L’ultima follia leghista? La “tassa” sui migranti

L’ignoranza, intesa nell’accezione etimologica del termine, può essere una pessima consigliera

E il suo grado di pericolosità raddoppia, se a fomentarla ci pensa un’informazione (?) strumentalizzata e improntata alla caccia alle streghe.
 
Migrante = diverso = minaccia
 
È questa la formula che, a volte neanche troppo velatamente, propagano le cronache quotidiane. Come le più letali gocce cinesi, pervicacemente coltivano nell’immaginario collettivo scenari di assedio, costantemente sull’orlo di un collasso, di una sorta di “guerra di civiltà”.
 
Ne deriva un clima spasmodicamente teso che sempre più spesso determina, da parte di chi amministra il territorio, l’assunzione di scelte provocatorie e di dubbia efficacia. Perché chiudersi a riccio e difendere lo status quo blocca, di fatto, il processo di crescita insito nel confronto tra realtà anche molto distanti tra loro
 
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 Sindaco_San_Germano_VercelleseL’ultimo episodio a inserirsi in questo solco arriva da San Germano Vercellese, un comune piemontese di circa 2mila abitanti
 
Il sindaco Michela Rosetta (Lega Nord) ha emanato nelle scorse settimane un’ordinanza significativamente intitolata “Tutela del territorio dall’invasione delle popolazioni africane e non solo”. 
 
Questa prevede una multa compresa tra 150 e 5mila euro per chi affitta casa ai migranti senza informarne l’amministrazione locale.  
 
Il sindaco non è solo esattore di tasse e tributi, ma difensore, del territorio e dei propri concittadini, che non possono essere intimoriti, intimiditi o condizionati. La problematica relativa all’immigrazione/invasione o esodo di massa delle popolazioni (africane e non solo) interessa l’intera comunità, ormai spaventata per qualsivoglia accoglienza di cittadini immigrati”. Così recita un passo dell’ordinanza emanata da Michela Rosetta.
 

Sindaco Vs prefetto

La discutibile presa di posizione della prima cittadina di San Germano Vercellese segue una riunione svoltasi in Prefettura a inizio agosto. In quell’occasione era stato illustrato un progetto di “accoglienza diffusa” basato sulla partecipazione dei comuni limitrofi, commisurata alle relative dimensioni e alla capienza
 
Sin da subito Michela Rosetta ha espresso la propria contrarietà richiamandosi a un principio di “buonsenso”. A suo dire è necessario chiudere un capitolo aperto dalla precedente amministrazione di centrosinistra, che ha legato il nome del Comune a una presenza decisamente troppo marcata di migranti
 
Accogliere clandestini implica responsabilità significative, specialmente se si tratta di minori. La mia delibera vuole impedire che le famiglie si mettano in casa sconosciuti, persone che magari hanno alle spalle trascorsi turbolenti, con tutto ciò che ne consegue in termini di ordine pubblico. Peraltro i migranti, che in gran parte non hanno diritto allo status di profughi, comportano dei costi particolarmente gravosi per una comunità piccola come la nostra”. 
 
Migranti_San_Germano_VercelleseMichela Rosetta dichiara di voler combattere contro chi specula sul tema dell’accoglienza, traducendola in business a discapito delle effettive esigenze e specificità del territorio. Nello specifico, punta il dito contro prefetture, privati e organizzazioni impegnate a sostegno dei migranti.  
 
L’ordinanza emanata nelle scorse settimane prevede che chi è intenzionato ad accedere ai bandi pubblici finalizzati a concedere ospitalità debba comunicare entro 15 giorni la sua decisione al municipio. Ne consegue che chi dichiarerà di voler accogliere migranti verrà considerato, in un certo senso, fuorilegge. 

 Imperativo categorico: non soffiare sul fuoco

Migranti_San_Germano_VercelleseGestire in modo costruttivo i flussi migratori richiede, in primo luogo, la capacità di analizzare con pragmaticità e realismo gli scenari esistenti. Cercare di coinvolgere nella distribuzione dei nuovi arrivati amministrazioni locali ostili, anche per ragioni politiche, è un gesto di puro masochismo
 
Non solo infatti alimenta polemiche e sensazionalismi degni della cronaca di serie B, ma inasprisce anche le fisiologiche criticità insite nel processo di interazione tra culture diverse.
 
L’ideale sarebbe quindi che le istituzioni puntassero su quelle realtà territoriali che hanno espresso la predisposizione da parte dell’amministrazione e della collettività ad accogliere migranti. 
 
Ciò faciliterebbe l’incontro, smusserebbe eventuali tensioni e contribuirebbe, gradualmente, a modificare, nell’immaginario collettivo, la concezione dell’Altro. Auspicabilmente questo cambiamento culturale potrebbe sgretolare, in un futuro prossimo, anche le resistenze di comuni “leghistizzati” come San Germano Vercellese
 
Perché per disinnescare i pregiudizi è necessario stimolare la partecipazione attiva del tessuto comunitario, e non agire tramite miopi imposizioni che hanno solo l’effetto di amplificare il senso di estraneità. 
 
 

 

 
 
 
 

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