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Aspasso, la bici per disabili che commuove Bologna

Dopo Senigallia, Bologna. 

Aspasso

Aspasso, bicicletta adatta al trasporto dei disabili, è arrivata anche nella capitale emiliana. Il mezzo a due ruote ha una pedana che si integra nella parte anteriore, in modo da consentire il trasporto senza che il disabile scenda dalla carrozzina
 
La bici è molto semplice da usare: in pochi secondi infatti la sedia è agganciabile in totale sicurezza; retromarcia e pedalata assistita consentono di guidare Aspasso senza sforzo. 

 

Dove nasce

Aspasso

L’invenzione nasce in Olanda , ma Alberto Franceschini, titolare della Protec Ambiente, ha deciso di importarla in Italia e farla conoscere su territorio nazionale. 
 
« In realtà il progetto è nato un po’ per caso, visto che la mia azienda fa tutt’altro e cioè monitoraggio ambientale. Parlando con un amico sono venuto a conoscenza di questa bici speciale e, non avendo visto niente di simile in Italia, ho fatto una ricerca per vedere se qualcuno la produceva anche da no».
 
 

Risultato? 

Nessuno nel Bel Paese aveva mai pensato a un prodotto di questo tipo. Esistevano tandem speciali ma nessuna bici era paragonabile ad Aspasso. Il mezzo consente infatti al disabile di montare sul mezzo autonomamente, posizionandosi sulla piattaforma in circa dieci secondi. Tramite il suo stesso peso la carrozzina si aggancia al telaio della bici e c’è possibilità di allacciare una cintura di sicurezza aggiuntiva per il passeggero trasportato. Il ciclista non avrà grosse difficoltà, deve solo abituarsi a sopportare il peso, che chiaramente non è lo stesso di una bicicletta normale.  
 
I diretti interessati sono i più entusiasti dell’invenzione: « La cosa più bella che ho sentito dire da qualcuno di loro riguarda il sentire l’aria in faccia, sensazione che non avevano mai provato prima: una cosa commovente ». 
 
Aspasso costa come uno scooter, ma il vantaggio è il poter essere configurata in base alle esigenze di ciascuno. Franceschini ha intenzione di esportare la bici anche fuori Bologna; è già  previsto infatti un incontro con il Comune di Torino. 
 
La bicicletta, ancora una volta, diventa simbolo di qualcos’altro: solidarietà e rispetto.

 
 
Irene Caltabiano
 

 

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Passi da Ciclope: il degrado è una questione di pregiudizio

Il Ciclope: il cattivo, il nemico da sconfiggere.
Pochi sanno però che, secondo la leggenda, i mostri provvisti di un solo occhio erano anche abili lavoratori del ferro. Ma spesso è più semplice etichettare che cercare di conoscere.
 
 L’associazione Passi da Ciclope deve il suo nome alla creatura omerica e invita ad andare oltre le apparenze poco rassicuranti di una persona o di un luogo. Simbolicamente infatti, la ciclofficina  del quartiere San Paolo, nel cuore delle periferia di Bari , vuole rivalutare ciò che viene considerato irrecuperabile o pericoloso. La zona al limitare della capitale pugliese per anni è stata infatti oppressa da delinquenza e criminalità e per questo isolata a livello urbanistico. 
 
 L’obiettivo di Melita Messina, Michele Giovinazzo e Corrado Rosato, tre giovanissimi vincitori del bando regionale Principi Attivi 2012- Giovani Idee per una Puglia migliore, è riqualificare la mentalità, prima di ruote, catene e pedali. «Il progetto Rivoluzioni contro-vento: bici e città rappresenta tutto questo: l’inizio di un percorso che, da un lato, coniughi la passione per il lavoro artigiano all’utilizzo di materiali innovativi, dall’altro rivoluzioni l’idea della bicicletta, non più vista come semplice mezzo di trasporto, ma come forza motrice di cambiamento sociale e culturale» . Il  mezzo a due ruote diventa così  strumento di socialità e integrazione, un ideale ponte tra quartiere e centro città che rappresenta un punto di aggregazione e coinvolgimento giovanile in attività artigianali. 
 
I ragazzi hanno così lanciato una campagna sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso  con l’intenzione di raccogliere 2500 euro necessarie alla produzione di biciclette. Se raggiungono l’obiettivo sarà infatti possibile:
 
  • costruire una dima, ossia una struttura che permette l’assemblaggio su misura dei tubi della bici;
  • acquistare materiale specifico per la realizzazione dei due telai in bambù (resina epossidica, fibre di canapa, ecc.);
  •  comprare la componentistica necessaria a completare le biciclette (ruote, manubri, catene, ecc.).
In questo percorso hanno scelto di affidarsi a chi ha già sfruttato il fare impresa come modalità di sviluppo sociale in contesti disagiati.  La Social Enterprise Ghana Bamboo Bikes Initiative , nella figura dell’ingegnere Amos Agyapong.,insegnerà alla combriccola tecniche di lavorazione artigiana per la costruzione di telai di bici in bambù. Il progetto è volto a includere categorie disagiate come  migranti, persone che vivono in condizioni di povertà o individui con problemi mentali. 
 
