«Il problema di Palermo è il traffico» recita la celebre battuta del film Johnny Stecchino.
E se i semafori sono sempre stati la soluzione, allora è tempo di cambiare. E non solo nella capitale siciliana.
I regolatori automatici della viabilità , secondo una recente ricerca inglese, sono complici dell’inquinamento provocato da moto e auto e causano ritardi con perdite fino a circa 21 miliardi di euro ogni anno.
L’evoluzione del settore automobilistico sta portando a riformulare non solo design e tecnologia delle macchine, ma di conseguenza, anche tempi e spazi di guida. Le driverless car, ovvero macchine con conducente automatizzato, non avranno bisogno di fermarsi allo stop, ma possiedono un raggio di azione personalizzato.
Lo Swiss Institute of technology e l’Istituto di informatica e telematica del Cnr stanno sperimentando un sistema di viabilità che prende spunto dalla gestione del traffico dei velivoli al’interno dellaeroporto. Si chiama slot e assegna a ciascun aereo parametri spazio-temporali personalizzati; ognuno conosce così precedentemente l’area al’interno della quale si può muovere, eliminando la necessità di fermarsi.
Il traffico stradale presenta variabili molto superiori da considerare. Tuttavia la tecnologia potrebbe venirci incontro. Sensori e dispositivi già presenti su molte autovetture permettono già connessioni reciproche e i sistemi di autopilotaggio sono già in fase di sperimentazione.
«Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione ed i veicoli a guida autonoma cambieranno il panorama della mobilità
urbana» spiega Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab del Mit. «E in un futuro molto prossimo, in cui tutte le auto saranno autonome, possiamo immaginarci che i veicoli non avranno più bisogno di fermarsi agli incroci, ma potranno continuare a muoversi senza collisioni».
Le rotonde smart permetterebbero di controllare la velocità dei veicoli in modo che ogni auto raggiunga l’incrocio in corrispondenza dello slot assegnato. In tal modo ci sarebbe una divisione previa dello spazio di mobilità, senza accavallamenti nè invasioni di campo. Si raddoppierebbe il volume di traffico gestibile, evitando code e garantendo maggiore sicurezza.
E, aggiungo, inquinamento acustico dovuto ai clacson.
Irene Caltabiano
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Whatsapp possiede ormai il monopolio fra le piattaforme di messaggistica in tempo reale. L’applicazione fondata dall’ucraino di origini ebree Jan Koum oggi vanta 700 milioni di download in tutto il mondo. Ma a cosa deve il suo successo e quali sono le previsioni di utilizzo per i prossimi anni?
acquisito WhatsApp per la cifra record di 19 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno il 69%, ovvero 12, 4 miliardi del fatturato di Big F è arrivato dal mercato mobile. L’instant messaging ha quasi mandato in pensione i tradizionali sms e metodi di introitom,spingendo le compagnie telefoniche a puntare tutto sul traffico dati (a cui le applicazioni si appoggiano).
La chat su telefonino viene percepita come strumento personale, molto più diretta e a stretto rapporto con il consumatore. Ecco perchè, a parte i campi sopra citati, anche l’editoria sta sbarcando su Whatsapp. Repubblica, Wall street journal e BBC già condividono contenuti grazie all’instant messaging e Snapchat sta addirittura lanciando la prima "app-series", capostipite dei format a puntate a viaggiare su cellulare. Anche Raicinema ha da poco lanciato un proprio canale su Whatsapp.
È proprio dall'Iran che la scuola Marymount di Roma ha preso ispirazione per creare il suo muro della gentilezza. «Se non ti serve appendilo, se ne hai bisogno prendilo». Quasi uguale alla frase scritta sul muro di Mashad, dove i cittadini hanno cominciato a lasciare abiti inutilizzati per i senza tetto o per chiunque ne avesse bisogno.