Evasione: come uscirne?

Evasione, evasione ed ancora evasione! Non si sente parlare d’altro! 
Intanto i soliti noti, lavoratori dipendenti e pensionati, pagano. 
Chi può evade! Eppure sarebbe così semplice attingere da altre fonti!
 
Se un lavoratore dipendente con qualifica o livello di funzionario, quadro o dirigente, rispettivamente grosso modo, parte da una retribuzione annua che si aggira tra i cinquantamila euro e più, mi domando e dico, come è possibile che esistono ancora dichiarazioni dei redditi di lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e piccole imprese che riportano redditi da “indigenti”? Come è possibile che non saltano all’occhio macroscopiche discrepanze? 
 
Perché non si fanno allineare i redditi dichiarati da queste categorie almeno a quanto dichiarano la fascia su citata dei lavoratori dipendenti?  
E’ una questione etica! Chi dichiara di meno, usufruisce del Welfare pensato per chi ne avrebbe effettivamente bisogno e fa lievitare i costi per tutti gli altri, dei servizi indispensabili, dalle prestazioni mediche all’ istruzione, dalla sicurezza all’ambiente.
Il paese deve crescere, ma con l’aiuto di tutti. Lo Stato deve fare la sua parte, deve garantire equità, soprattutto fiscale. 
 
“E’ bello pagare le tasse”, ancora oggi molto sbeffeggiano questa affermazione dell’allora Ministro delle Finanze Padoa Schioppa. Se si capisse che pagare le tasse non è da stupidi, ma è un dovere, perché i servizi senza di esse non possono erogati ed è giusto che chi guadagna di più deve dare di più, che è sbagliato trincerarsi dietro; “ma non tutti lo fanno”, “io pago e gli altri rubano”, “già do tanto allo Stato” potremmo pagare tutti meno ed avere più servizi.  
 
di Marinella Amoroso
 
 

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