Mondeggi, recuperare un bene comune
«Ricordate quando ci chiamavano utopisti? Dicevano che avevamo un’idea troppo ambiziosa. Non vi sosterrà nessuno dicevano, eppure eccoci qua!»
Così parlano i cittadini del comitato di Mondeggi, la fattoria “ senza padroni” vicino Firenze che rivendica la terra come bene comune. Il progetto è frutto di un percorso di riappropriazione popolare. Una decisione dovuta alla lentezza della burocrazia, ad una gestione disastrosa ad opera della provincia di Firenze e un milione di euro di debito lasciati dalla precedente amministrazione.
Un enorme villa medicea circondata da 12.000 piante di ulivo, 24 ettari di vigna, 50 ettari di pascolo lasciati all’incuria, senza alcun progetto lungimirante ma solo un territorio soggetto a sperimentazioni agricole e sfruttamento incontrollato.
Fin quando, un gruppo di cittadini, anche grazie alla campagna di sensibilizzazione operato dal comitato Terra bene comune di Firenze, stanchi di aspettare, in primis hanno cominciato a cogliere clandestinamente olive. L’olio è stato restituito alla popolazione locale gratuitamente e ad offerta libera.
Mondeggi oggi
Da quel momento, quel piccolo, volenteroso gruppo non si è più fermato. Ad oggi a Mondeggi vivono una ventina di persone che non solo hanno sistemato la casa, ripristinato il ricovero degli attrezzi, hanno costruito il pollaio, avviato un orto.
Hanno anche dato vita al progetto M.O.T.A , Mondeggi terreni autogestiti, che prevede l’affidamento e la cura di un pezzo di terra a qualsiasi cittadino che desideri coltivare.
Ma c’è di più. Hanno creato una scuola per imparare l’arte contadina. Da gennaio a maggio, ogni anno, ritorna l’appuntamento con le lezioni pratiche e teoriche per svolgere al meglio i lavori della terra.
In questo spazio non solo si svolgono tutti le attività tipiche del mondo agricolo ma anche momenti di condivisione e socialità. Autogestita, ad accesso libero e completamente gratuita. Un luogo perfetto per avvicinare tante persone al lavoro in mezzo alla natura.
Come si svolge la scuola contadina
Il corso è articolato in diverse materie e si svolgerà durante i mesi che vanno da gennaio a maggio. Non solo come prendersi cura di un orto, di una vigna o un uliveto. Le lezioni spazieranno dall’apicoltura all’allevamento di animali, dall’erboristeria ai laboratori per fare pane e birra fatta in casa.
Verrà posta principalmente l’attenzione sull’agricoltura biologica ma si affronteranno anche metodi di coltivazione convenzionale. Il progetto si pone come obiettivo condividere il sapere agricolo e trasmetterlo, in modo da creare generazioni in grado di riappropriarsi della propria sovranità alimentare.
«Questa scuola la dedichiamo a chi lavora nei campi e vuole aggiornamenti sulle nuove tecniche, a chi vuole studiare e non ha avuto la possibilità di farlo e a chi vorrebbe condividere quello che negli anni ha imparato e a chi semplicemente vuole avvicinarsi per la prima volta alla terra».

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