Niente più stress per i piloti che sorvolano quotidianamente terre e oceani.
NINA (Neurometrics Indicators for Atm) aiuterà a controllare salute mentale e livelli di stanchezza. La nuova tecnologia possiede speciali sensori che registrano l’attività cerebrale, rilevando quando valori di tensione e affaticamento diventano preoccupanti. Successivamente il dispositivo invierà dati a un computer in grado di fornire risposte immediate.
Il SESAR WPE, ente per la ricerca innovativa europea, ha realizzato il progetto in collaborazione con due importanti centri dell’ingegneria francese e italiana: L’Università Sapienza di Roma e l’ENAC ( scuola nazionale francese per l’aviazione civile). L’iniziativa è nata nel 2013 e dopo quasi due anni è finalmente in dirittura d’arrivo, con l’ intenzione di evolversi ulteriormente. Al momento infatti i rilevatori hanno ancora l’aspetto di cuffie, ma in futuro si potrà usufruire di fascette da appoggiare sulla fronte o fissate sul colletto della camicia.
I coordinatori del progetto, Simone Pozzi e Stefano Bonelli, hanno dichiarato che l’ impiego di Nina nella torre di controllo è solo
uno degli scenari possibili. Il sistema potrà essere utilizzato anche nell’addestramento, per esempio nella simulazione di situazioni di emergenza.
uno degli scenari possibili. Il sistema potrà essere utilizzato anche nell’addestramento, per esempio nella simulazione di situazioni di emergenza.
Gli effetti positivi potrebbero dunque essere molteplici. La delicata situazione attuale, con frequenti allarmi per rischio attentati, sottopone gli aviatori a forti pressioni e uno strumento del genere potrebbe essere fondamentale. Niente paura, in ogni caso risulta che gli aerei sono ancora il mezzo di trasporto più sicuro.
L’Aviation Safety Network ha stimato infatti un calo significativo di incidenti dal 2006 al 2014. Il numero, pur oscillando, rimane comunque inferiore al 40% rispetto ai picchi registrati nel 2005.
Nessun panico o fobia del volo dunque: la tecnologia veglierà su di noi.
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Non è mai facile affrontare questi momenti della vita. Anzi, a volte lo è ancora di più per il “carnefice”, chi pronuncerà la fatidica frase « guarda non è colpa tua, sono io che ho bisogno di un po’ di tempo» .
di saper confortare le persone. Perché allora non sfruttarla per aiutare le anime in pena? L’unica cosa che questa Cupido al contrario richiede ai clienti è di specificare bene cosa vogliano che venga detto al malcapitato fidanzato/a. Al momento il servizio esiste solo in Australia, ma l’inventrice ha già espresso la volontà di diffonderla a livello mondiale.
Come insegna Sex and the city, serie guru di vilipesi e scaricati, esistono le regole del lasciarsi. E una delle più importanti è affrontare faccia a faccia la situazione, senza nascondere la testa sotto la sabbia. La seconda invece è che non conta chi ti ha spezzato il cuore, non ce la farai mai senza gli amici. Perciò armatevi di compagnia, gelato e film romantici e consumate tutte le vostre lacrime. Fino al prossimo amore.
Sono solo alcuni aggettivi che attribuiamo a uno dei passatempi più diffusi da quando è stato inventato il computer.
volo DC9 Itavia. L’aereo venne infatti abbattuto nel 1980 durante un’operazione militare, in circostanze ancora misteriose. Ivan Venturi della IV Productions, assieme all’associazione dei parenti vittime della strage, vuole rievocare quei drammatici momenti. L’utente verrà trasportato tramite Oculus Rift, visore virtuale, nella cabina passeggeri del velivolo. Dopo l’esplosione il punto di vista del giocatore si bloccherà per qualche minuto, come se fosse realmente stordito dall’impatto. Successivamente si potranno seguire le indagini personalmente: rinvenire oggetti, leggere documenti, cercare testimonianze, arrivando a fornire il proprio punto di vista sull’accaduto.