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Opinioni su un'educazione sessuale mancata

Che confusione! Sarà perchè ti amo?

amore-confusioneForse ti voglio solo bene. Ma in fondo non è la stessa cosa? Qual è la differenza? Cos’è questa sensazione che mi scoppia in petto? Attrazione fisica o innamoramento?

O ancora: perché se le donne si concedono la prima sera sono considerate, eufemisticamente, poco di buono? E perché al contrario un uomo può portare avanti più storie di solo sesso, senza coinvolgimento emotivo? Non posso volermi divertire anche io per una volta? Sì, ma se poi mi diverto troppo si torna al punto uno...

Abbiamo appena trasmesso i pensieri tipicamente femminili nel rapporto con l’altro sesso. In quanto rappresentante dell'universo donna, non posso certo parlare per i dotati di cromosomi XY,  ma dall’ alto ( ?) della mia modesta esperienza, mi sembra che i meccanismi si ripetano inesorabili.

Il teorema di nonna Pina

vignetta-coppiaMi è capitato di pensare a quanto, in un mondo dove siamo bombardati dall’esposizione di fisici perfetti, da Pornhub che, con un click, “materializza” ogni fantasia e in cui qualsiasi cosa sembra urlare “devi copulare altrimenti sei uno sfigato”, di sesso ne sappiamo poco e niente. E anche di gestione di emozioni. E di come questi due elementi siano vissuti da uomini e donne in maniera parecchio differente.

Ho l’impressione che gli anni passino ma le questioni a livello sessuale e sentimentale rimangano sempre le stesse. Anche se parliamo della donna più emancipata e libera, in un angolino del suo ippocampo persisterà quell’infarcitura di morale cattolica, di senso comune o come diavolo lo volete chiamare per cui la donna deve preservare la sua integrità.

Quindi anche se vogliamo fare i progressisti/ le progressiste e i navigati/ le navigate, l’equazione donna che va con tanti uomini= ragazza con cui magari si farà del gran sesso, magari simpatica e intelligente ma che non presenterò mai a mammà e donna che mi fa penare, facendo spendere all'uomo un capitale e facendo la preziosa prima di darmela = donna di sani principi che stimola il mio istinto di conquistatore, sarà sempre valida. Vi fa incazzare questa generalizzazione? Anche a me. Ma i fatti tendono a darmi ragione.

 

Così, la seconda volta che magari esci con un tipo che ti piace, capita che ci fai sesso. Automaticamente ti senti in colpa perché dentro di te si sta risvegliando il piccolo prete moralizzatore. “Bene, adesso lui non ti richiamerà perché ha capito che sei una facile". A cui segue normalmente il pensiero: "Suvvia, anche lui vive nel terzo millennio. Se è così retrogrado forse non ne vale la pena”. Donna emancipata 1, angelo del focolare 0.

arancia-meccanicaAnche se sai che la partita non è ancora finita. Sarà il verdetto della mattina successiva a rivelare come sei stata etichettata. Si fa sentire:bene. Non si fa sentire: non smetterai mai di ripeterti che dovevi ascoltare gli insegnamenti di nonna Pina per cui una donna deve farsi desiderare. O forse dovrei farmi sentire io? I dubbi cominciano a farti compagnia.

 E, anche se la storia continua, non è garanzia di come il nostro macho latino ci veda davvero, se per dirla alla Alex di Arancia Meccanica, non sia per praticare un po' di sano su e giù o se con noi si senta all'interno di una scena di Notting Hill

Dialogo, questo sconosciuto

Come capisco quando dal sesso si passa a qualcosa di più serio? E se, al contrario, si aspetta troppo per giungere all’estasi dei sensi chi lo dice che lui/lei non si stanchi e passi alla “prossima palla”? La parola chiave secondo me è parlare. Si dovrebbe dialogare prima, nel frattempo e dopo l’inizio di una storia.

uomini-vs-donneProblema? Siamo troppo poco abituati a parlare di sentimenti e piacere. Di cosa vogliamo, sia durante un rapporto che da un rapporto. E ho la sensazione che molte situazioni rimangano lì, con parecchi puntini di sospensione, una nube fumosa di parole non dette, una marea di domande a cui forse una maggiore ma soprattutto migliore educazione sentimentale e sessuale avrebbero potuto dare risposta.

