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Oombrella, l'ombrello impossibile da dimenticare

Quante volte siamo usciti di casa senza ombrello e giusto in quel momento ha cominciato a piovere?
E se ce ne fosse uno che  che non solo ti avverte prima che arrivi l'acquazzone ma che ti ricorda che lo stai dimenticando sul letto? Oombrella , grazie a speciali sensori integrati nella maniglia, misura pressione, temperatura, umidità e luce. Inoltre, come qualsiasi ombrello, ripara dalla pioggia ed è disponibile in diversi colori ( bianco, arcobaleno e nero) e formati ( classico e tascabile).
 
Ulteriore chicca?  Grazie a un sistema di data sharing  e scaricando l’app si può condividere il meteo in tempo reale con gli altri utenti della community weezo, servizio meteo social, garantendo così informazioni più  accurate. La punta dell’ombrello inoltre diventa un simpatico sostegno per GoPro, così da scattare bellissime foto da una prospettiva..più alta. Il progetto è presente sulla piattaforma Kickstarter e ha già raggiunto il budget previsto. 
 
Finalmente niente più pioggia sul bagnato. 
 
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Abruzzo coast to coast: la ferrovia abbandonata diventa pista ciclabile

I binari morti avranno anche il loro fascino , ma possono diventare qualcosa di meglio: un’occasione per rivalutare il territorio.

La linea Pescara-Penne, da ColleCorvino a Montesilvano, è attorniata da un meraviglioso paesaggio che si muove tra acqua e terra. Obiettivo? Trasformare l'area in una pista ciclopedonale. E non è l’unica che si ha intenzione di recuperare. Anche il tratto Ortona-Vasto, area di 40 km dismessa da circa dieci  anni, diventerà  meta di amanti di bicicletta e gite fuori porta.

Pedalare vicino al mare

Il progetto si chiama Bike to coast, una pista ciclabile che si svilupperà lungo tutta la costa, iniziativa fortemente voluta da Regione Abruzzo, Legambiente e FIAB ( Federazione italiana Amici della Bicicletta). « La maggioranza dei finanziamenti è già stata appaltata e la conclusione dei lavori è prevista per  il 2017» ha dichiarato  l’architetto Alessandro Tursi,  della FIAB  di Giulianova.

Una pista collocata a soli dieci metri dal mare,  che si snoda per 1000km.  Il tratto più suggestivo è la costa dei Trabocchi, nome che deriva dall’antica macchina da pesca tipica delle coste garganiche, molisane e abruzzesi. L’intento è che  il percorso diventi un itinerario di visita all’interno del progetto Eurovelo,  rete cicloturistica europea. A Settembre Fiab testerà il primo tratto, chiaramente in sella.

Progetti simili andrebbero divulgati in maniera massiccia, per essere d’esempio a altre regioni.  Il turismo ciclistico potrebbe infatti rappresentare una grossa risorsa per numerosi  territori. « La nostra regione ha una grande peculiarità : può vantare paesaggi di mare,  colline e montagne» dice  Fabio Vaccaro,  assessore alle politiche ambientali di Montesilvano.  La ciclovia  consentirebbe di creare percorsi natura che vadano dal mare all’entroterra e viceversa.

Amanti della natura, non perdete quest’occasione per riempirvi di bellezza. 

 

Irene Caltabiano

 

 
 
 
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Sfruttamento minorile e zero controllo: questo il prezzo dei nostri abiti

Stanze strette, sicurezza inesistente, orari improponibili.

Condizioni di disagio per qualsiasi lavoratore. Figuriamoci se si tratta di minorenni. Eppure è ciò che succede nelle 7000 fabbriche tessili bengalesi, in cui bambini lavorano dall’alba al tramonto per venti centesimi al giorno.

Sfruttamento minorile e zero controllo , questo il prezzo da pagare per gli abiti a tre euro venduti negli store delle grandi catene. Le fabbriche producono infatti sia indumenti per il mercato locale che per le grandi marche, che a loro volta gestiscono il lavoro attraverso subappalti ad industrie più piccole. Un circolo vizioso in cui risulta davvero difficile capire quale sia la reale provenienza dei prodotti.

Il fotografo messicano,Claudio Montesano Casillas ha documentato le condizioni indecenti in cui vertono i bambini di una fabbrica di Dakha.  Poco meno che adolescenti, sono obbligati a lavorare, rinunciando a un’istruzione adeguata. Si occupano di qualsiasi ruolo, dall’applicazione delle pailettes alla pulizia dei macchinari. I dati Unicef ufficiali parlano di circa un milione ma sarebbero molti di più.

Un orrore che ha bisogno di essere portato alla luce. 

Irene Caltabiano

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