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H&M conscious: riciclo is the new fashion

Vestiti infeltriti, abiti che non mettiamo più, troppo larghi per le nostre amiche, troppo piccoli per le sorelle.
È arrivato il fatidico momento del cambio di stagione, periodo in cui ci  si ritrova sommersi dalla roba dello scorso inverno che, a volte, non si sa davvero dove mettere. Le grandi marche da un po’ di tempo a questa parte ci vengono incontro,  abbracciando la filosofia del riciclo. E lo fa anche H&M, catena molto amata dalle giovanissime, con la campagna Conscious
 
La dinamica è semplice.  Basta raccogliere i capi di vestiario di cui vogliamo sbarazzarci, in qualsiasi condizione si trovino e consegnarli al putno vendita più vicino; in cambio un buono da cinque euro, scalato da una spesa di almeno 40 euro.  Ogni cliente può consegnare al massimo due borse di vestiario al giorno e, a seconda dello stato in cui sono verranno destinati a nuova vita. Come?

 

 
Le tre R
  • Reindossare: gran parte dell’abbigliamento viene riproposto  sul mercato come abiti di seconda mano.
  • Riutilizzare: i capi non più mettibili vengono convertiti in altri prodotti, ad esempio stracci per la pulizia. 
  • Riciclare: i nostri abiti potrebbero arrivare dalla moda per sconfinare in altre aree aree a noi totalmente sconosciute, come materiali assorbenti o isolanti per l’industria automobilistica. 
 
Non solo ci liberiamo della roba che non usiamo più, ma risparmiamo anche qualche soldino. L’iniziativa è volta a ridurre l’impatto ambientale dell’industria della moda limitando la quantità di rifiuti che finisce nelle discariche e riducendo la quantità di Co2 nell’atmosfera. 
 
Trovata pubblicitaria? Può essere. Ma fossero tutte così…
 
 
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Vulcani, perchè non dovremmo sottovalutare la loro potenza

Il Vesuvio, l’Etna, lo Stromboli.
L’Italia, a parte le bellezze artistiche, possiede ricchezze territoriali presenti in poche aree del mondo e tra queste sua maestà il vulcano. Potenzialmente i giganti di fuoco rappresentano una risorsa preziosa e sta a noi capire come sfruttarla al meglio. 
 
Islanda, Russia, Cile e Nuova Zelanda 
Alcune zone del mondo sono già riuscite a trarre ricchezza dalla particolarità del loro territorio. I geysers, sorgenti di acqua calda eruttata a temperature altissime dal suolo, creano colonne di vapore. Il calore emanato viene poi adoperato grazie agli impianti geotermici. Una volta impiantate le giuste tubature sarà possibile trasformarlo in energia elettrica. 
 
I getti di vapore tuttavia sono  eventi vulcanici secondari . Cosa accadrebbe se venisse sfruttata l’energia dell'intero vulcano?  In questo caso la fonte risiederebbe nella camera magmatica, dove vi sono altissime temperature dagli 800 ai 1200 gradi. Dunque si ricaverebbe una potenza ancora maggiore.
 
 
Le aree sfruttabili in Italia
Chi ricorda il vulcano islandese che nel 2010 ha fortemente preoccupato l’Europa con la sua inaspettata eruzione che ha bloccato il traffico arereo? C’è chi, impressionato dall’energia sprigionata dalla potenza dei getti, ha scelto, come l'Inghilterra, di sfruttarlo come giacimento energetico. Perché l’Italia non fa lo stesso ?
 
Effettivamente sono già state considerate diverse aree potenzialmente sfuttabili, soprattutto in Sicilia e nelle Isole,  in Lazio e in Toscana. Re indiscusso della produzione di energia geotermica è l’Etna. Nella regione a tre punte è in atto un progetto per la creazione di un sistema informativo che raccolga dati e risultati in seguito allo studio dell ‘area vulcanica circostante.
 
 
Il progetto Hot heart
 
L’Etna e le sue valli rappresentano una vera fonte di energia rinnovabile. Regione Sicilia e Unione europea hanno verificato l’esistenza di un’ampia attività nella zona di Paternò. Nell’area  sono state posizionate sonde finalizzate  alla misurazione  del grado di temperatura , quantità di CO2 e acido solfidrico, sia telecamere che mostrino o meno la presenza di serbatoi di calore.
 
Vantaggi e svantaggi
Esistono lati positivi e negativi nell'uso della geotermia.
 
Pro
 
  • La produzione di elettricità è è superiore  a quella ottenuta da altre di fonti rinnovabili.
  • È sempre disponibile poiché indipendente dall’alternanza giorno/notte. 
  • Non sono dannose per l’ambiente, anzi, Non essendoci combustione non vengono prodotte né CO2 né polveri sottili.
 
Contro
 
  • Odori sgradevoli dovuti ai vapori sulfurei
  • Lunga preparazione nell’individuazione delle zone che possono garantire l’elettricità. 
  • Anti-esteticità degli impianti
Recentemente si sta sviluppando un settore della bio architettura specializzato nella mini geotermia, cioè piccoli impianti condominiali atti all’approviggionamento termico degli appartamenti.
 
Potrebbe anche questa entrare a far parte a pieno titolo delle fonti di energia rinnovabile? Noi pensiamo di sì.
 
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Riempire oggetti rotti con l'oro: il Kintsugi ci insegna qualcosa sulla vita

«Cos’è una metafora?»

kintsugi«È quando parli di una cosa paragonandola a un’altra». Così recitava il dialogo tra Troisi e Neruda nel meraviglioso film Il Postino. Ma può un oggetto diventare metafora?
 
I giapponesi, con il Kintsugi, sono riusciti a trasformare i cocci in poesia.  La tecnica consiste nel riparare gli oggetti in ceramica che si sono rotti  riempendoli con oro fuso
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Ciò che prima era un articolo uguale a tutti gli altri , grazie alla casualità xon cui il materiale si frantuma, diventa diverso  e singolare. Un vaso, una scodella, una brocca si trasformano in pezzi unici  e sono proprio le "cicatrici"  a renderli preziosi.
 
Nell’accezione occidentale la rottura ha sempre avuto un’accezione negativa. I giapponesi invece la rendono sinonimo di bellezza, rendendo (metaforicamente) l’esperienza del dolore un arricchimento personale. Solo elaborando le nostre ferite e facendone tesoro possiamo rinascere a nuova vita. 
 
Rendendo poetico anche il dolore.
 
 
 
 
 
 

 

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