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Pixies, la startup italiana di robotica green tra le eccellenze europee

Allarme rifiuti  

pixies1Ormai da tempo sappiamo che Il problema della gestione dei rifiuti è sempre più impellente, a livello nazionale e mondiale.  

Tale situazione ha portato tantissime startup a progettare, elaborare e concentrarsi su idee nuove per far fronte a questa emergenza.  

Anche in Italia c’è molto fermento riguardo a risposte concrete che attivino un circolo virtuoso sul piano ambientale, riducendo progressivamente l’impatto della nostra spazzatura sul pianeta. 

Una delle ultime novità a questo riguardo è Pixies, startup che progetta robot autonomi per la raccolta dei rifiuti, utilizzabili sia all’interno che all’esterno, già posizionatasi al ventesimo posto tra le migliori startup europee del settore green. 

Pixies, i robot "mangia-rifiuti"

pixies5L’idea si è sviluppata dalle menti di Pierpaolo Ceccaranella e di Andrea Saliola, cofondatori della realtà nata appena nel 2021. 

«Io e Andrea abbiamo studiato ingegneria edile e architettura, con un focus molto forte sulla progettazione urbana. Pixies nasce dalla volontà di sfruttare le possibilità che ci dà la tecnologia per plasmare città più sostenibili, innovative e connesse» afferma il CEO.

A metà tra Wall- E e Baymax, il design dei robot Pixies ispira subito simpatia.  Ma come funzionano? Grazie a un sistema di Deep Learning, i robot sono in grado di riconoscere autonomamente i rifiuti e raccoglierli. La struttura è una panchina di circa due metri e mezzo, dotata di pannelli solari, sotto la quale si trovano i due piccoli robot mobili. 
 
Quasi come gi ormai molto diffusi robot casalinghi, si muovono a orari specifici e predefiniti, che possono essere configurati, si sganciano e si muovono autonomamente nel contesto urbano, riconoscendo i rifiuti a terra e raccogliendoli in un apposito cestino. 
 

pixies10Pixies è realizzato in plastica riciclata mediante l’uso di una stampante 3D, ed è reso completamente autonomo grazie alla ricarica con energia solare. Un robot perfettamente performante in una città, all’interno di parchi o piazze, in luoghi aperti e possibilmente non eccessivamente trafficati.  

I sensori avanzati facilitano inoltre il circolo nelle strade e permettono di rilevare ostacoli sia statici che dinamici. Una volta esaurita la carica di 12 ore, si torna al punto di partenza. 

Ogni robot è in grado di pulire 8mila metri quadrati al giorno di strade. Al momento la startup offe la possibilità di un noleggio a lungo termine, per il valore di circa 2mila euro al mese per una panchina e due robot. ll team si occupa di tutto ciò che riguarda gli aspetti legati alla manutenzione e all’assicurazione.  

Un aiuto concreto

L’esordio dei Pixies è stato al Gran premio Formula Uno a Imola, ed è stato utilizzato per pulire gli spazi del paddock. 

Per chi creda (anche a ragione) che le macchine vadano a sostituire il lavoro degli operatori ecologici, Ceccaranelli rassicura. I Pixies sono stati creati per agevolare e supportare il lavoro umano, non per rimpiazzarlo. 

Infatti, una volta completata l’operazione di pulizia, i robot rientrano nella panchina e inviano una notifica a un addetto, che potrà svuotarli come dei normali cestini. Al momento I Pixies raccolgono rifiuti di plastica fino alle dimensioni di bottiglie da un litro. 

Inoltre un GPS molto accurato e sensori anti sollevamento e di movimento collegati a segnalatori rumorosi dovrebbero scongiurare furti, danneggiamenti e atti vandalici. 

Insomma, un fiore all’occhiello della robotica made in Italy che crediamo farà molta strada. 

irene

 

di Irene Caltabiano

 

 

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Anna Chiara Affinito: riscoprendo le mie radici, è nato il migliore yoghurt d’Italia

Può definirsi nobile una cosa materiale, e nello specifico, destinata a nutrire il corpo?

Anna-Chiara-Affinito-Latte-NobileEbbene sì. La nobiltà può risiedere in campagna, così come le Dolomiti non sono un’esclusiva del nord Italia. Il minimo comun denominatore di questa (apparente) eccezione che connota un’eccellenza è il latte prodotto dalla Taverna Centomani, un agriturismo sostenibile situato nei dintorni di Potenza.

Anna Chiara Affinito è il cuore pulsante di questa realtà, colei che per prima ci ha creduto, e che per darle concretezza non ha esitato a rischiare il tutto per tutto, abbandonando le certezze che le aveva regalato Bologna, dove peraltro si era laureata in Economia.

Lo yoghurt migliore d’Italia? È prodotto in Basilicata

Taverna Centomani ha ottenuto l’importante riconoscimento a gennaio 2022; la graduatoria nazionale è stata stilata da Gambero Rosso. Potrebbe stupire molte persone che in cima non ci sia un prodotto proveniente dal Trentino o dalla Valle d’Aosta, ma il metodo di lavoro impostato da Anna Chiara Affinito è creato fondamenta solide per questa consacrazione.