Perlomeno per rapportarci meglio al nostro corpo ( anatomia, funzionalità, contraccezione) e alla nostra mente. A fare scelte più consapevoli. Ad avere visioni meno rigide e strutturate. Ad avere il coraggio di cambiare per una volta questi benedetti schemi fissi. 

È vero, l'amore non ha regole. Ma un tutorial per capirci qualcosa una volta tanto non farebbe schifo.

Cosa ne pensate?

di Irene Caltabiano

 

 
 
 
 

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Stanco di essere stanco?

Ogni cambio stagione mi sento stanco. Anzi, a dirla tutta … sempre.

 

stanchezzaSe come me siete bradipi viventi, questo è l’articolo che fa per voi. Le ho provate tutte. Il caffè? Mi è venuta la gastrite. Ritmi e cibi regolari? Nessun effetto. Massaggi shiatsu? Ho finito i soldi. Proprio quest’ultimi però sono stati utili per rendermi conto che siamo corpi fatti di energia; il segreto per non essere stanchi è risvegliare la forza interiore.

Chi crede che per raggiungere obbiettivi ci sia bisogno di tempo, sbaglia! Quel che conta è altro: pensiero, emozione e azione. Tre componenti che, se in armonia tra loro, hanno impatti positivi sulla nostra essenza vitale. Mettere in moto la nostra energia significa tener conto di quattro "modelli":

Energia fisica. Il continuo rimuginare sul divano, controllare la mail, Facebook e via dicendo non è certo d’aiuto. Alzarci e iniziare un buon allenamento fisico invece potrebbe essere un ottimo punto di partenza. Così come dormire almeno sette ore e alimentarsi in maniera corretta. Nessuno vi chiede di adoperarvi subito in tutte tre le attività ma cercare di cambiarne almeno una è l'inizio della scalata verso il successo.

energia-positivaEnergia emotiva. Per quanto possiamo curare la nostre salute fisica, se non c’è armonia tra pensiero, sentimento, azione,  rimarremo stanchi e disorientati. Tutto ciò che possiamo fare per migliorare la nostra energia emotiva è coltivare il pensiero positivo quotidianamente: divertirsi, uscire con gli amici, etc. Secondo elemento è valutare il nostro livello di stress, ovvero, dargli un significato che ci porti ad agire e attivarci per poter stare meglio.

 

Energia mentale. Quanta “nebbia” abbiamo nel cervello? Tantissima. Un offuscamento alimentato dalle nostre compulsive connessioni social. Siamo perennemente distratti, stanchi, demotivati. Guardiamo la vita degli altri da un divano dimenticandoci la nostra.

Riaccendi il cervello. Fai almeno la settimana in enigmistica. Ogni tanto ricordarsi di avere dei neuroni e usarli è il miglior modo per riattivare le risorse mentali. Alternative pratiche? Leggere libri, meditare, fare una cosa per volta senza fretta come se fosse la più importante.

energia-spiritualeEnergia spirituale. Come state vivendo la vostra vita? Soddisfatti e sereni? Avete provato a lavorare sui tre livelli di energia ma continuate ad essere stanchi e depressi? Ecco, molto probabilmente vorreste essere qualcun altro. Ma qual è il vostro scopo? Per riaccendere l’energia spirituale bisogna credere in qualcosa, sognare e lottare.

Purtroppo è difficile svegliarsi con obbiettivi ma è molto più difficile vivere senza. È necessario perciò che ne abbiate almeno uno, o che vi appoggiate a qualche nuova passione. Esplorate, individuate i valori della vita che ritenete più importanti, pensate a progetti da realizzare.

Ora, alzate lo sguardo dal cellulare, sentitevi vivi e chiedetevi se potete esserlo di più. Lavorate quotidianamente sui quattro livelli di energia e tenente a mente che non può esistere vera fatica senza vero riposo ma nemmeno riposo senza fatica.

luca-mordenti

 

di Luca Mordenti

 

 

 

 

 

 
 
 
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Se mangi troppo, sei malato?

