La Start Up

Fluent Forever, il successo dell'app che aiuta a pensare in un'altra lingua

Più cresciamo e meno riusciamo ad  imparare nuove lingue

lingue Alcuni scienziati affermano che il cervello umano sia programmato per apprendere bene un altro idioma solo quando siamo bambini. Altri sono di opinione differente: ciò che impariamo da piccoli non può essere paragonabile alla complessità di linguaggio del cervello adulto.

Perché certe persone sono vere poliglotte e altre hanno enormi difficoltà? Tutto dipende dalle connessioni consolidatesi nel nostro cervello e da metodi scorretti di apprendimento.

Fluent Forever, un crowdfunding vincente

fluent-forever-appNormalmente è molto difficile che i progetti che riguardano le applicazioni per cellulare trovino finanziatori su Kickstarter. Fluent Forever ha raccolto 200.000 dollari solo nelle prime sette ore di lancio.

 Gabriel Wyner, la mente dietro alla piattaforma, ha una formazione inusuale. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Meccanica e Perfomance Opera, ha proseguito con un Master di canto a Vienna. Perchè allora quest'interesse per le lingue? I cantanti lirici  sono incoraggiati ad imparare come minimo francese, italiano, tedesco e russo perchè è necessario per intonare brani differenti.

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Reverse engineering

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Come fare? Wyner inizia a sviluppare da autodidatta un nuovo metodo di apprendimento. Il trucco è partire dalla pronuncia: inutile conoscere il lessico se non riusciamo a  esprimerci correttamente a voce.

Risultato? Grazie a questo meccanismo di ingegneria inversa adesso parla fluentemente francese, tedesco, russo, ungherese e giapponese. La sua esperienza è diventata prima un libro omonimo ( Fluent Forever) e successivamente, considerando il largo seguito ottenuto, Gabriel ha voluto sviluppare l’app.

Pensare in un’altra lingua

La novità di Fluent Forever riguarda, per prima cosa,  allenare l'orecchio alla pronuncia. I video presenti nell’app spiegano consonanti e vocali sillabando le parole. Successivamente si creano flashcards che insegnano regole di ortografia aiutando a distinguere i suoni delle parole.

Le flashcard racchiudono immagini e registrazioni relativamente standard. Ad esempio: “Come suona la K in koala?”. Gli utenti vengono fatti esercitare con coppie di parole quasi identiche come niece –kness ( nipote-ginocchia, di pronuncia molto simile in inglese) oppure caro-carro in italiano.

Successivamente l’app farà ascoltare all’utente una delle due parole random, chiedendo di identificare qquella giusta. Il metodo si chiama Minimal Pair Training ed è uno dei migliori per raccapezzarsi e per evitare di sbucciare nipoti o comprare regali alle ginocchia.

Solo successivamente verrà insegnato all'allievo ad inserire le parole nel contesto e creare proprie flashcards audiovisive, da riguardare in qualunque momento. Il programma dispone inoltre di  un algoritmo per mostrare quella specifica card in modo che rimanga memorizzata il più a lungo possibile. Questa tecnica è conosciuta come Sistema di ripetizione distanziata ed è uno degli strumenti di studio più efficaci.

Esempio?

 frasiSe un utente sta imparando la parola spagnola che sta per cane (perro) allora il programma proporrà tre frasi di esempio usando quel vocabolo in spagnolo. Dopodichè l’app consente di scegliere le immagini preferite per il termine imparato ( un carlino, un pastore tedesco e un barboncino). Infine si torna alla frase di esempio e si impara un altro vocabolo sempre legato alla medesima affermazione.

In questo modo, l’utente impara contemporaneamente lo spagnolo e crea una galleria di immagini che gli ricordano cosa ha imparato. L’apprendimento può essere inoltre condiviso: tramite il proprio account qualsiasi utente potrà creare nell’app le proprie frasi e condividerle con chi sta imparando lo stesso linguaggio. 

La versione base supporta al momento danese, portoghese, ebraico, arabo, mandarino e giapponese. Previsti numerosi vantaggi per chi decide di finanziare la creazione di Fluent Forever, dall’audio book al pacchetto completo che include anche una conversazione skype di un’ora con Gabriel. La campagna si concluderà il 9 ottobre, ma ha già di gran lunga superato il budget richiesto. 

Che Fluent Forever ci renda finalmente tutti più poliglotti? I hope so!

irene-caltabiano

di Irene Caltabiano

 

 

 

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Athonet….il genio italiano che migliora il mondo

La startup italiana che ha dato vita ad una rete cellulare autonoma che si può attivare in meno di 30 minuti

athonet_startupViene ancora classificata come startup ma in realtà ha già dato prova della sua efficienza in contesti difficili come il terremoto del 2012 in Emilia Romagna. 

Si chiama Athonet

Ed ha creato un sistema costituito da un box in grado di portare LTE e 3G in zone in emergenza, attivabile in 30 minuti. Athonet è interessante anche per le potenziali applicazioni in territori particolari, come quello africano, dove la copertura telefonica non è ancora diffusa in modo capillare.

