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La tua startup è green? Arriva il bando che te la finanzia

Sostenibile, biologica… e circolare. Saranno questi, in breve, i punti di forza dell’economia nel futuro prossimo. Quindi, per preparare il terreno – è proprio il caso di dirlo – è in partenza un bando destinato alle startup. A promuoverlo, Fondazione Bracco insieme a Positive Economy Forum San Patrignano e Oltre Venture. I progetti selezionati riceveranno 5mila euro e potranno usufruire di un anno di incubazione presso Speed MI Up, nato dalla collaborazione tra Università Bocconi e Camera di Commercio di Milano.
 
I destinatari del bando, che sarà aperto fino al 15 settembre, sono gli aspiranti imprenditori che, entro tre mesi dall’ingresso in Speed MI Up, fonderanno una società di capitali operante nell’economia circolare e con sede legale e/o operativa in Italia. In alternativa, la startup deve essere nata da meno di 20 mesi dalla pubblicazione del progetto di finanziamento. L’età media del team non dovrà essere superiore a 39 anni. 
 
 
 
Ecco, in breve, gli elementi distintivi della cosiddetta economia circolare. Si tratta di un comparto «pensato per potersi rigenerare da solo. I flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera» (Ellen MacArthur Foundation).
L’economia circolare non presenta solo indubbi vantaggi in termini di sostenibilità, ma anche dal punto di vista economico. Basti pensare che, secondo alcuni studi, nel mercato dei prodotti di largo consumo garantirebbe un risparmio annuo di 700 miliardi di dollari. 
 
 

 

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Se l'uomo è ciò che mangia, siamo roba da buttare?

Tra le mura domestiche si spreca più che in azienda. 
La produzione di rifiuti in Italia, secondo il presidio alimentare Slow food,  è al 43%  responsabilità del comune cittadinoIl cattivo consumo vale complessivamente 8, 4 miliardi di  euro l’anno. Circa lo 0,5 % del PIL.
 
 Gli sprechi casalinghi sono nella maggioranza dovuti a cibi scaduti o andati a male.  Ciò avviene perché non sappiamo distinguere tra la dicitura  “da consumarsi PREFERIBILMENTE entro” e la data di scadenza vera e propria. Una consuetudine assecondata soprattutto dalle case di distribuzione, che ritirano i prodotti in anticipo rispetto alla data reale di deperimento. 
 
Il caso Germania
Il ministro dell’alimentazione Christian Schmidt, vorrebbe porre fine a questa brutta abitudine anche in terra nordica. I cittadini tedeschi infatti non sono certo immuni dalla sindrome dello sprecone:  ottantadadue kg di alimenti l’anno per un valore di 235 euro a persona. Gli alimenti finiti nella spazzatura sono nella maggioranza frutta, verdura, pasta e pane
 
La soluzione di Schmidt prevede la totale eliminazione della data di scadenza, una sorta di spinta psicologica che spingerebbe la popolazione a comprare meno e consumare prima. «La maggior parte dei prodotti sono commestibili anche molto tempo dopo quel che si legge sulle confezioni. Gettiamo via un’enorme quantità di cibo solo perché i produttori hanno fissato margini di sicurezza troppo elevati » ha dichiarato il ministro ai giornali del gruppo mediatico Funke.
 
C’è un concetto da chiarire una volta per tutte: il termine minimo di conservazione non corrisponde alla reale data di scadenza . Quest’ultimo  indica piuttosto  il termine del periodo entro il quale, anche se il prodotto non è stato aperto  e risulta  opportunamente conservato, mantiene sapore, odore, colore, consistenza e valore nutrizionale. Ma non significa che non sia commestibili. Prodotti come zucchero e sale infatti non riportano il termine di conservazione. Il Ministero vuole perciò introdurre una data di scadenza che sia più  attendibile  e informi meglio il consumatore. 
 
l’Associazione dei commercianti alimentari tedeschi è contraria alla proposta di Schmidt e ritiene che le informazioni disponibili attualmente rappresentino, insieme alle indicazioni sulle corrette modalità di conservazione, un importante aiuto per i consumatori. O sono solo preoccupati di interrompere un meccanismo che consente loro di produrre più del necessario?
 
