L’esperienza “flow” è la risposta!
Non appena ci addentriamo in esso viviamo una condizione di piena concentrazione e agiamo senza sforzi psicofisici. Direzione? L' obbiettivo prestabilito. Senza ombra di dubbio, una situazione in cui l’individuo vive in uno stato di perfetto benessere.
Cosa c’è di più auspicabile di avere i piedi per terra e, senza alcuna distrazione, riuscire a perseguire un compito? Grazie allo stato di flow questo è possibile. Non è un caso che imprenditori, atleti, cantanti, scrittori o artisti di ogni genere lo utilizzino.
Di cosa si parla?

Uno stato emotivo di serenità, determinazione e leggerezza. Si tratta di avere una concentrazione tale da portare l’individuo in uno stato di trance. Ovviamente non ci sono esercizi specifici per ottenere questa condizione ma bisogna partire da certi presupposti:
- Grosse competenze in un campo
- Sapere agire
- Obbiettivi
Inoltre quando si riesce ad entrare in uno stato flow o di flusso si ha la sensazione di far parte di un ricordo sbiadito. Non si percepisce alcuna fatica fisica e mentale e tutto si sviluppa grazie al moto del subconscio.
E se volessimo a tutti costi raggiungerlo?
In realtà non è complesso, esiste una tabella di marcia.
- Conoscere il compito che si vuole svolgere
- Possedere una forte concentrazione mirata all’obbiettivo
- Essere competenti in ciò che si vuol fare
- Avere una forte motivazione
- Mantenere uno stato psicofisico equilibrato
Ovviamente il tutto condito con una programmazione che evidenzi gli step lavorativi da svolgere. In più bisogna tenere in considerazione obbiettivi raggiungibili, non si può mirare a qualcosa di impossibile.
La sensazione del flow è straordinaria nel momento in cui la si è già provata, magari inconsapevolmente. E ricercarla avrà risultati molto più concreti.
Se si parlasse di “io” superiore?
Ass
olutamente si, ed è quello che accomuna tanti artisti durante le loro creazioni. Di fatto ogni essere umano possiede due “io”.
- Quotidiano
- Superiore
Il primo consiste in tutte quelle attività e sensazioni che si provano nella vita di tutti i giorni. Si parla di sentimenti e rispettive reazioni egoistiche. Nel secondo caso invece, spesso chiamato “io della creazione” , ed è la forza che vede l’artista all’opera.
Consiste nel vivere in un mondo tutto proprio pur mantenendo la completa razionalità. Tutto ha un’altra visione, ovvero quella “universale”.
Lo stato di grazia, il flow, ha le stesse caratteristiche e sensazioni di un artista mentre crea e completa un’opera. Tutto è facile e travolgente.

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