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I corsi di laurea che tutti vorrebbero. O no?

Uno dei temi maggiormente dibattuti oggi è la scelta dell'ʼuniversità.
La domanda più frequente sembra essere: «qual è il percorso di studi con cui un giovane trova più facilmente lavoro?» .
 
 
 
Persa nella Rete, mi sono imbattuta in un articolo intitolato “Le lauree più strane nel mondo”. Incuriosita, ho continuato a leggere.  I seguenti corsi si trovano perlopiù negli Stati Uniti, e i campi di interesse sono alquanto eterogenei.
Ai primi posti quanto a stravaganza, sono senza dubbio Scienze mortuarie, Bowling management, e Scienze della pesca. Ritengo interessanti anche lo studio di Impacchettamento, Comicità, e persino la possibilità di laurearsi in Casinò management.
Questi profili possono apparire bizzarri, ma sembrano prediligere la specializzazione, come se si trattasse di formazione post laurea.
 
E se valorizzare competenze così peculiari fosse l'investimento giusto per trovare un’occupazione? Il mercato cerca infatti figure sempre più qualificate. Così, in poco tempo sono stati attivati corsi fino a vent’anni fa erano impensabili. Basti pensare a Scienze motorie e sportive, nata alla fine degli anni Novanta. 
 
 
 
Sarà possibile un giorno vedere anche qui laureati in Comicità?
 
 
 

 

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Sesso: quello che i bambini vorrebbero (e dovrebbero) sapere

Si sa. In quanto mortale, l’uomo è imperfetto. C’è qualcosa, però, in cui riesce a essere infallibile, un vero e proprio specialista. Trasformare pulsioni e desideri naturali, fisiologici, “sani” in peccati, in fonti di sporcizia, fisica e psichica. Una delle prime (e preferite) vittime di questo slancio autoflagellante e bigotto è, da sempre, il sesso. Hanno un bel parlare, quelli che sostengono che non abbiamo nulla da imparare dai cugini del Nord Europa. I fatti, nella loro asciutta e impietosa essenzialità, stanno lì a dimostrarci l’esatto contrario. Nel caso specifico, basta guardare “Snoppen och snippan” per credere.
 
Cos’ha di tanto speciale questo video, a parte il nome impronunciabile, si staranno chiedendo molti di voi? Tanto per cominciare, l’ironia e l’immediatezza con cui affronta il tema della sessualità. Trasmessa all’interno di Bacillakuten, contenitore televisivo per bambini dell’emittente pubblica svedese, la clip si caratterizza per i colori vitaminici che fanno da sfondo a disegni raffiguranti peni e vagine, stilizzati e “umanizzati”. Il tutto, con l’accompagnamento di una canzone che si intitola, appunto, “Snoppen och snippan”.
 
L’apparente scioglilingua contiene in realtà frasi come «la vagina è una cosa bella, credimi, anche in una vecchia signora. Sta lì tutta elegante». Banale e scontato, direte voi? Assolutamente no, considerando l’atteggiamento non certo lusinghiero, a metà tra l’offensivo e il ridicolizzante, con cui il più delle volte il sentire comune etichetta le donne mature. Niente del genere accade all’uomo. 
 
 
 
La semplicità e l’universalità del messaggio espresso dal video è tale, che se avessi un figlio glielo farei vedere sicuramente, anche se non parlo una parola di svedese. Quella clip sarebbe certo molto più efficace e incisiva di mille discorsi smozzicati … e imbarazzati.

 
di Franziska
 
 
 
 
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Dipendence days

Ormai è una realtà. Passiamo più tempo sui cellulari che a comunicare verbalmente. Più che le facce, conosciamo a menadito le interfacce dei social.

Un proliferare di foto profilo, tweet, share, tags, post.  Secondo il Pew Research center, centro ricerche sulla vita pubblica di tutto il mondo, il 65% degli adulti americani utilizza social network, un numero che è aumentato costantemente dal 7% del 2005.

Il fotografo Eric Pickersgrill ci ha voluto mettere di fronte al nostro eccesso di comunicazione digitale, che risulta direttamente proporzionale alla nostra incomunicabilità reale. Ha infatto pubblicato una serie di fotografie di vita quotidiana in cui sono stati rimossi tutti i dispositivi elettronici.

Il progetto è intitolato Rimosso, ispirato da una osservazione che il fotografo ha fatto una mattina mentre era seduto al bar.

"I membri della famiglia che si siedono accanto a me all’Illium Caffetteria a Troy, NY sono così scollegati l’uno dall’altro. Non parlano quasi mai. Il padre e le due figlie guardano i loro telefoni. La mamma non ne ha uno, ma sceglie di metterlo via. Fissa fuori dalla finestra, triste e sola, in “compagnia” della sua famiglia vicino a lei (vicino fisicamente). Il padre guarda loro ogni tanto per annunciare qualche pezzo oscuro trovato on-line. Nessuno risponde. Sono addolorato per l’uso della tecnologia, questo non è mai accaduto prima e dubito che abbiamo scalfito la superficie dell’impatto sociale di questa nuova esperienza. La mamma ora ha tirato fuori il suo cellulare."

A voi le conclusioni...

 

       
 
 
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