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Imparare a studiare? Ecco il metodo migliore

Studio?Non c’è limite di età per iniziare

vecchio-laureatoL'importante è farlo nel modo giusto. Le iscrizioni all’università sono vicine. Avete iniziato a prepararvi per gli Alpha test? Frequentate già una facoltà ma non riuscite ad ottenere buoni voti e faticate ad apprendere? I casi sono due: o avete sbagliato ateneo o metodo di studio. Con i consigli che seguiranno si può iniziare ad apprendere in maniera efficace e veloce. 

Concetti base pre-studio

Memoria e concentrazione sono le fondamenta per poter imparare con facilità. Entrambe non hanno limiti e si possono incrementare se adeguatamente allenate. Ci sono svariati esercizi, alcuni anche divertenti. Tenersi in attività può diventare un momento di svago, potete coinvolgere amici e, perché no, mettervi in gioco.

 

Programma di studio

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Dividete la giornata in step da quarantacinque minuti facendo una pausa ogni dieci.  Una volta abituati a questo ritmo sarete in grado di concentrarvi anche per ore lo stesso argomento. È importante durante gli intervalli fare uno spuntino ricco di vitamine (ad esempio frutta) e ogni tanto uscire a prendere un po’ d’aria. In genere ogni argomento può essere diviso in tre step ma questo è a discrezione vostra, purché rispettiate il programma stabilito.

La verifica

Dedicate almeno un giorno a settimana all’auto-interrogazione. Solamente quando vi sentirete soddisfatti potrete passare agli argomenti successivi. È importante procedere passo dopo passo poiché le pagine che seguiranno contengono sempre riferimenti a quelle precedenti. Ricordate: buoni risultati si ottengono con calma e metodo.

Ogni materia ha tecniche diverse

ragazza-studio-3L’approccio di chi studia ad esempio Lettere e Filosofia non può essere lo stesso di chi vuol imparare una lingua straniera o dedicarsi a materie scientifiche. 

Nel primo caso è utile prendere spunto da diverse fonti sullo stesso argomento. Nel secondo, annotare le parole più complesse in un diario, da poter consultare e arricchire costantemente. 

Nell’ultimo, ad esempio, per chi studia fisica o chimica, è funzionale trascrivere su carta equazioni e formule gli argomenti trattati. In questo modo si passa dalla pratica alla teoria in maniera efficace e senza troppi sforzi.

Devi essere pronto una settimana prima

Quando avete un esame non dovete ridurvi all’ultimo. È necessario anticipare i tempi ottenendo così diversi vantaggi: arrivare meno tesi e avere giorni disponibili per rispondere a qualsiasi dubbio. A ridosso dell’interrogazione riprendete in mano gli appunti e fate una simulazione della prova procedendo in maniera schematica

Cercate di  visionare tutti gli argomenti e rafforzare i collegamenti mentali; in questo modo arriverete di fronte al professore tranquilli e sicuri. Qualora l’esame non dovesse andar bene, non deprimetevi ma cercate di rivedere il programma di studio. È davvero stato eseguito correttamente?

Ultimi consigli...quotidiani

studio-cellulareCome per ogni routine ci si può aiutare a star meglio adottando uno stile di vita più sano e funzionale. Anzi tutto c’è un orario migliore per mettere alla prova la nostra mente? Sì, la mattina. Se eviterete le tentazioni e l’abitudine di aprire social network o mail sarete più freschi, meno distratti e condizionati.  Tenere lontano il cellulare. Se può esservi di aiuto potete ascoltare un po’ di musica. 

Non chiudetevi in casa senza più uscire, siate socievoli, vi aiuterà ad aumentare l’autostima. Praticate sport nel tempo libero,  seguite una dieta sana e ferrea. 

Ascoltate i notiziari, tenetevi aggiornati sul mondo e su ciò che accade quotidianamente. Aiutate ad alleggerire il cervello con una lista di cose da fare che non c’entrano con lo studio. E per ultima cosa: tenete a mente l’obbiettivo, perché è essenziale ed è l’unico che vi porterà al successo!

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di Luca Mordenti

 

 

 
 

 

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Johatsu o Karoshi, cancellare la propria identità

Johatsu, o gli “evaporati”.

In Giappone è una parola usata migliaia di volte. Anzi, centomila volte perché secondo una ricerca questo è il numero delle persone che ogni anno decidono di cancellare la loro identità per cercare di ripartire da capo.

In cosa consiste sparire?

Nella maggior parte dei casi le persone non scompaiono fisicamente ma legalmente. Cambiano nome, indirizzo e legami professionali. E questa pratica è molto semplice da eseguire perché in Giappone la legge sulla privacy è ferrea. Possono essere mantenuti segreti i movimenti senza che i parenti possano consultare i dati finanziari. Soltanto la polizia in caso di crimini può indagare sui dati personali.

Perché sparire?

