racconti di vita

I racconti di chi ha cambiato vita ✌

Viaggiare e vivere in Irlanda, il Paese dei folletti

Il mio viaggio in Irlanda è arrivato proprio quando ne avevo bisogno.

Irlanda1Non è stato solo un viaggio fisico, ma anche un viaggio nel tempo, un percorso interiore.

L' Irlanda è questo, un luogo magico che sussurra alla nostra parte più sognatrice. E, in effetti, trovarsi lì è più o meno un sogno.

I miei giorni in Irlanda li ho trascorsi a Galway, sulla costa occidentale. Se amate la tradizione celtica, Harry Potter, il trono di spade, il Signore degli anelli e altre cose super nerd, siete nel posto giusto!

In effetti ho pensato proprio questo appena arrivata: mi trovo proprio nel posto giusto! Gli irlandesi sono un popolo gentile, ospitale e allegro, sembrano usciti da una fiaba. Il loro calore ti fa sentire a casa! Galway è una piccola contea impregnata di cultura celtica, cultura che ha mantenuto viva fino ad oggi (in barba all’omologazione!).

Ho visitato posti che mi hanno lasciata letteralmente a bocca aperta.

 Le scogliere di Moher

 scogliere di MoherL’oceano atlantico bagna le coste fredde di questo meraviglioso paese, e spostandosi nel villaggio di Doolin, sulla costa occidentale della Contea di Clare, troverete le scogliere Moher che mozzano il fiato.

Oltretutto per arrivarci bisogna fare una fantastica escursione stile Frodo Baggins e giuro che viene da pensare "ok, resto qui a vivere come il signore del nord!"

Piccola nota per i viaggiatori: le Cliff of Moher sono le scogliere che si vedono in “Harry Potter e il principe mezzo sangue”! Percorrendo le strade che collegano le varie contee si possono vedere castelli, posti incantati, cattedrali e tutto il verde che l'Irlanda offre.

Le isole Aran

isole aran"Nelle pinte di Inishmore, ho affogato il ricordo, certi notti in un viaggio, tutto quello che ho perso e la gente di Inishmore, venne fuori a guardare, per regalare un sorriso o solo per salutare". Così cantava Cisco, il cantante dei Modena City Ramblers.

 Sulle isole Aran (sono tre, io ho visitato Inishmore, la più grande)  ho lasciato un pezzo di cuore. Lì, ci sono scogliere alte più di 80 metri, case in pietra (Le Clochan), case tradizionali con il tetto in paglia (Thatched House). Il paesaggio brullo, il terreno sassoso:  le isole Aran sono selvagge.

Inishmore è abitata da appena 831 persone che vivono ancora di vecchie tradizioni e davvero sembra di fare un viaggio nel tempo! Si respira l’aria atlantica della magica isola. Si può fare un tour con un autobus o con calessi trainati da pony! Si, veramente! (si può andare anche in bici!)

loading...

Se ci si ferma almeno una notte, l’atmosfera sull’isola è surreale, nel tradizionale pub dell’isola, naturalmente, si suona musica tradizionale irlandese. Nota per il viaggiatore: c’è molto vento, copritevi per bene!

 La sera Galway si accende. Pub con il caminetto acceso, rivestiti completamente in legno assolutamente accoglienti. In ogni vicolo ho trovato musica, in ogni pub una festa. Sembra quasi una celebrazione di fate e folletti, con il suono del violino, persone allegre e un’atmosfera che fa sentire vivi!

Vivere in Irlanda

 irlanda16Pensate che l’Italia non faccia più per voi? Volete fare un’esperienza all’estero? Vi siete innamorati/e di un/a irlandese e volete trasferirvi? Beh, di italiani che si trasferiscono in Irlanda ce ne sono diversi, io stessa ne ho conosciuti durante il mio viaggio. Se pensate di trasferirvi dovete sapere intanto quali tipi di lavoro si possono fare lì.

Diverse multinazionali hanno sede in Irlanda come Microsoft, Apple, EBay (per citarne alcune). Le possibilità sono molte e il settore con maggiore richiesta di lavoro è quello dei servizi (nel campo edile, sanitario e anche finanziario). Tenete presente che lo stipendio per profili qualificati può aggirarsi dai 3.000 ai 6.000 euro al mese.

temple barIl costo della vita poi, soprattutto nelle contee, non è alto! Irlanda è anche sinonimo di multiculturalità, perché persone da tutto il mondo decidono di lavorare per le diverse multinazionali. (In particolare, Dublino e Cork ospitano tante comunità di italiani, spagnoli, francesi, tedeschi etc. Etc.)

