Auto “futuribili”: pronti a diventare novelli James Bond?
Avete presente Kitt, la star robotica di Supercar, serie cult degli anni Ottanta, o le fantasmagoriche macchine di 007?

In confronto a quello che sta preparando la tecnologia attuale, sono entrambe da rottamare. L’auto del futuro è intelligente, forse più di noi. Si guida da sola, parte e si ferma senza chiave, e si avvia con un riconoscimento vocale. Monitorata 24 ore su 24 dall’assicurazione, è connessa in tempo reale ai servizi di pronto soccorso. Anticipa addirittura il nostro punto di vista, mettendo in evidenza eventuali oggetti in movimento, riducendo il rischio di incidenti (active windows displays technology). Peraltro, anche qualora questo scenario alla Blade Runner non si realizzi entro la data prevista del 2020, ci sono buone probabilità, da qui a cinque anni, di guidare auto completamente autonome in circostanze come ingorghi e incidenti stradali.
Uno dei prototipi più avanzati di “auto futuribile” è stato presentato dalla casa automobilistica svizzera Rinspeed al Salone di Ginevra, la kermesse più autorevole del settore. Xchange, questo è il nome del veicolo, è dotata di sedili che ricordano le migliori business class e un’infinità di regolazioni, capaci di raggiungere almeno 20 configurazioni diverse. Tale prodigio della tecnologia ha un volante che può essere spostato per ottimizzare gli spazi, consentendo ai passeggeri di assumere le posizioni che preferiscono. I ritardatari cronici non dovranno più ustionarsi con lo “shottino” di caffè bollente trangugiato al bar un secondo prima di entrarein ufficio. Nella console centrale sarà infatti alloggiata una macchinetta espresso e un tavolino da lavoro estraibile. Mentre leggi le mail potrai fare una seduta di cromoterapia (le varie gradazioni di blu e grigio contribuiscono a creare un’atmosfera che ricorda quella marittima). Perfino il tuo tatto sarà coccolato e curato, grazie a elementi come la lana merino e la seta.


