Per quanto ci crediamo liberi...
Viviamo in catene e siamo schiavi di noi stessi. Quante volte abbiamo sbattuto la testa sullo stesso punto convinti di aver ragione? Quante volte ce la siamo presa col mondo? E se fossimo il nostro peggior nemico?
Col passare del tempo abbiamo dato vita a convinzioni che ci schiavizzano. Ed ecco che vediamo manifestarsi ansia, nervosismo e tutte le conseguenze di uno stato vitale infettato quando ormai è troppo tardi.
Identificazione
Se consideriamo che i pensieri che si fanno in un giorno sono centinaia di migliaia, come ordinarli? Non importa scriverli tutti. Se fate attenzione vi renderete conto che ci sono riflessioni ricorrenti e dominanti, quelle che permangono giorno dopo giorno. Gli stessi che diventano parte integrante della giornata, dello stato vitale e di conseguenza delle azioni. Individuarli è il primo passo da compiere.
Passato, presente, futuro
Gli stoici ci hanno insegnato a vivere l’attimo ma noi continuiamo a rimuginare sul passato, arrivando addirittura a colpevolizzarci. “Sono così, non ci posso fare niente”. Quanto è limitante? Cambiamo ogni giorno e se facciamo un tuffo nel fiume, l’acqua in cui siamo entrati non è certamente la stessa dalla quale usciremo.
Tutto scorre e siamo in continuo cambiamento. Essere sicuri della nostra identità e continuare e mantenere le stesse posizioni equivale alla “morte”.
La cura di sé
Ci si può prendere cura della mente ma dimenticare il corpo. Dobbiamo rammentare che siamo soggetti psicofisici. Laddove non arriva la mente subentra il corpo e viceversa. Prendersi ulteriore tempo da dedicare alla cura di sé significa andare incontro a conseguenze sorprendenti. Ben presto ci renderemo conto di quale potenziale abbiamo a disposizione.
La corsa
La condizione in cui viviamo, ovvero la società, è nevrotica. Attenzione, questo non significa che dobbiamo esserlo anche noi. Prendiamoci del tempo per respirare ogni giorno. Correre non porta a nulla, anche per quanto riguarda il lavoro. È dimostrato che se si teme di non terminare gli obbiettivi che ci si è posti durante la giornata, certamente quest’ultimi non verranno portati a termine.
In genere quando si entra dentro una stanza l’attenzione si focalizza solo su determinati oggetti. Se vi rendete conto che non riuscite a portare la vostra attenzione su tutto ciò che vi circonda, avete una percezione limitata. Imparate ad osservare tutto ciò che avete intorno in ogni sua sfumatura.
Domandare è lecito
L’essere umano da solo non andrà da nessuna parte. Ecco perché è importante un confronto, chiedere aiuto quando ce n’è bisogno. Non abbiate timore di chiedere una mano alle persone accanto a voi.
Siamo tutti esseri umani, persone con problemi e limiti.

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Questo il numero di pensieri che facciamo giornalmente. E non in maniera ordinata, ma confusionaria, sovrapponendo argomenti l'uno all'altro. Così capita che la nostra mente passi veloce dal "cosa mangerò a pranzo" alle riflessioni sui massimi sistemi.
Arrivati a questo punto vi starete chiedendo se abbiamo per voi alcune chicche per rimanere concentrati:
Non ci giro intorno. Anch’io ho fatto l’errore di sovrapporre inconsciamente l’amore frutto di un coinvolgimento epidermico e totalizzante con l’idea di cura, accoglimento, e ascolto costante.
A volte capita che un libro, un film o una canzone facciano il loro ingresso nella tua vita nel momento esatto in cui sono necessari. Così, ti mettono faccia a faccia con le risposte – forse scomode, ma senza dubbio necessarie – alle domande che ti animano/agitano.
“La passione amorosa è fin dal principio incapace di accettare oggettivamente un altro, di interessarsi a lui - ma in essa ci interessiamo piuttosto quanto più profondamente possibile di noi stessi. La passione è solitudine moltiplicata per mille, ma una solitudine che, come contornata da mille specchi scintillanti, pare ampliare se stessa e diventare un mondo che tutto comprende. Tuttavia l'oggetto amato vi ha solo il ruolo di un pretesto stimolante: forse come un suono o un profumo, che ci sfiorano nel sonno, ci inducono a sognare. […] L’amore erotico contiene così tutte le esagerazioni sia dell’egoismo che della benevolenza […] E come se nella nostra vita intima si producesse una sottile fessura attraverso la quale ci potessimo riversare, inebriati, su tutta l’esuberanza della vita fuori di noi, proprio mentre stiamo vivendo l’egoismo più appassionato”.