I due ingegneri italiani che l’hanno creata sono motivo di orgoglio per l’Italia perché la loro creazione ha “cambiato il mondo” tanto da vincere un premio al Mobile World Congress di Barcellona che è la più grande fiera mondiale di telefonia.

L’obiettivo era ed è quello di portare Internet e la banda larga low cost in zone rurali e Paesi in via di sviluppo.

 

Com’è nata Athonet

Karim_El_MalkiQualche anno fa Karim El Malki, 42enne italiano con origini egiziane e Gianluca Verin, 45 anni si sono incontrati in Svezia dove erano entrambi impegnati in altri lavori nel campo della telefonia. 

E’ qui che nasce l’idea di mettersi in proprio e di creare un’alternativa ad una connessione mobile troppo costosa. 

L’idea, dunque, era di ridurre il prezzo per portarla ovunque, anche nelle zone in cui i grandi operatori non erano interessati a investire.

Primo

Danno vita, in un garage di casa, ad una tecnologia low cost che crea una rete in grado di fornire la banda larga alle aree colpite da digital divide, ma anche a ospedali, porti, aeroporti e in generale in luoghi dove non ci si può premetter di avere interruzioni di servizio.

Questo senza sfruttare la rete degli operatori tradizionali, che in casi di emergenza o in occasione di eventi che attraggono molte persone possono essere congestionate al punto da divenire difficilmente utilizzabili.

Il Kit si trasporta in una valigetta.

Ad oggi

Dopo il primo successo ottenuto in occasione del terremoto che ha colpito l’Emilia il software è stato utilizzato anche in Africa e nelle zone rurali degli Stati Uniti. 

La startup ha collaborato con aziende come Nokia, Airbus e Enel.

Nel 2015 Karim è stato inserito tra i 17 Global Influencer, imprenditori che con le loro soluzioni hi-tech migliorano la vita delle persone e del pianeta.

Simona
Blogger (poco) influencer

 

 

 
 
 

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Taskhunters, la startup delle persone “troppo indaffarate”

Nasce una startup che mette in contatto le persone oberate di lavoro con gli studenti

taskhuntersLa vostra giornata è talmente piena da non riuscire a fare la fila alla posta o montare i mobli acquistati? Tu studente, vuoi guadagnare qualcosa senza gravare troppo sulla famiglia? Rivolgetevi a “Taskhunters”, un’app che vi metterà in contatto e risolverà i vostri problemi.

Gli studenti che tra un esame e l’atro decidono di lavorare non sono più un eccezione, vogliono rendersi autonomi dalle famiglie ed in più iniziare il loro ingresso nel mondo del lavoro prima della laurea. Ed è qui che entra in gioco la tecnologia e Taskhunters.

Come funziona

 

I privati “che non hanno tempo” postano  le proprie esigenze sull’app al prezzo e alle condizioni che ritengono più adeguati, scegliendoli tra più categorie. Gli studenti possono offrirsi per svolgere queste attività, accettare la ricompensa prefissata o contrattare un importo più elevato. Chi ha richiesto il lavoro da svolgere può scegliere a chi affidarlo.

Tra i lavori più richiesti ci sono la spesa al supermercato, il personal shopper, il pet care, i traslochi, il ritiro di certificati e le commissioni in posta, i ritiri dei visti dalla tintoria, le faccende domestiche, l’assemblaggio di mobili, le lezioni private (musica, lingue, ripetizioni), il graphic design e l’assistenza informatica.

Com’è nata l’idea

L’idea è nata da due giovani trevigiani entrambi con un bagaglio di significative esperienze lavorative all’estero. 

Il loro passato da studenti “squattrinati” è stato la loro ispirazione:In queste fasi della nostra vita abbiamo avuto sia la voglia di cercare dei lavoretti per autofinanziarci sia la necessità di delegare mansioni a terzi. Confrontando le nostre esperienze personali, ci siamo accorti che con una piattaforma capace di mettere in contatto gli studenti con dei privati cittadini oberati di lavoro avremmo potuto creare un modello di business funzionante, oltre che migliorare sensibilmente la vita a un po’ di persone”.

Ad oggi  

A quasi un anno dal suo lancio, a Milano, Taskhunters (app per iOS e Android e presto sito web) può contare oltre 11mila iscritti, 1.135 tasker (profili di studenti) verificati e 850 task (ossia le aziende che pubblicano una richiesta o un compito) aperti. 

A inizio maggio erano 8.000 gli iscritti, con 700 studenti e 500 i task. In più, nei primi 37 giorni di campagna di crowdfunding il servizio è sbarcato nella città di Torino, ha registrato 800 nuovi iscritti e ha lanciato la versione Beta di Taskhunters for business, già testata da una trentina di aziende. 

Insomma risultati più che soddisfacenti come dichiara Lorenzo Teodori:“Siamo veramente soddisfatti per la crescita straordinaria di Taskhunters in questo ultimo mese e stiamo ricevendo migliaia di richieste per attivare il servizio in molte altre città italiane”.

Simona
Blogger indaffarata

 
 
 

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