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I racconti di chi ha cambiato vita ✌

Da vittima di bullismo a fashion blogger di successo: la storia di Elisabetta Bertolini

Cosa rende coinvolgente una storia?

elisabetta-bertoliniCosa spinge all’empatia, all’immedesimazione e infine al desiderio di rivalsa nei confronti del protagonista di un racconto? Non che l’eroe o l’eroina siano belli, simpatici o di successo. Giovani o vecchi, ribelli o pacifici. 

 Dunque?

 Il conflitto e la speranza del lieto fine. La capacità del personaggio di affrontare i problemi, trasformare le proprie debolezze in forza e, nello stesso tempo, farne tesoro. Senza dimenticare cosa li ha resi vincenti.

 Stamattina, leggendo la storia di Elisabetta Bertolini, ho capito che era diversa da quella di tante aspiranti fashion blogger. Proprio perché il successo nasce da una progressiva scalata, da difficoltà personali e dal loro superamento. Dalla trasformazione da “Godzilla”, come la chiamavano in maniera decisamente offensiva i suoi compagni di classe, a donna e imprenditrice di successo.

Quanto pesa una parola?

elisabetta-bertolini8«A undici anni – scrive –percorrevo le file tra i banchi, fino ad arrivare al mio sentendomi inadeguata e sola. La mia colpa? Quella di pesare troppo».  Centoventicinque kg nel corpo di una dodicenne. Troppi per incontrare accoglienza e benevolenza dei suoi coetanei. «Mi chiudevo in camera a piangere quando mi chiamavano “cicciona”. I ragazzini possono essere molto crudeli e, per chi, come noi, vive dall’altra parte non è facile essere un “ciccione"». 

 

Quanto pesa una parola?  Ciò che può essere una piuma per qualcuno, è un macigno per altri.  Non sai mai quanto un appellativo, pronunciato in un momento di assoluta noncuranza, influenzi l’esistenza di una persona. «Avevo sedici anni e un po’ di pelle in esubero vista la mole di peso che mi ero portata addosso fino ad allora. Così la sera quando tutti dormivano scendevo in cucina e mangiavo tutto quello che potevo fino a stare male. I medici dicevano che era il compenso per le mie mancanze. Crescendo, purtroppo la perdita della mia mamma mi ha aperto gli occhi. Ho capito quanto la vita sia breve e importante per nascondere a se stessi la forza che abbiamo dentro».

Verità, spontaneità, qualità

elisabetta-bertolini8E, come spesso accade, quando si tocca il fondo, si può solo risalire. E ciò che prima ti affossava diventa l’appiglio sul quale ricostruire e tornare alla luce. Nel 2013, dopo  vari lavori come segretaria, impiegata e arredatrice, Elisabetta decide di  aprire il proprio blog.  Per qualche tempo è stato un diario di bordo, poi ha capito che la sua vera passione era la moda. Così nasce e si sviluppa il sito che porta il suo nome: www.elisabettabertolini.com: migliaia di follower e contenuti mai banali.

Se la passione è vera, diventa facilmente contagiosa. Infatti, dopo qualche tempo, sono arrivate le prime collaborazioni. Le aziende avevano capito che c’era del potenziale su cui investire e assieme a loro, che mi hanno dato fiducia, sono riuscita a trovare la mia giusta dimensione»  Che non è certo la 90, 60, 90 ma essere una mamma di due splendide bambine e rendere il suo nome un brand, con sei persone alle sue dipendenze.

elisabetta-bertolini10La verità e la spontaneità sono la prima regola per poter far parte del team, insieme  a un pizzico di umiltà, scrive la blogger.  La sezione principale del sito è dedicata alla moda. Poi anche la sezione profumi, la moda uomo, consigli su benessere e acquisti e una sezione viaggi e turismo che gestisce assieme al suo compagno, Diego Masseroni.

Dopo tanta strada, qual è il consiglio che Elisabetta dà alle aspiranti fashion blogger? «Curare i contenuti e non prendere come modello quelle persone che raccontano solo il lato bello della vita. Nessuna vita è perfetta, volerlo far sembrare è innaturale, sradica il vero essere e non permette davvero di confrontarsi. Mia mamma diceva sempre: la verità vince su tutto».

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di Irene Caltabiano

 

 

 

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Dieci cose a cui pensare prima di decidere di cambiare vita

Basta, adesso mollo tutto, cambio vita e apro un chiosco di bevande sulle spiagge di Cuba!

cambio-vita1Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo pensato di lasciare il Paese d’origine ed emigrare verso altri lidi.  C’è chi, poi,  dal pensiero passa all’azione e quelli che invece rimangono a crogliolarsi in un mare pieno di ma, se e forse.

Lasciarsi tutto alle spalle infatti non è una scelta facile. Per decidersi davvero servono passione, flessibilità e spirito di adattamento. Ma anche buoni consigli: i suggerimenti di chi, magari, ha già preso questa decisione e non tornerebbe indietro. 

Ecco cosa suggeriscono Giulio Sovran, Aldo Mencaraglia e Alessandro Castagna, rispettivamente proprietari di goodbyemamma.com, italiansinfuga.com e voglioviverecosì.com.

Tre esperti blogger che, con i loro siti, aiutano gli italiani che hanno scelto consapevolmente di rivoluzionare la loro vita.

