Io qui non posso entrare .

Stavolta però il cartello è per i padroni, non certo per gli amici a quattro zampe. A quanto pare, anche in Italia la pelliccia va sempre meno di moda. Se poi a lanciare il monito è Sorbillo, una delle pizzerie più famose del capoluogo partenopeo, il fatto assume una rilevanza particolare; sarà infatti vietato gustare le sue specialità a chiunque indossi una pelliccia.

Un gesto rischioso,che poteva attirare sì critiche ma difficile che diminuisse la clientela. Ma, se a Napoli è stato accolto di buon grado, un po' meno per quanto riguarda il Bar Arrengo di Monza, dove la proprietaria ha affisso un cartello simile suscitando molti pareri contrari. La donna è infatti stata accusata di discriminazione, nonostante avesse posto un attaccapanni per lasciare fuori il proprio capo di abbigliamento.

Ormai l'attenzione alle tematiche eco-sostenibili, alimentata da tante campagne pubblicitarie, dovrebbe aver sortito gli effetti sperati. Peccato invece che nel 2017, nonostante la comprovata inutilità della pelliccia di fronte alle proprietà termiche dell'eco-pelle, rimane uno status symbol duro a morire.

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Persino nel lontanola discoteca Mahikiki, una delle più cool di Londra, era stata criticata per una scelta simile. Milioni di animali uccisi solo per soddisfare la vanità di pochi. Speriamo che prima o poi prevalga il buon senso; nel frattempo, non poter mangiare una delle migliori pizza di Napoli è già un buon deterrente.

di Irene Caltabiano

Sembrano creature arrivate da un altro pianeta.

E se ti imbatti in una di loro, magari durante una passeggiata tra i boschi, potresti anche prenderti uno spavento. Tuttavia non si può certo dire che le sculture di Nagato Iwasaki non siano originali. Le opere vengono infatti costruite con pezzi di legno portati da corrente e fiumi, pazientemente raccolti per creare in seguito veri e propri personaggi.

Dalla sembianza di scheletri con organi in bella vista, le statue green mancano alcune della testa, altre della parte superiore del corpo. A metà fra l'horror e il fantastico, presentano un dinamismo naturale e una bellezza che si integra perfettamente con l'ambiente circostante. Oltre a realizzare sculture con la legna Nagato Iwasaki lavora come grafico nel digitale ma sono queste creazioni ad averlo reso famoso in tutto il mondo. 

di Irene Caltabiano

Migliorare la qualità dell’aria?

Perché non puntare sui mezzi pubblici? Dopo New York, anche Madrid ha scelto di rendere verdi i tetti dei suoi autobus. Le linee 27 e 34, che attraversano l’arteria centrale della città, comunemente quella più trafficata, si trasformeranno in giardini itineranti. L’iniziativa fa parte del progetto Muevete en verde, sviluppato con la Fundacìon Cotec in collaborazione con il Comune di Madrid.

Un giardino sull’autobus?

Sì, grazie ad un sistema di irrigazione automatico che non prevede perdite di acqua. PhytoKinetic, azienda che si è occupata della realizzazione, riesce a recuperare la condensa del sistema di condizionamento dell’aria dei mezzi pubblici. Sfrutta infatti un materiale utilizzato nella coltivazione idroponica, così da innaffiare le piante e garantire idratazione nutrimento costante.

Ogni giardino sarà formato da maglie metalliche e materiali eco-friendly resistenti al movimento. Ognuno ha un costo di 2500 euro e, grazie a questa semplice ma geniale idea, assorbe sia sostanze inquinanti che polveri sottili. Durante le giornate estive il sitema green  abbasser la temperatura interna del bus e sarà necessari meno energia per la climatizzazione.

Un bel risparmio nel lungo periodo e un piacevole polmone verde cittadino. Perché non portare il progetto anche in altre città?

di Irene Caltabiano