E poi si sa, il popolo irlandese è famoso per la super cordialità e ospitalità! Non vi sentirete fuori posto. Ci sono diversi siti che pubblicano annunci di offerte di lavoro, date un’occhiata perché spesso è richiesta la lingua italiana come criterio. Alcuni dei siti da controllare:

Se avete bisogno di staccare sul serio e di immergervi in un posto che sembra in tutto e per tutto una fiaba ad occhi aperti, andate, perdetevi per i vicoli delle contee, storditevi al suono della lingua gaelica, ubriacatevi di tradizione irlandese danzate al suono del volino e cantate a squarciagola.

sara-salini

 

 

di Sara Salini

Blogger viaggiatrice

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

 

Continua...

Mi sono trasferita in Polinesia, dove la gente vive al ritmo della natura

Il copione è sempre lo stesso.

PolinesiaIl desiderio di cambiare vita, provare come ci si sente in un Paese diverso dal proprio, respirare aria nuova, modificare stile di vita e abitudini.

Sorprendersi nello scoprire che è possibile chiamare casa un posto che sta dall’altra parte del globo.

Da Montecarlo a Tahiti

Per Marina la “chiamata al cambiamento”  è avvenuta verso i 26 anni. A Montecarlo conduceva una vita agiata, ricca, che faceva invidia a molti. Tuttavia, il bisogno di rompere la routine si fa sempre più impellente.

Così parte per la California, dove vive per circa sei mesi tra Los Angeles, Santa Barbara e San Diego. Ma la vera svolta della vita avviene grazie ad un Capodanno a Thaiti.

Doveva essere un viaggio di gruppo ma alla fine l’organizzazione sfuma. Marina decide di partire lo stesso, non per due settimane ma per tre mesi. Che, infine, sono diventati vent’anni. 

Nel 1994 infatti, qualche giorno dopo essere approdata nella città polinesiana, Marina si sposta nella capitale Papeete. La ragazza che la accoglie, in quell’occasione, le presenta i suoi amici.

Nella comitiva c'è un ragazzo che a detta di Marina "sembrava uscito da un quadro di Gauguin”, quanto di più diverso dal suo ideale fisico e culturale. Quel ragazzo è oggi padre dei suoi due figli di 14 e 18 anni.

La perla dell'arcipelago

perla-PolinesiaMarina oggi si mantiene grazie alla realizzazione e alla vendita di collane di perle.

«Ho scoperto che si trovano di tutti i colori! Mi occupo di sceglierle una per una quando i produttori fanno la raccolta, poi scelgo la montatura giusta o infilo le perle in collane e bracciali. Faccio anche merchandising, ossia lavoro per dare valore al gioiello».

Dopo il lavoro, Marina va in palestra e in bici. Quando non realizza collane, va sulle lagune, nuota o gira in piroga.

A Luglio e Ottobre invece accompagna il marito a nuotare con le Balene Megattere (il suo lavoro nel turismo) e produce succhi di frutta ( pompelmo, mango, ananas e papaia non mancano). «Vendo anche pasta fresca. Qui è raro che la facciano, essendo una particolarità italiana».

Pro e contro di vivere in Polinesia

 Chiunque ci vada, conferma che il posto è un paradiso. Non soltanto i paesaggi ma anche la gente che incontri per strada ti sorride e ti ferma per scambiare qualche parola. Tutto regala una sensazione di pace.

«Un altro degli aspetti positivi è la sensazione che quasi niente di male possa capitare. Non chiudo la casa né la macchina a chiave. Posso dormire con la porta aperta, la gente sorride, non teme fregature o aggressioni verbali e fisiche».

POLINESIALa vita dei giovani è molto più semplice dal momento che la loro esistenza non gira mica attorno al denaro. «Fanno sport tutto il tempo: surf, piroga, pesca, bici, Trek. Hanno inoltre un gran rispetto per la natura e gli animali».

Ma occhio: se pensate di non essere capaci di vivere senza cinema, teatri, bar o luoghi di divertimento, non è il posto adatto.

loading...

Il rischio noia è dietro l’angolo se non riesci ad accontentarti di quello che c'è. La popolazione si sveglia di buon’ora e va a letto altrettanto presto. I ristoranti chiudono al più tardi alle 21. In pratica la vita notturna concepita all’occidentale non esiste.

Inoltre si deve assolutamente essere convinti della scelta di vivere in Polinesia, dal momento che il biglietto aereo costa 1800 euro a testa solo andata.

E il lavoro?

Purtroppo le possibilità non sono tantissime.

Molta gente ne va in cerca, soprattutto i giovani. È però sconsigliato partire all’avventura, dal momento che non esistono ruoli stagionali per fermarsi per poco tempo.

Sicuramente il campo turistico è quello maggiormente indicato. La natura rigogliosa delle isole del Pacifico attira molte persone; ci si può dunque inserire come guida turistica, a patto che si sappiano parlare almeno altre due lingue ( consigliati soprattutto francese e inglese).

Insomma, un luogo perfetto per chi ama natura, tranquillità e vita semplice.

irene-caltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

Il risveglio dell'amazzone: come il mio male è stata la spinta a cambiare vita

Il bello della vita?

ragazza1Può essere cambiata, stravolta, ribaltata da un momento all'altro. È capitato anche a me, Sara, 33 anni.

