Risorse

Capitalizzazione degli interessi passivi: Tribunale di Roma condanna BNL

Buone notizie per i correntisti. 
È stato emesso, nei giorni scorsi, un nuovo stop per un istituto di credito reo di essere ricorso all’anatocismo
Stavolta, a pronunciarsi è stato il Tribunale di Roma che, con ordinanza n. 28717/2015, ha inibito la Banca Nazionale del Lavoro a «dar corso a qualsiasi forma di capitalizzazione degli interessi passivi sui conti».
 
Questa ordinanza non solo ha condannato la BNL al pagamento delle spese di lite, ma l’ha anche obbligata a rendere nota l’ordinanza sul sito, a comunicarla previa copia da consegnare ai correntisti, e contestualmente a pubblicare il testo a caratteri doppi rispetto ai normali, su quotidiani a diffusione nazionale come Il Corriere della Sera, Repubblica e Il Sole 24 Ore. 
 
L’anatocismo è stato bandito a partire dalla Legge di Stabilità del 2014. 
Così, dal primo gennaio di due anni fa, le banche non hanno più facoltà di capitalizzare gli interessi passivi.
 
 
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Sanatoria fiscale e abolizione CRIF: le proposte delle Partite Iva contro la crisi

Cara Equitalia,oggi ho deciso di scriverti. 
Ricordi quando nel dicembre 2010 mi mandasti una tua lettera comunicandomi che mi avevi ipotecato casa sulla quale sto ancora pagando un mutuo, solo perché non ero riuscito a pagare tutto ciò che lo Stato mi chiedeva?
 
È iniziata così la lotta di Lino Ricchiuti contro il Fisco iniquo, che vampirizza i liberi professionisti. 
Le rivendicazioni di cui si è fatto portatore si sono “coagulate” nel movimento politico Popolo Partite IVA – Autonomi e Lavoratori Uniti. 
 
Tra i punti principali del programma
La sanatoria dei debiti iscritti a ruolo, la riduzione del tasso soglia di riferimento in termini di usura, e la cancellazione della Crif. 
 
di Franziska
 

«HO SCONFITTO EQUITALIA E CHIESTO UN RISARCIMENTO DA 1 MILIONE DI EURO»

 
 
 
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Startup: di cosa ha bisogno la tua idea per imporsi sul mercato?

Innovazione, digitale, business angel sono diventati sempre più, negli ultimi anni, espressioni capaci di fare tendenza
Quanti, però, ne conoscono il significato e le relative implicazioni pratiche? 
Meno del previsto, quasi certamente. Così, abbiamo cercato di fare chiarezza dando la parola a un addetto ai lavori, Alessandro Angeletti, Senior Analyst di LVenture Group, che controlla Luiss Enlabs (acceleratore di startup), join venture con l’omonima università. 
 
«Due volte l’anno vengono scelte startup attive nel settore del digitale da accelerare. In tal senso, un ruolo fondamentale viene giocato dagli eventi di settore, a cui partecipa il team di Luiss Enlabs per fare scouting.
Per accedere al processo di selezione è necessario compilare un application form presente sul sito di Luiss Enlabs. Sostanzialmente, si richiede l’invio di un video pitch che illustri gli aspetti essenziali del progetto».  
 
Tra questi
- caratteristiche del team (più eterogeneo è, meglio è)
- mercato di riferimento (deve essere in rapida crescita)
- scalabilità del business, in grado di diventare globale rapidamente
 
Le startup selezionate entrano nel programma di accelerazione, che dura 5 mesi. L’investimento, talvolta erogato in tranche, è subordinato al raggiungimento di obiettivi intermedi». 
Il sostegno fornito a queste non è, ovviamente, solo di tipo economico. Luiss Enlabs si avvale infatti di un ampio network di advisor, ovvero «persone competenti in determinate materie (investor relation, social media, financial plan, business development, ect…) che possono supportare attivamente le startup in fase di crescita».
 
Luiss Enlabs opera attraverso due programmi distinti:
- microseed (startup da accelerare): costituito dai primi capitali, generalmente tra i 20.000 ed i 60.000 euro 
- seed (startup che hanno ultimato il programma di accelerazione): il capitale disponibile dopo il microseed, solitamente compreso tra 200mila e 500mila euro).
 
Va specificato, però, che non tutte “sopravvivono” al microseed. 
 
Emerge quindi che, uno degli aspetti più importanti, per chi vuole fare impresa in modo innovativo, non è tanto ottenere finanziamenti per l’idea da commercializzare, quanto far funzionare il team, valorizzando i punti di forza di ciascuno dei componenti. Tuttavia, neanche questo garantisce in automatico che la startup decolli. Infatti, contesto e “momento storico” sono due fattori il cui impatto è difficile da valutare a priori, ma spesso fondamentale.
 
 
 
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