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Impresa: come usufruire del blocco della quota capitale del mutuo?

Buone notizie per chi ha un’azienda. Infatti, l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) e le associazioni di categoria hanno rinnovato l’Accordo per il Credito, prorogandolo al 2017. L’iniziativa è indirizzata alle PMI che, al momento della presentazione della domanda, non siano in condizioni di sofferenza e non abbiano esposizioni scadute da più di 3 mesi.
 
Quali possibilità offre, in concreto, alle aziende, il suddetto Accordo? Proviamo a fare il punto.
 
Sospensione e allungamento dei finanziamenti. Chi ha acceso un mutuo o un leasing, potrà prorogarlo per un massimo di quattro anni e sospendere il pagamento della quota capitale per 12 mesi.
 
Sono previsti, inoltre, investimenti finalizzati a rafforzare le imprese nonché lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Questa operazione consiste nella cessione a banche  o imprese di factoring di crediti derivanti da vendita con pagamento dilazionato.
 
«Tra ottobre 2013 e maggio 2015 accolte complessivamente 44.554 domande di sospensione del pagamento delle rate, per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 15,6 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 1,9 miliardi». Così Abi, in un comunicato stampa. «Si ricorda che l’Accordo consente di sospendere anche i finanziamenti che hanno già beneficiato di tale strumento negli anni passati, con la sola esclusione di quelli per i quali la sospensione è stata richiesta nei 24 mesi precedenti».
 

 

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Inps, ecco perché è destinata a fallire!

L'8 luglio a Roma nella sala della Regina di Montecitorio, è stata presentata la relazione annuale Inps che mette in evidenza le debolezze e le contraddizioni del Paese. Tito Boeri, presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), ha illustrato il rapporto davanti al presidente della repubblica, Sergio Mattarella e ad un parterre di alti titolati.

Bene, quello che emerge è che l'Italia è una repubblica fondata sulle pensioni!

Su 59 milioni di abitanti, escludendo gli under 25, che sono 15 milioni, restano 44 milioni di persone. L'inps ogni mese paga 21 milioni di pensioni! In pratica la metà delle persone adulte vive a carico dell'altra metà!

C'è da chiedersi: come può reggere un sistema in perdita perenne del genere? 


Come può ipotizzare un 40enne di oggi, che ogni mese versa all'Inps il 10% di quello che guadagna, di percepire una pensione tra 27 anni?

Ad aggravare il rapporto dell'Inps, c'è la presentazione del tasso di disoccupazione che su base annua, dal 2013 al 2014, è stata di 311mila unità (161mila delle quali nel lavoro dipendente), ossia una diminuzione dell’1,6% e il numero di aziende è calato del 2,8% nell’arco di 12 mesi. 

Con questo trend, tra 10 anni ci saranno 3 milioni di persone disoccupate che non contribuiranno al versamento appesantendo ancor più il sistema Inps.

Da meno di 300 euro a oltre 3mila.

Il 45% dei pensionati non raggiunge i 1.000 euro di pensione. Due pensionati su tre percepiscono tra i 1.000 e 1.500 euro al mese e sono circa 725mila le persone le cui rendite pensionistiche superano i 3mila euro, con un valore medio di 4.330 euro al mese. In altri termini il 4,5% dei pensionati assorbe il 15% della spesa.
I pensionati che percepiscono tra i 2.500 e i 3.000 euro al mese sono 1,3 milioni e assorbono 60 miliardi, 10 miliardi in più di quelli destinati alle fasce con entrate più basse.
 

Questo report mostra una nazione che arranca, fortemente provata dalla crisi iniziata nel 2008, con la speranza di una pensione di vecchiaia che, per una popolazione improduttiva, non vedrà mai...
 
Duccio
 

 

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La democrazia parla greco

Ha vinto la democrazia.
Inchino sentito nei confronti di un popolo che ha deciso in favore della propria dignità, del proprio orgoglio, della propria libertà.
Le previsioni future non sono semplici ma una cosa è certa, ancora una volta la Grecia insegna e lascia un segno che non potrà essere dimenticato.
E ci riesce facendo semplicemente uso dello strumento che ha mosso i primi passi entro le mani delle grandi menti che il suo ventre ha partorito: DEMOS – CRATOS.
 
Le perplessità che si potevano avere nei confronti dei rischi relativi ad un NO si dissolvono di fronte al 60% di persone che in questo modo hanno lanciato il loro grido silente… ciascuno di loro ha dichiarato apertamente: IO NON HO PAURA!!!
La piccola Grecia ha sfidato l’Europa delle grandi banche. Una dignità che crea un precedente storico.
“Abbiamo dimostrato che la democrazia non può essere ricattata”; queste le parole del primo cittadino Tspiras il quale però, non intende il no come rottura definitiva con l’Ue … bensì una possibilità di nuove mediazioni che rispettino quel fantasma che è la giustizia sociale. Parla di Europa di solidarietà il premier.
 
Allo stato attuale dalle Germania arrivano invece grandi dubbi sulla possibilità di compromessi con la nazione ellenica. Ma questa possibile posizione tedesca di certo non stupisce l’opinione pubblica.
Oggi, sette luglio, appuntamento di Tspiras con la Merkel ed il francese Hollande per discutere sui primi sviluppi della situazione. In settimana convocazione dell’Eurogruppo.
A poche ore da questa chiara presa di posizione dei Greci non è semplice determinare cosa accadrà. Probabilmente saranno ancora grandi le difficoltà e la crisi ancora profonda. Tuttavia le persone per strada sorridono e sentono la leggerezza della liberazione. A testa alta non hanno sporcato la loro dignità con la paura e con i compromessi.
 
Qualcuno afferma fiero “Ancora una volta vi insegniamo la democrazia”.
E noi tutti, ma in particolare noi italiani, abbiamo il dovere ed il piacere di apprenderlo questo insegnamento. Stavolta senza coprirlo di fango per tenere la mano a chi punta a qualche zero in più!
 

Oxi al potere della moneta … si alla dignità umana

di Carmen Scotti Belli

 
 
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