Trasformare la nostra auto da fonte di inquinamento a veicolo eco-sostenibile al 100%?
Dal 26 Gennaio potremo essere tutti più green. A fine mese infatti entrerà in vigore Retrofit, decreto che regola la riqualificazione elettrica dei veicoli tradizionali. Non solo macchine, anche autobus e autocarri potranno dire addio ai carburanti più inquinanti.
Il Ministero dei trasporti ha dichiarato che l’esigenza primaria del provvedimento è ridurre le emissioni nocive nell’ambiente provocate da veicoli stradali con motore tradizionale. In tal modo si potrebbe diminuire di gran lunga l’impatto di smog e gas. Unico inconveniente? I costi. Momentaneamente infatti i prezzi di manutenzione delle auto elettriche sono più elevati rispetto a macchine a benzina, Diesel e Gpl .
Nonostante questo, omologare la vecchia auto risulterà comunque meno dispendioso che comprarne una nuova. La
possibilità di conversione potrebbe offrire finalmente alternative a chi da tempo guarda con interesse ai temi ecosostenibili. I vantaggi, peraltro, non sarebbero solo ambientali; con le auto elettriche non si hanno restrizioni di circolazione dettati da elevati livelli di inquinamento.
possibilità di conversione potrebbe offrire finalmente alternative a chi da tempo guarda con interesse ai temi ecosostenibili. I vantaggi, peraltro, non sarebbero solo ambientali; con le auto elettriche non si hanno restrizioni di circolazione dettati da elevati livelli di inquinamento.
Adesso non abbiamo più scuse.
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asfalto fonoassorbente. Camminare senza clacson fastidiosi è rilassante e durante il percorso si possono ammirare disegni su maioliche, dalle tonalità rosse e blu, che regalano all’area un design semplice ma curato.
Non stiamo parlando dell’oro, ma di una sostanza di uso molto più comune: l’acqua. Aprire il rubinetto per la popolazione occidentale è un gesto talmente scontato da non dargli quasi peso. In effetti capire come viene utilizzata e quant’è importante questa risorsa non è facile; Water footprint nasce per quest’esigenza: indicatore del consumo idrico, si basa sia all’uso domestico che allo sfruttamento destinato alla produzione di alimenti e prodotti. Il calcolo può essere riferito al singolo o alla comunità e valuta il livello di sostenibilità delle nostre abitudini e dei nostri acquisti.
base al consumo idrico. La più nota è la Water Footprint network, che dispone di due calcolatori, uno più rapido e uno più approfondito, che analizzano numerosi aspetti della quotidianità. Sul sito del WWF si trova una versione animata, più comprensibile e in chiave nostrana, in cui è inserita una maggior quantità di prodotti relativi alla dieta mediterranea ( pizza, pasta, formaggio).