"I soldi spesi meglio sono quelli per mangiare", recita un vecchio detto.

fame-emotiva-ragazzaIn genere chi soffre d’ansia generalizzata (manifestazione continua) ha poca o troppa fame.  Si tende spesso a rimproverare chi ha poco appetito, senza considerare l’esistenza  dell’altra faccia della medaglia: l’abuso.

Un disturbo molto frequente e nocivo è la fame emotiva. Non si tratta di consumare un pezzo di cioccolato; ci si sente tristi e si abbuffa senza sosta  e ad orari confusi.

Dopo una bella corsa al parco è naturale mangiare uno snack per recuperare le energie: si tratta di un processo fisiologico. Lo stesso che però, in maniera disfunzionale, si manifesta repentinamente nel soggett che soffre di appetito incontrollato.

Mangia perché è ora di saziarti!

fame-emotiva-2Il cervello trasmette segnali confusi. Ma se si ha sempre fame, come riconoscere se si tratta o meno di una patologia?

Impulsività. “Ho comprato mezzo chilo di gelato e se non lo mangio tutto sono un fallito". Non c’è ragione di andare a fare la spesa se il frigo è pieno, eppure chi soffre di questa malattia non ha freni. Compra cibi scadenti e ragiona per scatolette.

Sensi di colpa. Come spesso accade per ogni tipo di dipendenza l’effetto della droga rende sereni, poi si sta male e occorre ri-farsi. La parte razionale recita  “non devo farlo”, l’emotiva “vedrai che starai meglio”.

Fisiologia e sazietà. Come ho detto, l’esempio dello sportivo che va a correre e rientra a casa affamato è esempio di buona salute, poiché in quel caso la fame è conseguenza di fattori fisiologici. Al contrario, è alquanto improbabile che chi sta sdraiato sul divano alle tre del pomeriggio abbia necessità di mangiare dopo due ore dal pranzo. Eppure le voglie improvvise fanno parte della sintomatologia del disturbo da fame emotiva.  Non si tratta di una pesca o un’arancia ma di cibi ben precisi e quasi sempre dannosi ( ad esempio i dolci)-

Nascondiglio. Cosa caratterizza un’alcolista? Spesso, consapevole del disturbo, nasconde la bottiglia dentro un armadio per non ferire gli altri. O beve quando non c’è nessuno. Sa che quello che fa è sbagliato ma è schiavo della sua parte inconscia. Si isola ed entra in un circolo vizioso dal quale diventa sempre più difficile uscire. È lo stesso processo che si manifesta in chi è dipendente dal cibo.

Come intervenire?

Anzitutto, riconoscendo i sintomi. Se si tratta di episodi sporadici non c’è da temere ma se fanno parte della routine quotidiana è molto probabile che ci si trovi di fronte a un disturbo reale.

Cibo. Fai una lista, vai al supermercato, torna a casa e riempi il frigo con prodotti sani. Più verdure e meno schifezze. Così se la tua mente dice che è ora di mangiare un pacco di biscotti , sarai costretto a consumare quelle due banane in più (che di certo non guastano). La scelta degli alimenti va effettuata in un momento razionale e non durante un attacco. Questo ti permetterà di limitarti ad acquisti specifici per colazione, pranzo, merenda e cena.

Muoviti. Dedica parte della tua giornata all’attività fisica. La corsa per esempio aiuta a scaricare l’adrenalina e in questo modo le emozioni negative si offuscheranno. È un ottimo rimedio per qualsiasi altro tipo di disturbo psicologico.

Non stare solo. La compagnia è un’opportunità che ti consente di proiettarti sull’altro facendo lavorare meno la mente. In questo modo il cibo assumerà un significato diverso.

Autoanalisi. “Perché mi comporto così?”, tenere un diario dove elencare i propri pensieri prima di un attacco può essere un ottimo metodo per frenare e riconoscere i successivi.

In genere c’è sempre un’ emozione negativa (trauma) alla base della patologia. Oggi può essere combattuta illusoriamente dalla fame emotiva ma domani da una dipendenza d’alcool o altro. Occorre perciò poter intervenire il prima possibile sulla causa, esplorando e affrontando senza paura cos’è che tanto turba e provoca la patologia.

Solo così si potrà riprendere in mano la propria vita. 

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di Luca Mordenti

 
 
 
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