Perché il bambù
Nel corso del tempo questa pianta si è guadagnata il nome di  acciaio vegetale, grazie alla sua straordinaria resistenza meccanica alla compressione e alla trazione. Ulteriori punti a suo favore? Non arruginisce, rende la bici dieci volte meno pesante e regala un design elegante e originale! Un etto di bambù consente inoltre di risparmiare circa 12 ettari di foresta dal disboscamento.
 
Grazie al bassissimo impatto ambientale, le biciclette in bambù rappresentano una scelta etica e responsabile per i ciclisti più attenti: organico, riciclabile e, a differenza del metallo, non richiede alti livelli di energia durante l’estrazione e la fabbricazione
 
Non solo bici
Corsi di ciclomeccanica, laboratori creativi, escursioni ma anche caccie al tesoro, tutto rigorosamente in bici. L’associazione collabora anche con le scuole per promuovere l’importanza della  mobilità sostenibile, spostandosi anche dai confini baresi. Laboratori sul riciclo sono stati infatti realizzati in alcune scuole elementari di Molfetta . Obiettivo dell’associazione è anche la rivalutazione di diversi luoghi, come la vecchia metropolitana o i giardini abbandonati,  per farli diventare ciclabili o per creare nuovi spazi di gioco. 
 
Se è vero che il Ciclope faceva passi da gigante, auguriamo un futuro simile anche a questa realtà attiva e solidale.
 
 
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Afidi fastidiosi? Ecco i rimedi fai da te

È arrivato maggio, mese in cui sbocciano fiori e piante.

AfidiI nostri balconi però non sono al sicuro. Gli afidi, fastidiosi insetti verdi che si nutrono di linfa, sono in agguato. Anche noti come pidocchi delle piante, ingeriscono sostanze zuccherine espulse  sotto forma di melata, secrezione di cui le formiche vanno ghiotte. La loro presenza alimenta poi la formazione di funghi che rendono più difficoltosa la fotosintesi, facendo deperire rapidamente erbe e vegetali. 
 
Esistono diversi prodotti specifici  per eliminare gli afidi, ma spesso sono pesticidi dannosi per l’ambiente. Cosa c’è di meglio allora che sfruttare i rimedi naturali? 
 
L'acqua
Molti ingredienti per eliminare i parassiti li troviamo comunemente in casa. In primis si può tentare di abbatterli usando guanti e batuffoli di cotone, curandosi di sfregare accuratamente ogni foglia. In alternativa si può erogare un forte getto d’acqua sperando che gli insetti vengano spazzati via. 
 
La bardana
Combattere i problemi delle piante  con altre piante è possibile: se si ha spazio a disposizione si può provare con la bardana, bardanaerbacea dal fiore viola.  Quest’ultima favorisce  la riproduzione  di un altro gruppo di predatori di afidi appartenenti alla famiglia dei Miridi. Si tratta di una specie di cimice che uccide molti esemplari, succhiando i parassiti fino a lasciarne solo l’esoscheletro. 
 
Le miscele
Se bardana e operazioni manuali non dovessero funzionare ci sono composti fai-da-te molto semplici da realizzare. Ecco a voi i più efficaci:
 
Preparato al sapone di marsiglia
 
Tutto ciò che occorrre sono 10-20 gr di sapone di marsiglia in forma solida o liquida e un litro d’acqua. Diluire dunque il sapone ridotto in  scaglie o quello liquido nell’acqua. Mettere poi il composto in uno spruzzino e passarlo abbondantemente sulle piante la sera, due volte a settimana.
 
Macerati di ortica, assenzio e peperoncino
 
Anche  questo tipo di soluzione  è piuttosto facile da preparare. Basta lasciare spezie ed erbe a mollo per un paio d’ore e successivamente spruzzare la miscela su foglie e gambi. Meglio fare quest’operazione la mattina o il tardo pomeriggio, evitando le ore più calde. 
 
misceleAlcool
 
Altra valida ricetta per eliminare gli afidi? Usare l’alcool. La sostanza infatti uccide solo gli insetti nocivi, lasciando in vita tutti gli altri animaletti utili per la vitalità delle piante. Occorrono 15-20 gr di alcool a 90 gradi  e un litro d’acqua mescolati in un’unica soluzione. Spruzzare poi abbondantemente le piante in pieno giorno, in modo che la sostanza venga assorbita completamente e ripetere lo stesso trattamento tre volte a settimana. 
 
Aglio
 
Aveste mai pensato che una semplice testa d’aglio potesse essere la soluzione al vostro problema? Prenderne circa 100 grammi e triturarli in modo sottile. Amalgamare successivamente in 10 litri di acqua, dentro un contenitore con coperchio e lasciare macerare per circa tre giorni. Quando è tarscorso il tempo previsto, filtrare il composto e travasarlo in uno spruzzino. Irrorare sulla piante senza trascurare nessuna foglia.
 
Se si vuole tentare la terapia d’urto  si possono eseguire questi trattamenti uno a mezzogiorno e uno la sera. E pochi afidi avranno il coraggio di avvicinarsi al vostro bel basilico o alla vostra edera rampicante. 
 
 
Sapevate che le coccinelle sono golose di afidi? Ecco come costruire una casetta dove i simpatici insetti si possono 
riprodurre ed essere sfruttati per combatterli.
 
 

 
 
 
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