Ho sofferto mesi ma alla fine ce l’ho fatta!
Ho aggredito a parole una persona che mi aveva fatto del male. Ovviamente, lungi da me l’arroganza cafona che pervade la metropoli. Un giorno ho semplicemente deciso di dare ascolto all’impulso che mi ha fatto gridare: «Sei uno stronzo!»
Per me è stata una grande scoperta: sono un ragazzo nuovo. Mesi buttati in psicoanalisi quando un insulto mi ha reso libero. Tutto quel peso al petto e malessere generale che provavo sembra, ora, essere sparito. Come se a quella frase si fossero aggrappate tutte le tensioni che non vedevano l’ora di uscire dal mio corpo.
Tempo fa lessi due righe che mi hanno fatto riflettere: “Viviamo in una società in cui tendiamo a reprimere i sentimenti, in questo modo non rischiamo forse di perderli?”.
Ero forse a un passo dall’apatia più angosciosa, quando finalmente sono riuscito a levarmi la maschera che mi soffocava. Tutti ne abbiamo una, consapevoli o meno. Se tu credi di non possederla, sappi che sbagli.
Se quando chiudi gli occhi per dormire tarda il sonno o se, quando ti svegli, il cuore batte forte e ti senti invaso da un malessere o uno stress continuo, qualcosa non va. Non sei tu ma la maschera che porti addosso. È furbamente invisibile, ma capace di incrinarti il capo in avanti facendoti cambiare postura e pensieri.
Ecco che mi sono messo a fare ricerche in campo psicologico. Il mio obbiettivo? Mettere in luce quanto sia importante poter esprimere i propri sentimenti per sentirsi liberi e vivi.
Il problema
Ogni qualvolta siamo di fronte ad una difficoltà o una paura, la nostra mente fa di tutto per non pensarci. Più però cerchiamo di fuggire da esso e più si aggrapperà alla nostra sfera emotiva. Con il tempo corriamo il rischio di diventare noi stessi “problemi o paure”. Non dobbiamo mai abbandonare un sentimento, qualunque esso sia. Solo assecondandolo saremo in grado di convivere, risolvere e affrontare ogni apparente avversità.
Il coraggio di opporsi
È il caso mio: l’episodio introduttivo scritto nell’articolo. Se qualcuno ci fa arrabbiare, non dobbiamo avere il timore di esprimere il nostro punto di vista o sensazione. Attorno a me vedo tante finte amicizie da avere il volta stomaco, e questo perché le persone non hanno il coraggio di esprimersi liberamente.
Poi penso, ne vale davvero la pena? Io mi assumerei il rischio. Se dopo una discussione l’amicizia finisce si vede che non era un legame autentico. Se invece continua, vien fuori un rapporto speciale.
Confrontarsi
Nessuno è perfetto e nessun problema è banale per chi ci deve fare i conti. È giusto confrontarsi, aprirsi ad altri punti di vista. Valutare i pro e contro. Infatti, da sempre, più voci sono meglio di una. La società ci invita all’egoismo, alla sopravvivenza ma in questo modo ci rende schiavi con i nervi fuori controllo. Infatti c’è questa incessante volontà a dimostrarsi forti e coraggiosi dimenticandosi di essere uomini .
La sfera emozionale
Che bello essere razionali: non temiamo nulla, abbiamo la soluzione a qualunque cosa. Può anche darsi che sia vero: ma lo facciamo nel modo giusto o sopprimiamo le nostre emozioni?
Domanda retorica, perché purtroppo è così: sopprimiamo. Quello che può sembrare il più piccolo e banale problema, se non espresso, anche se apparentemente sembra essere stato risolto, vivrà in noi come un prigioniero. E così per tante altre piccole situazioni che finiranno per accumularsi fino all’esplosione finale.
La soluzione
Tutto è risolvibile e umano! Non c’è problema senza soluzione, domanda senza risposta, bene senza male, e via dicendo. La chiave per poter vivere sereni risiede in noi, in un contenitore dove emozioni e sentimenti vanno e vengono liberamente. Se facciamo in modo che qualcuno ci ostacoli o noi stessi siamo un impedimento (abbiamo paura), ecco che diventiamo morti che camminano andando incontro ad un unico destino: la malattia.
La società può cambiare, è pronta per farlo. A patto che l’uomo torni a fare l’uomo.



I problemi sono due: l’autunno e tornare tra i banchi di scuola. Sembrano lontani quei momenti al mare, in costume da bagno, sorseggiando bevande fresche e divertendosi come ragazzini a piedi nudi sotto le stelle. Il solo pensiero di dover tornare all’università, fare il cambio stagione nell’armadio e attendere i primi freddi è un incubo.
Non esistono più le mezze stagioni, si passa da caldo a freddo in men che non si dica. Preparatevi psicologicamente e fisicamente. Se vi fate prendere dalla nostalgia delle vacanze appena trascorse, che problema c’è? Pianificate le prossime. Questo vi permetterà di proiettarvi in un futuro non troppo lontano, con tutto il tempo necessario per pianificare un bel viaggetto.
Cosa c’è di più triste di dover accantonare costume, bermuda e canottiere? Il modo migliore per farlo è a piccole dosi. Un cambio armadio drastico vi farà precipitare nel pensiero dell'arrivo di un freddo che magari non desiderate, per cui applicatevi pian piano. Sistemate il guardaroba poco alla volta e perché no? Fate shopping. L’idea di un nuovo capo da indossare è rilassante.
Una volta preparati psicologicamente e fisicamente all’arrivo dell’autunno forse vi può tormentare il rientro all’università. Ma cosa c’è di più bello?
L’archetipo amante incarna 

1. Godi dei piccoli piaceri. Prenditi il tuo tempo, anche breve, per soffermarti e concentrarti su quello che hai attorno. Supponiamo che tu stia preparando il pollo arrosto; porta l’attenzione agli odori delle spezie ed esterna la sensazione ricevuta. Questo ti aiuterà non solo a insaporire il cibo con più attenzione e amore ma anche con più consapevolezza e coinvolgimento fisico. Quanti odori, ormai scontati, abbiamo dimenticato? In egual modo, allena tutti i tuoi sensi.