U Are Family, app che mette in contatto nonni ed aspiranti nipoti

Il regalo più gradito per le persone che amiamo?

Il nostro tempo

Nei rapporti umani, infatti, ciò che conta di più non ha prezzo perché, semplicemente, è immateriale. Non si trova nei negozi.

Abbiamo avuto bisogno di un’esperienza lacerante come la pandemia, per riappropriarci del nostro tempo. Una riconquista involontaria, che spesso ha messo in dubbio certezze apparentemente granitiche, che ci ha turbato e confuso, più che spronarci a ridefinire le priorità. Così, terminata la fase acuta della pandemia, molti di noi sono tornati a giornate stracolme di impegni, ed il pensiero dei nostri cari, genitori e nonni, soprattutto se lontani, si è fatto, di nuovo, intermittente. La promessa di una buona azione “parcheggiata” in un angolo della coscienza per cause di forza maggiore.

U Are FamilyNel caso di Cecilia e Matteo, due under 30 milanesi, invece, la pandemia ha segnato uno spartiacque, determinando la consapevolezza del bisogno di fare concretamente qualcosa per aiutare gli anziani a sentirsi meno soli. Ad assaporare il gusto delle opportunità offerte della quotidianità.  Possibilità che spesso per i giovani rappresentano azioni banali, ma che per chi è in là con gli anni sono fondamentali, per coltivare curiosità e rinnovamento.

Perché, allora, non mettere in contatto anziani e giovani, e dare valore al tempo libero di entrambi, un tempo che può apparire vuoto, in assenza di legami umani significativi? Così Cecilia Rossi e Matteo Fiammetta hanno fondato U Are Family. (UAF), l’app nipote on demand.

Come funziona UAF

U Are FamilyLo staff di U Are Family si occupa di selezionare accuratamente - ed a monte - gli aspiranti nipoti, per poi fornire loro adeguata formazione psicologica prima di iniziare ad essere operativi. Ciò facilita l’incrocio tra domanda ed offerta, per così dire, non appena viene inoltrata al sito una nuova richiesta.

Il nipote on demand NON si occupa di assistenza medica. NON è una figura assimilabile né al badante né all’infermiere. Si tratta invece di qualcuno che, spesso durante il periodo universitario, vuole mettersi a disposizione degli anziani, compatibilmente con i propri impegni, e ricevendo un piccolo compenso. UAF nasce con l’intento di fare del bene, seguendo una procedura semplice ma strutturata, come spiega Cecilia Rossi. Condividere con persone over 70 il momento in cui si va a fare la spesa, una passeggiata e un caffè al bar, costituisce un impegno sociale foriero di crescita e arricchimento per ambo le parti. Ovviamente l’incontro con un nipote on demand può essere anche l’occasione per avvicinarsi alla tecnologia, e superare anche le più strenue resistenze nei confronti del pc, del telefonino…

Attualmente UAF è attivo a Milano e Bergamo, ma prossimante sbarcherà anche a Roma, Varese, Parma, Bologna e Torino.

 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)


 

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