La cultura giapponese mette pressione. La “regola” è salvare la faccia. È facile perdere le staffe se alle spalle c’è la priorità chetutto debba essere preciso e perfetto. 

Penso all’Italia. Un ponte che per essere costruito richiederebbe ipoteticamente due mesi di tempo, nel Bel Paese viene eretto in cinque mesi. E fa parte della normalità.

In terra nipponica è impensabile un ritardo di questa portata; se un responsabile impiega un giorno in più rispetto alla scadenza si dimette, chiede scusa e si vergogna, a tal punto da sentirsi un fallito. 

Quali sono le cause?

Negli anni Novanta ci fu un crollo economico. Tante persone cercavano una via di uscita e “evaporare” sembrava essere la scelta prediletta. Ad oggi le principali cause le ritroviamo nel lavoro: turni stressanti e troppi straordinari, tanto da non potersi godere le vacanze. È come se si corresse senza sosta 365 giorni l’anno, dimenticandosi di sentirsi vivi. 

 

Karoshi

È un’altra parola utilizzata dai giapponesi per descrivere i suicidi dovuti al troppo lavoro. Nonostante il governo cerchi di intervenire affinché i dipendenti delle società lavorino meno, il numero di chi decide di mettere fine alla propria vita rimane alto.

La foresta dei suicidi

Aokigahara, conosciuta anche con il nome di Jukai è una foresta situata alla base del monte Fuji. È il luogo prediletto per chi decide di uccidersi

L’impiccagione o l’overdose da farmaci sono i mezzi principali utilizzati. Sul luogo sono presenti cartelli in lingua giapponese e inglese in cui si invita ad evitare di compiere l’insano gesto chiedendo aiuto a specialisti. Ma visto l’ elevato tasso di suicidi, segnalazioni o frasi sulla bellezza della vita non sembrano essere tanto efficaci.

A far luce su questo luogo e fenomeno è stato tra altri il regista Gus Van Sant nel film La foresta dei sogni. Il protagonista si addentra nella Jukai per porre fine alla sua vita ma alla fine sarà in grado di uscirne con le proprie gambe. Ed è quello che vorremmo accadesse anche fuori da una pellicola cinematografica. Ma purtroppo la realtà giapponese, altamente totalizzante, continua a avere la meglio.

 

di Luca Mordenti

 

 
 
 
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Depressione: cercare di uscirne con le proprie forze

Quasi 5 milioni di italiani ne soffrono.

DepressioneNon è un caso che quest’anno il tema trattato durante la Giornata Mondiale della Salute sia stato proprio la depressione. Secondo le statistiche a farne i conti sono più le donne che gli uomini. Il disturbo mentale può colpire a tutte le età e ha un potente impatto negativo sulle persone

Le capacità di svolgere semplici azioni quotidiane diventa complesso, anzi quasi impossibile,con gravi conseguenze a livello sociale e lavorativo. Nel peggiore dei casi la depressione può portare al suicidio, ma può essere prevenuta e curata.

Quali sono le cause?

Due sono i fattori scatenanti: l’ereditarietà genetica e il fattore psicologico. Infatti, chi in famiglia ha un parente che in passato ha sofferto di depressione è più vulnerabile nei confronti della malattia.  Nel secondo caso invece siamo di fronte ad un eccessivo stress fisico e pisco-emotivoproblemi al lavoro, un lutto, una separazione, etc.

 

Come uscire dalla depressione

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È opportuno verificare mediante il proprio medico se è necessario o meno l’intervento di uno specialista e di conseguenza una terapia farmacologica. Ma le strade per ritrovare il benessere possono essere numerose. 

È quindi giusto provare in tutti i modi a uscirne con le proprie forze e, soprattutto sapere che non si può dal giorno alla notte tirarsi fuori da uno stato simile, ci vuole tempo.  Una delle prima cose che si possono fare è non stare immobili ma muoversi a piccoli passi spinti da progetti inizialmente non troppo ambiziosi.

Ecco un elenco di cose che potrebbero farci sentire meglio.

1.     Svolgere giornalmente attività fisica, come una passeggiata o un giro in bicicletta.

2.     Telefonare ad una persona che si desidera sentire.

3.     Attivarsi in tante piccole cose, senza alcun sforzo. Solo in ciò che vi può dare piacere.

4.     Confidarsi con i famigliari

5.     Mantenere i rapporti sociali

6.     Circondarsi di persone e cose positive

7.     Dormire otto ore al giorno

8.     Esporsi al sole

9.     Praticare tecniche di rilassamento

10.  Curare un animale domestico.

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DepressioneLiberarsi da questo peso non è facile ma il primo passo che dobbiamo compiere è iniziare a prenderci cura di noi stessi. Il miglior modo è cercare un confronto, dapprima individualmente e poi tramite le azioni. Ma se il problema persiste non bisogna temere di consultare uno specialista.

La depressione non è da sottovalutare. È una malattia e, come tale, se viene combattuta può essere debellata.

 

di Luca Mordenti

 

 
 

 

 

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