1)Pensa al tempo

risparmiare

Mencaraglia consiglia di stabilire da subito un’orizzonte temporale, ancor prima di decidere la destinazione. Ciò consentirà di gestire al meglio e calcolare le risorse per il periodo previsto.

2)Porta con te qualche risparmio

All’estero si parte da zero e spesso le spese, nella prima fase,sono un investimento a perdere. Pertanto occorre partire con un piccolo gruzzolo per evitare di tornare a casa con la coda fra le gambe se le finanze scarseggiano. 

 

3) Impara in fretta la lingua del posto

imparare-la-linguaConoscere la lingua risulta importante per tutta una serie di elementi. Parlare l'idioma del luogo in cui si vorrebbe andare a vivere  significa comprenderne cultura e mentalità.

Ma, anche e soprattutto, cominciare a creare la propria rete di relazioni,  andare alla ricerca di un buon posto di lavoro. 

Può essere inoltre utile per richiedere visti, permessi e documenti necessari al trasferimento e alla ricerca di un alloggio.

4) Fatti le domande giuste

Quanto costa il cibo? L’autobus? La casa? Quali saranno le spese di trasferimento? Le tue qualifiche professionali sono riconosciute? A cosa state rinunciando?.«Fatevi tutte le domande possibili», è il consiglio di Castagna per chi tenta l’avventura in terra straniera.

La famiglia, gli amici, il lavoro, i soldi: tutto concorre a costruire la nostra felicità. Dunque dobbiamo fare una scelta oculata.

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di Irene Caltabiano

 

 

 

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Come mescolo tradizione e innovazione tra orecchiette e tour in bici

Fragranti focacce, ghiotte orecchiette con le cime di rapa preparate da mani sapienti 

veloservice-1E infine, tutti a smaltire il pranzo con un bel giro in bicicletta. Se dico Puglia la maggioranza pensa alla mancanza di mezzi di trasporto e alle difficoltà nel raggiungimento delle mete più interessanti. E se si cambiasse prospettiva, decidendo di fare tour su due ruote?

Questa la scintilla che ha spinto Adriano Bottalico e Paco Ricchiuti, 36enni pugliesi, a mettere a disposizione dei turisti la conoscenza della regione e delle sue bellezze, in particolare Bari e Lecce, da sempre punte di diamante.

Un’avventura partita nel 2010, quando i ragazzi vincono il bando della Regione Puglia Bollenti Spiriti aggiudicandosi 25mila euro e fondando subito la Srl Service.

Da lì, determinazione, organizzazione ed entusiasmo hanno fatto il resto.

Tra cibo e monumenti

veloservice-7«Abbiamo 4 tipologie di tour: storico, pasta experience, street food e shopping aperitivo. Si possono effettuare in risciò, bici, segway o a piedi» .

Si può dunque scegliere se perdersi tra bellezze artistiche, stradine e luoghi ameni del centro storico oppure assaporare le succulente delizie gastronomiche. 

 

Nel tour pasta experience infatti i turisti imparano a cucinare insieme alla signora Maria, venendo deliziati dalle sue orecchiette. Oppure, per soddisfare il palato al 100%, si può optare per il tour street food, che include degustazioni di vari prodotti tipici, dai panzerotti alla puccia fino a taglieri di formaggi e salumi tipici. 

veloservice11«Lo street food tour è uno dei giri più richiesti. Prevede quattro tappe gastronomiche: la prima in un panificio storico dove il panettiere ti racconta la ricetta della focaccia barese, poi in una salumeria tradizionale dove puoi assaggiare burrata, stracciatella e capocollo di Martina Franca, e ancora a casa di una signora che ti offre un piattino di orecchiette al sugo e un bicchiere di vino. Infine, un buon gelato artigianale».

Per gli amanti del fashion invece esiste il tour shopping Bari, per esplorarne il cuore commerciale e gli atelier di alta moda. Chi vuole potrà persino avvalersi dei consigli di un personal shopper. Infine, dopo le "fatiche" delle compere sfrenate, il tour prevede un aperitivo tipico italiano con spritz e prosecco.

Aria di cambiamento

Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti. E ogni anno le prenotazioni aumentano. «Lavoriamo tantissimo con i siti tramite i quali si possono prenotare tour, o con i portali di visite guidate, in modo che le persone possano prenotare da casa. Ma la vera differenza la fanno i voli aerei su Bari: ogni qualvolta ci sono convenzioni con le compagnie aeree e i voli diventano più economici, la presenza dei turisti in città aumenta sensibilmente».

Il Sud Italia è un luogo pieno di risorse e l’idea di questi due ragazzi potrebbe fare scuola. Il Meridione non è purtroppo noto per il suo spirito innovativo, dunque certe iniziative andrebbero quantomenio apprezzate se non addirittura imitate e messe in rilievo per far comprendere l’aria di cambiamento che, a poco a poco, sta investendo queste regioni.

«Bari non ha una forte vocazione turistica, chi viene in Puglia di solito va a Lecce e nel Salento. La vera sfida è stata quella di coinvolgere gli abitanti del posto. Loro sono contentissimi di fare qualcosa per i turisti e si prestano molto volentieri».

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di Irene Caltabiano

 

 

 

 

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