La politica Schmidt contro gli sprechi alimentari però non si arresta. Il Ministro sta anche pensando di applicare sulle confezioni di alcuni prodotti (come ad esempio lo yogurt) chip elettronici che indichino ai consumatori le modificazioni del prodotto attraverso una scala cromatica. Sono già stati investiti 10 milioni di euro per portare avanti il progetto e Schmidt confida che il suo ministero potrà presentare presto una proposta di modifica della normativa europea. 
 
E in Italia? 
 
«Le scadenze alimentari sono stabilite da norme comunitarie che stabiliscono due diciture: “Scade il” e “Da consumarsi preferibilmente entro» dice Simona Del Tesso, Consulente per i Sistemi di qualità e di Sicurezza alimentare. « La prima stabilisce la data entro la quale bisogna mangiare l’alimento perché oltre diventa potenzialmente pericoloso. Ma cerchiamo di usare i nostri sensi e soprattutto “il buon senso”.   Non butto via un pacco di spaghetti  scaduto prima di 3 giorni, o un prodotto prima di verificare il suo stato ». Per evitare di applicare misure terroristiche sul consumatore, che potrebbero sfociare in problematiche di altro tipo, sarebbe meglio creare campagne informative più corrette e trasparenti dalla base. Far acquistare consapevolezza e guidare il consumatore affinchè il cambiamento parta dal basso senza essere imposto dall’alto. 
 
 
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Musicassette: un tesoro da riciclare

Per qualcuno un oggetto vintage, per altri fonte inesauribile di ricordi, per altri ancora vecchie cianfrusaglie di cui disfarsi. 
Le musicassette, che rappresentino reliquie o fastidioso ciarpame, possono rinascere a nuova vita grazie a tante idee di riciclo creativo. Mettetevi alla prova!
 
1) BORSA
 
Musicassette in borsa o borsa di musicassette? Thekla, artista  appassionata di  upcycling ha realizzato un oggetto di design unico, applicando tante musicassette su una vecchia tracolla. Il regalo perfetto per le amiche che amano il vintage. 
 
2) PORTAFOGLIO
 
Dovete cambiare il vostro portamonete o ne avete uno un po’ vecchiotto? Potete rivestire parte anteriore e posteriore con una musicassetta divisa a metà privata del nastro. So cool.
 
3) SVUOTA TASCHE
 
Matite, penne e forbici esplodono sulla vostra scrivania? Niente di meglio che un organizer! sarà sufficiente unire con  attack o colla adatta alla plastica  un gruppo di musicassette, dello stesso colore o di colori diversi. 
 
4)APPENDIABITI
 
Un oggetto di cui si ha sempre bisogno. Anche la realizzazione è semplicissima: un pezzo di compensato piuttosto robusto a lquale applicare musicassette che fungeranno da ganci, sagomabili a gusto del creatore.  
 
5) SEDIA
 
Avete un locale  o ancora meglio, un negozio di musica, che vorreste arredare con mobili particolari ?  Quest’idea  potrebbe fare al caso vostro! Comuni sedie possono essere rivestite impiegando musicassette di vari colori, applicando ulteriori particolari ai lati (nella foto un walkman al lato della sedia).  
 
6) VASO DA FIORI
 
Bastano 14 musicassette per realizzare un simpatico contenitore per le vostre gardenie. Colla e nastro adesivo per assemblare le musicassette, mentre i bordi possono essere rivestiti con nastri o passamaneria colorata per un "effetto nostalgia" garantito. 
 
7)LAMPADA DI FORMA CUBICA
 
Un'ulteriore idea originale, consiste nella creazione di una lampada di forma cubica, che si adatta alla perfezione per essere posizionata sul comodino della camera da letto. Il suo paralume è stato ottenuto attraverso l'assemblaggio di musicassette, utilizzate per realizzarne le pareti, la base e la parte superiore.
 
E le vostre musicassette suoneranno tutt'altra musica. 
 
 Irene Caltabiano 
 
 
 
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