Questa è la mia storia.

Una storia che può essere sovrapposta al tipico viaggio dell’eroe junghiano. Conoscete lo schema? Situazione ordinaria, problema da affrontare (es: drago) percorso tortuoso, amici/complici, raggiungimento scopo con bagaglio di esperienze bello pieno. 

 Mi è successo che, d'un tratto, una strega mi ha guardata fissa negli occhi e mi ha detto che...avevo addosso una maledizione!

Questa maledizione avrebbe, col tempo, potuto anche uccidermi.  Tornare alla normalità prevedeva intraprendere un percorso che sarebbe stato doloroso, lungo, mi avrebbe fatto soffrire ma, alla fine, mi avrebbe guarita.

Ci voleva molto coraggio e io, così su due piedi, non l’avevo!

tumore al senoSono stati moltissimi mesi di peregrinaggi presso diversi maghi di villaggi vicini che tentavano di studiare quel sortilegio. Dicevano che più conoscevano il nemico più sarebbe stato facile sconfiggerlo con una potentissima contromaledizione!

Così, mi sono messa in marcia e ho attraversato diversi paesi, streghe e stregoni, insieme ad amici fidati e famiglia, i miei alleati. Una volta che le streghe hanno capito il tipo di maledizione sono cominciati tutti i controincantesimi.

 Il primo è durato molte ore, ma io non me ne sono accorta perché dormivo mentre mi liberavano dal maleficio.

Ero molto spaventata.

tumore-al-senoA due mesi dal primo intervento dei maghi cominciava l’ incantesimo più lungo e difficile. Mi veniva somministrato ogni 21 giorni: una linfa che entrava dentro me e, benché mi guarisse, mi faceva soffrire.

loading...

Mi fece perdere femminilità, bellezza, e mi faceva piangere perché ricordavo che la vita prima di allora era bellissima e ne sentivo una fortissima nostalgia.

Dopo sei mesi, finalmente le streghe dichiararono che i contro incantesimi erano finiti e finalmente la maledizione era scomparsa.

La mia felicità era infinita e tutto questo cammino, durato in tutto un anno, mi ha cambiato la vita.

Facciamo una conversione.

Vi invito a rileggere la mia storia seguendo una piccola legenda. Vi tumore al seno10basta cambiare le parole “strega e stregoni “con dottoresse e dottori “maledizione” con tumore al seno, lcontroincantesimo con operazione e cure, e linfa con chemioterapia e radioterapia.

Fatto? Bene, questa esperienza per quanto dolorosa, non riesco a rinnegarla perché mi ha cambiata.

Volevo fare la psicologa, avevo paura di affrontare diverse situazioni,  il coraggio atrofizzato, l’apatia tipica di chi pensa che in fondo resta tutto immobile e con tante, tante cose ancora da imparare.

Oggi non sono così.

Durante la chemio, senza capelli, nauseata da morire, chiudevo gli occhi e pensavo a tutte le cose che mi mancavano e che avrei voluto fare. Mi ero ripromessa, una volta ristabilita, di perseguire degli obiettivi: essere più coraggiosa, più sportiva, e pensare di meno! Non avevo mai indossato una tuta in vita mia. Il mio atteggiamento bohémien era fatto di studio, sigarette, film, libri, mangiavo malissimo e gli zuccheri erano il mio secondo nome.

Tutto da rifare.

relax4Quando le cure sono finite, tornata a casa ho letteralmente gettato tutto il cibo che avevo e ho ricominciato da capo.

Mi son rieducata a mangiare ho passato un anno a studiare Walter Longo e Berrino, a capire che davvero siamo ciò che mangiamo e che dovevo cominciare a prendermi cura del mio corpo.

Ho comprato scarpe da ginnastica, e ho cominciato a correre, tutti i giorni, col sole, con il vento, con la pioggia. E questo era solo l’inizio.

Ho cominciato a ridere, a stare con gli amici godendo fino all’ultima mezz’ora, a sentire il Natale, il Capodanno a viaggiare, avevo talmente fame (di vita) che ho cominciato a vivere come se il giorno dopo non potessi farlo!

 I miei obiettivi e la mia laurea? Tutto cambiato, ho capito che non volevo passare la mia vita a sentire i problemi degli altri e ho cominciato a cercare la mia strada.

Inoltre, ho cominciato a piacermi di più. Io che mi trovavo sempre molti difetti quando ero senza capelli , mi trovavo bella!

Il mio seno destro non c’è più ed è stato sostituito con una protesi, i capelli mi sono ricresciuti una tonalità più scura e ricci, sono bellissimi e io non mi sono mai sentita così bella, coraggiosa, e viva!


Sara Salini  

Editor collaboratrice

 

 


 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci