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Cyclee, come diventare un segnale stradale

L’ Internet of things investe anche il ciclismo.
Cyclee, progetto elaborato dal designer armeno Elnur Babayev, vuole rendere la segnaletica a due ruote più semplice.e funzionale. 
 
Come?
Molto semplice: proiettandocela addosso. Un erogatore luminoso viene posizionato sulla parte posteriore del sellino, una sorta di piletta comandata mediante app in remoto, scaricabile sul proprio smartphone o direttamente posizionabile sulla parte anteriore della bicicletta. Quando il ciclista ha intenzione di fermarsi o di svoltare lo segnala con l’apposito tasto e il fascio luminoso proietta sulla schiena la scritta STOP o freccia a sinistra o a destra. 
Il sistema è efficace soprattutto durante la notte ; la luce infatti è ben visibile e segnala ai mezzi che si trovano dietro le intenzioni del ciclista. Il sistema di montaggio cambia in base al modello di bici. 
 
Cyclee contro il rischio incidenti
L’app risulta utile soprattutto nelle città che non sono dotate di apposite infrastrutture per le bici. I più temerari che si avventurano nel traffico metropolitano senza  che vi sia un' adeguata segnaletica sono infatti soggetti ad alto rischio incidenti.
 
Cyclee potrebbe perciò rappresentare una soluzione concreta, in quanto si tratta di un dispositivo leggero e a basso consumo, una sorta di salva vita che diminuirebbe la frequenza di infortuni. 
 
 E voi, con uno strumento del genere, vi convertireste alle due ruote?
 
 
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Leonardo Di Caprio, the elephant man contro l'olio di palma

 «Non diamo per scontato questo pianeta»
Le parole pronunciate da Leonardo Di Caprio durante la scintillante notte degli Oscar riecheggiano ancora nelle nostre coscienze (non proprio pulite se si mettono in ballo certi argomenti). La star di Hollywood ha invece più volte dimostrato di non fare promesse da marinaio e da molti anni è impegnato nella lotta per un Pianeta eco-sostenibile
 
Stavolta la sua attenzione è rivolta a Leuser, Indonesia, paradiso minacciato dall’espansione dell’industria dell’olio di palma. Oltre due milioni di ettari di foreste tropicali, nel Nord Sumatra, habitat in cui convivono orsi, rinoceronti, oranghi, leopardi, tigri ed elefanti. Ancora per poco. Le coltivazioni di olio di palma sono la causa principale di deforestazione dell’area, minacciando quotidianamente flora e fauna. 
 
Insieme ai colleghi Adrien Brody e Fisher Stevens l'attore ha trascorso qualche giorno nel Parco Nazionale del Monte Leuser, dove ha visitato il centro ricerche e realizzato alcune foto ricordo con operatori del parco e animali selvatici (in particolare una con un elefante  di Sumatra, specie a grande rischio di estinzione). 
 
«Le foreste pluviali dell’ecosistema Leuser sono considerate il miglior habitat che resta al mondo per quest' esemplare» ha scritto l'attore in un post su Facebook. «In queste foreste, gli antichi percorsi migratori degli elefanti sono ancora utilizzati da alcuni degli ultimi branchi selvaggi di Sumatra. Ma l'espansione delle piantagioni di olio di palma sta frammentando la foresta e tagliando dei corridoi migratori-chiave, rendendo più difficile per le famiglie di elefanti il reperimento di adeguate fonti di cibo e acqua».
 
Di Caprio ha dato il suo appoggio alla ONG Forest Nature and Environment Aceh, lanciando una petizione per chiedere al Presidente indonesianio Joko Widodo di fermare la distruzione dell'area. L’attore americano possiede inoltre una sua fondazione, la Leonardo Di Caprio foundation , che ha come obiettivo di creare nell’area di Leuser un santuario della fauna selvatica, in cui la biodiversità venga rispettata.
 
 Chissà se per gli orsi, visto Revenant, farebbe la stessa cosa. 
 
 
Leonardo Di Caprio, discorso agli Oscar. Guarda il video >>
 

 
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Bakeys,per chi mangerebbe anche le posate

Avere così fame da mangiare anche forchetta e coltello?
Bakeys, azienda indiana, l’ha reso possibile creando l’edible cutlery, la posata che si mangia. L’idea nasce come alternativa all’enorme spreco di utensili di plastica di ristoranti e tavole calde, nella maggioranza sfruttati una volta e gettati via. 
Presenti in tre varietà ( farina di riso, frumento e sorgo), potrebbero rappresentare una deliziosa e comoda invenzione contro sperpero e sovrapprodduzione. Il progetto è presente su Kickstarter.
 
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