Di cosa parliamo quando parliamo di latte nobile?

Taverna-Centomani-Latte-NobileParliamo di una definizione a cui concorrono rigorosi criteri di lavorazione e preparazione, stabiliti dall’associazione nazionale Formaggi Sotto Il Cielo presieduta da Roberto Rubino.

Stagionalità e leggerezza sono le parole d’ordine, naturale scaturigine della dieta degli animali che producono il latte: la loro alimentazione, infatti, deve prevedere una componente minima di fieno del 70%, ed una quota di mangime che NON deve superare il 30%. Totalmente banditi insilati ed OGM. Così ci si guadagna l’inserimento nell’Associazione Latte Nobile Italiano. (ALNI)

Cosa c’è dietro il latte nobile della Taverna Centomani?

Il delizioso alimento viene ottenuto dalla mungitura di 70 mucche di razza pezzata e 30 tra pecore e capre.

Come spiega Anna Chiara Affinito, ciò che mangiano i capi bovini viene approntato integralmente nello stesso agriturismo, e conferisce al latte un profumo strutturato, garantendo la prevalenza degli Omega Tre sugli Omega Sei.

Qualità fa rima con controllata quantità. Le mucche di Taverna Centomani producono circa 18 litri di latte, a fronte dei 50 degli allevamenti intensivi. Rallentando i ritmi, o meglio, riallineandoli ai cicli della natura, vincono tutti: l’offerta si caratterizza e spicca sulla concorrenza, ed il consumatore mangia (e vive) meglio.

Taverna Centomani: lavoro di squadra, lavoro di famiglia

Latte-Nobile-Taverna-CentomaniIn origine è stata mamma Maria ad occuparsi del recupero della vecchia stazione di posta che ha costituito il nucleo, il nocciolo dell’attuale agriturismo a impatto zero. Il rientro a Potenza di Anna Chiara Affinito con il marito Pino ha poi dato un’accelerazione: è stata costruita ex novo una stalla, e sono stati ristrutturati alcuni vecchi capannoni aziendali.

Il cammino della famiglia, e la vita di Taverna Centomani sono in continua evoluzione, un cantiere di idee, e pratiche virtuose. Per questo, il riconoscimento conferito dal Gambero Rosso è un punto di ripartenza. Prossime stazioni: ampliare la gamma di prodotti ed i sapori offerti agli estimatori della galassia casearia.

 

 

 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 

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Biocosì: utilizzeresti bottiglie ricavate da scarti di latte e formaggi?

Economia circolare.

bottiglia-latteLa parola d’ordine dei nostri tempi. Lo stop a spreco di cibo, materiali ed energia è ormai un vero e proprio mantra. Un motto che per ENEA, Agenzia nazionale per lo sviluppo sostenibile e per tante altre startup è diventato un modus operandi.

Ultimamente, insieme alla pugliese Eggplant, ENEA ha sviluppato il progetto Biocosì, che punta a utilizzare le acque reflue della filiera casearia per produrre bioplastica per imballaggi e packaging, ad esempio vaschette di formaggio o bottiglie per il latte.

Come funziona Biocosì?

bioplastica2L'obiettivo è recuperare circa l’80% della lavorazione del latte per la produzione di burro e prodotti caseari

Acque che risultano prive di elementi tossici e ricche di proteine, peptidi e lattosio, sostanze riutilizzabili al 100% che non per forza devono essere smaltite. 

Tale innovazione non risulta legata solo a esigenze di natura etica ed ambientale ma è anche utile a livello economico, legato ai costi dello smaltimento dei rifiuti caseari.

«Questa proposta può rappresentare anche una fonte di ricchezza integrativa in termini di redditività per le stesse aziende casearie, per gli stakeholder operanti in filiera e per le PMI innovative che mirano ad aumentare la competitività del territorio diversificando l’offerta di prodotto» ha detto Valerio Miceli della Divisione Biotecnologie e agroindustria dell’ENEA.

Biocosì, un ottimo esempio di ecosostenibilità

bioplastica-latteLe bioplastiche rappresentano attualmente circa l’1% delle plastiche prodotte ogni anno in Europa. Secondo gli ultimi dati di mercato la produzione delle bio-plastiche dovrebbe aumentare del 50%, passando dai 4,2 milioni di tonnellate del 2016 ai 6,1 milioni del 2021.

Insomma, una bella rivoluzione. Un cambio di rotta che ribalta completamente il concetto tradizionale delle acque reflue come rifiuto, trasformandole in risorsa “green”, in grado di rispondere adeguatamente alla domanda di innovazione tecnologica.

Un ottimo esempio di economia circolare che cerca di rispondere all’esigenza di nuovi materiali per un’agricoltura e industria più sostenibili, con l’obiettivo di favorire un circuito virtuoso di sostanze nutritive tra aree urbane e rurali, promuovendo il risparmio energetico, il riciclo e la produzione a basse emissioni di carbonio. 

Le soluzioni esistono. Ed è un dovere di tutti sostenere riciclo ed ecosostenibilità. 

irene-caltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

 

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