniziale basta riflettere un po' per capire che effettivamente non si può stabilire un diritto/dovere dell'informazione. Non si può,semplicemente perchè a varcare il limite dell'etica, non sono i giornalisti o i conduttori televisivi, bensì i lettori e gli spettatori stessi. Se esistono riviste e programmi pomeridiani, che speculano e raccontano falsi particolari su terribili eventi come uno stupro o un omicidio, la colpa è di chi legge quelle riviste e di chi guarda quei programmi pomeridiani. Se nessuno fosse interessato a tali dettagli, nessuno li darebbe. Perciò probabilmente molto spesso ci sono giornalisti e presentatori televisivi con una certa mancanza di morale, ma sono sono persone che svolgono il proprio lavoro andando incontro a quelli che sono gli interessi del pubblico, facendone quindi un insieme di persone prive di alcun principio etico.