Chi ha paura della Via Lattea?

Chissà se il sor Dante, vissuto ai nostri giorni, avrebbe formulato comunque la celebre frase "e uscimmo a riveder le stelle".

Leggenda vuole che, negli anni ‘90, avvenne un potente black out nel Sud della California. Molte persone chiamarono preoccupate il 911 ( numero di emergenza) perchè avevano notato la presenza di nuvole strane nel cielo. Le bizzarre nebulose altro non erano che la Via Lattea, visibile per la prima volta in tutto il suo splendore. 

La cosa non dovrebbe stupirci. L’inquinamento luminoso cittadino è tale da falsare completamente la luce naturale. L’80% della popolazione mondiale non riesce più a vedere le costellazioni. La Via Lattea è infatti nascosta a più di un terzo dell'umanità, il 60%  degli europei e quasi l'80% dei nordamericani. I cieli più inquinati? Sud Corea e Italia. Solo Scozia, Svezia e Norvegia possono ancora godere, nelle ore notturne, di una luce più o meno naturale. 

Un gruppo internazionale di scienziati (Istituto italiano di Scienza e tecnologia, Noaa-Agenzia statunitense per l’atmosfera e gli oceani,il Centro tedesco di ricerche geologiche e l’università israeliana di Haifa)  ha pubblicato una ricerca su Science Advances, dalla quale è emerso che, in pochi decenni, abbiamo avvolto il Pianeta con una coltre che oscura una dei più grandi doni della natura: la volta celeste.

I dati, raccolti da un satellite della Nasa, sono stati rielaborati tramite un computer capace di calcolare la velocità di propagazione della luce nell’atmosfera. Risultato? Le stelle che vediamo sono una parte irrisoria rispetto a quelle che, in potenza, potremmo osservare. Le  luci della città sono in grado di raggiungere distanze di molti chilometri. Ma la nota dolente non è solo perdersi uno spettacolo unico:  la massa di inquinamento luminoso non fa bene a fauna e flora, che vedono alterati i loro ritmi naturali.

Cosa possiamo fare?

Se ciascuno di noi prendesse alcuni piccoli accorgimenti si avrebbe in poco tempo un cambiamento significativo. In particolari i proprietari di negozi e attività commerciali dovrebbero cercare di ridurre al minimo la dispersione di luce verso l’alto, per esempio spegnendo le insegne pubblicitarie e decorative  dalle 23 all’alba del giorno successivo. Inoltre sarebbe conveniente impostare sensori di movimento per accendere le luci di sicurezza solo quando necessario e vietare l’uso di fari rotanti o fissi  di discoteche o supermercati.

«Amici miei, o gli astri sono grandi geometri, o sono stati disposti da un eterno geometra» ( Voltaire). Preservare la bellezza è compito nostro. Sennò fra qualche decennio non potremo nemmeno sognare ad occhi aperti di fronte al firmamento.

 

di IRENE CALTABIANO

 

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