Pif, la Tim e il paradosso della "libertà di non dover scegliere"
				15.02.2016 16:35
				
	 
	 
	 
	 
	 
	 
	 
	 
	 
			
			
		
	Da qualche tempo la Tim ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria con Pif, iena part-time, regista e da tempo testimonial  della compagnia telefonica nazionale.  Fin qui niente di strano, sennonché, sul finire dello spot, il protagonista pronuncia una frase che lascia piuttosto straniti: « Perché le nuove tecnologie ti danno la libertà di non dover più scegliere ». E aggiunge: «Non è fantastico?» Sembra di sentire il sor Kierkagaard che se la gode dalla tomba. «L’angoscia è la vertigine che scaturisce dalla libertà» scriveva il filosofo danese.  È l’indeterminatezza ad angosciare l’uomo dunque?  Una volta non era popolare il refrain "più possibilità di scelta si hanno , più si è felici?"
	Pare di no. Diversi studiosi hanno infatti orientato la loro ricerca e pubblicato saggi a smontare tale sillogismo, dal Paradosso della scelta  del docente americano  Barry Schawartz alla Tirannia della scelta della criminologa  slovena Renata Salect.  Nonostante la moltitudine di testi, il concetto che emerge è l’illusione della possibilità che nasconde in realtà un pericoloso immobilismo, destinato a non far mai giungere ad una decisione autentica. In fondo anche le nuove piattaforme che propongono l’on demand, non sono forse frutto di una tv banale e stupida che davvero non ci ha lasciato altra scelta?
	Caro Pif, non è affatto fantastico non dover scegliere. C’è chi ha lottato per anni e chi  ancora combatte solo per avere la 
libertà di esprimere la propria opinione. Come fai tu, dal piccolo schermo, in modo piuttosto sfacciato solo perchè profumatamente pagato. Scegliere equivale a vivere, il non poterlo fare è sintomo di schiavitù. In questi caso, siamo destinati a diventare prigionieri della tecnologia che, come dici tu stesso, si evolve più velocemente della nostra curiosità?
libertà di esprimere la propria opinione. Come fai tu, dal piccolo schermo, in modo piuttosto sfacciato solo perchè profumatamente pagato. Scegliere equivale a vivere, il non poterlo fare è sintomo di schiavitù. In questi caso, siamo destinati a diventare prigionieri della tecnologia che, come dici tu stesso, si evolve più velocemente della nostra curiosità?
	Direi che la Tim insieme a Pierfrancesco Diliberto, stavolta ha toppato. L’errore è dimostrato dalle critiche feroci che viaggiano su Internet. Non vi stancate di scegliere, la vera certezza del mondo è il cambiamento. 
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