Carrer Paths: regalate ai figli una laurea non una casa
E’ una questione culturale puramente italiana quella di concepire il “valore” patrimoniale ed il relativo investimento da fare nel mattone e non nella cultura. E’ ciò che sostiene Dolly Predovic, presidente di Career Paths un’azienda specializzata nella costruzione di percorsi di formazione e carriera quando afferma che “dovremmo pensare al “valore” come qualcosa che genera un reddito per il futuro.
La cultura è ancora concepita come qualcosa di troppo astratto sulla quale non conviene investire e comunque rappresenta un investimento secondario. Una casa, invece, secondo gli italiani anche in tempi di crisi mantiene sempre un certo valore.
Ed in effetti esiste un retaggio culturale molto ben radicato secondo il quale i “bravi genitori” devono risparmiare per garantire ai loro figli non un’ottima cultura ed una buona preparazione ma una casa.
Ebbene Carrer Paths ha dimostrato, conti alla mano, l’esatto contrario perché ha messo a confronto il rendimento di uno stipendio medio dei laureati e quello dell’affitto di un immobile a Milano da 200mila euro, osservando che una laurea frutta molto di più.
E se siamo ancora in dubbio sul tipo di investimento da fare per i nostri figli diamo uno sguardo a questi dati pubblicati che mettono a confronto il rendimento degli studi e quelli di una casa:
“I costi e i redditi generati da quattro esperienze universitarie (laurea triennale, laurea magistrale, laurea in Bocconi, laurea in uno dei super college americani della Ivy League) e l’affitto di un appartamento a Milano da 200mila euro.
I dati sono ricavati dal rapporto fra stipendio medio a un anno dalla laurea e investimento sostenuto (per l’università) e dal rapporto fra affitto incassato e investimento sull’abitazione (nel caso degli immobili).
Risultato: il rendimento di una cifra spesa nell’educazione è pari al 69% per una laurea triennale, al 53% per una laurea magistrale, al 52% per un quinquiennio nella sola Bocconi al 30% per un quadriennio in uno degli otto college della Ivy League, i mostri sacri dell’accademia americana.
Nel caso degli affitti si vola più basso: 4,2% secondo la stima di Career Paths e 4,3% secondo la media registrata da altre fonti in 13 città italiane”.
Dunque l’investimento educazionale vale circa 16 volte di più di un investimento immobiliare con un tasso di rendimento che va dal 30 al 69% contro il 4,2% fruttato dall’affitto di un’abitazione.
Simona
Brand story agitator
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