Si può cambiare il mondo a soli 17 anni?

A soli 17 anni uno studente di Asti inventa una connessione ultraveloce

connessione_ultraveloceSi chiama Valerio Pagliarino, è uno studente di liceo, ha 17 anni ed ha avuto un’idea geniale, una di quelle che possono cambiare il mondo. Ha, infatti, “trovato il modo di aumentare in modo esponenziale la banda larga, per portarla in piccoli centri dove oggi ancora non c’è, come ha riportato un articolo di LaStampa.it”.

Grazie a Valerio potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui navigare su internet. Complici i pezzi di un vecchio aspirapolvere, due telecomandi rotti e un paio di schede elettroniche comprate on line, il piccolo genio mette in pratica un’idea che gli frullava per la testa già da qualche tempo.

Nel suo comune,infatti, non c’è fibra ottica e la velocità di connessione non arriva ai 7 mega. Così Valerio decide di porre fine a questo problema che crea grossi ostacoli a chi deve e vuole accedere ad internet. 

Il ragazzo parte da un ragionamento molto semplice ed arriva all’idea: se la fibra ottica in sostanza trasmette luce tramite un dispositivo fisico, perché non usare un sistema di trasmissione che esiste già e cioè la tecnologia laser.

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Laserwan

Egli parla della sua idea a scuola con la professoressa, e nel 2015 brevetta l’idea. 

Ha chiamato la sua invenzione Laserwan e ad oggi è in attesa di approvazione. Ma Laserwan gli ha già fatto guadagnare il premio speciale Aica per il miglior progetto sulle tecnologie della comunicazione e dell’informazione e presto parteciperà anche all’Eucys, concorso dell’Unione Europea per i giovani scienziati che ci sarà dal 15 al 20 settembre.  

 

La velocità

connessione_ultraveloceSecondo i miei calcoli la velocità di navigazione con questa tecnologia arriva a 500 mega al secondo sia in download che in upload, sostiene Valerio.

Rimane una semplice osservazione, e cioè che un ragazzo sia riuscito a fare quello che il Governo e le aziende private non riescono a fare da anni. 

Ci auguriamo,inoltre, che Valerio non diventi uno di quei “cervelli in fuga” che per far decollare la propria idea è costretto a trasferirsi all’estero.

 

Simona

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