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Il bigottismo rende ciechi...non la masturbazione!

Autoerotismo: parola che terrorizza i genitori al sol pensiero di cogliere sul fatto i propri pargoli. Figuriamoci se viene sponsorizzato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, per di più a bambini dai zero ai quattro anni. Questa la bufala che molti sedicenti giornalisti vogliono propinarci da un po’ di tempo a questa parte. 
 
La polemica  è scaturita da una circolare che un dirigente didattico avrebbe diffuso a giugno di quest’anno.  Il pacchetto, denominato La buona scuola, prevedeva l’educazione di genere, ovvero la divulgazione di concetti come parità di diritti e opportunità tra bambini di sesso maschile e femminile. Da qui una definizione accurata dell’individuo al di là di etichette e stereotipi.
Il documento procedeva elencando una serie di informazioni sulla suddetta pratica sessuale. Tali principi, precisiamo, non costituivano affatto né insegnamenti assoluti né la bibbia dello psicologo infantile.
 
Il dossier non invitava infatti alla masturbazione, ma ne sottolineava l’importanza per costruire un’idea dell’eros serena e priva di sensi di colpa. Figli più informati, minori rischi di disagio in età adolescenziale. O vogliamo forse che crescano ancora col concetto che toccarsi porti alla cecità? O senza sapere nulla sulle precauzioni da adottare, facendoci ritrovare anzitempo con un nipotino? 
Nonostante questo, la maggior parte degli articolisti preferisce urlare allo scandalo, con il benestare dei bravi cattolici.
 
Sia la fondazione CitizenGo che il sito Hazteoir.org stanno raccogliendo firme per fermare la diffusione del testo, definito “corruttore dell’integrità e della salute dei minori”. Orde di genitori imbufaliti si sono invece fiondati a ritirare i propri figli dagli asili “eretici”. 
 
Ora…siamo impazziti o cosa? Tanto vale mettere una bella ics su Freud e tutta  la moderna psicologia infantile. Già il documento stesso si intitola Standard per l’educazione sessuale in Europa. Non si tratta dunque di indottrinare, ma di dare riferimenti per esplorare l’eros in tutti i suoi rischi e aspetti positivi. 
 
Basta seguire il manuale del perfetto chierichetto. Giù la maschera e siamo sinceri: tutti ci masturbiamo  e ciò è cosa sana e naturale. Anzi, è un rimedio perfetto contro le emicranie, oltre a rafforzare le difese immunitarie. O la Sacra Istituzione vuole farci usare il condom anche per questo?
 
 
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Goldrake - Il Film in 3D

La cronologia e il mercato internazionale hanno fatto sì che l’ultimo nato tra gli eroi metallici di casa Go Nagai – Toei sia stato quello che da noi, in Italia, è stato il primo a “sbarcare”, a conquistare i nostri cuori… e a rimanere il più amato.
 

Goldrake

Basta pronunciare il nome per far partire un flusso di ricordi, emozioni, esaltazioni, magli perforanti e alabarde spaziali. In Giappone le platee della tv lo hanno applaudito fin dal 1975, mentre da noi la data “storica”  è quella dell' aprile 1978, quando alle 7 di sera circa il neonato secondo canale della Rai ha fatto risuonare la mitica sigla di quello che fu ribattezzato Atlas Ufo Robot… “Si trasforma in un razzo missile…” e niente sarebbe più stato come prima.
 

Un altro fatto curioso 

Goldrake fu il secondo anime trasmesso in assoluto nel nostro Paese, e di segno completamente opposto al primo: ovvero Heidi!
La piccola bambina delle Alpi, però, non poteva competere col carisma e la potenza pop del mega robot venuto dal pianeta Fleed: l’impatto culturale delle battaglie galattiche di Goldrake fu immenso, e per molti mesi in Italia non si è parlato d’altro, con tanto di dibattiti accesi tra intellettuali e sociologi.
 

Il robot per eccellenza

Per migliaia di fan e appassionati, ancora oggi Goldrake rimane IL ROBOT per eccellenza: questo grazie ad una cifra produttiva di altissima qualità, dopo il “rodaggio” dei Mazinga, e una storia dai connotati “mitici” con tanto di principi di pianeti lontani esiliati sulla Terra che combattono contro gli alieni invasori. 
 
In questo senso determinante fu il character design di Kazuo Komatsubara e poi di Shingo Araki, che regalarono volti eleganti e animazioni indimenticabili ai protagonisti della saga ideata dell’autore ormai leggendario Go Nagai.
 

Il film ufficiale

Sono cresciuto con i cartoni animati di Goldrake, Mazinga Zeta, Daitan 3 e Jeeg. Fanno parte della mia infanzia e dell’infanzia di molte persone. La promozione di questo film, ha sfruttato la potenza della diffusione che offre il Web. 
Sfortunatamente questi trailer sono rimasti tali e sembra, che per ora, non continueranno a produrre il film.
Da quello che ho saputo è un progetto nato nel 2003. I tre realizzatori ottennero, in quel periodo di una discreta fama. Furono anche intervistati in un programma televisivo, poi non se ne è saputo più nulla.
 
Questo video ha fatto il giro del mondo semplicemente caricandoli su un canale Youtube e poi lasciando alle persone la diffusione col passa parola, fantastico!
 
Qualcuno di voi ha altre notizie?
 
Duccio
 
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Memento

Cosa ti chiederesti se potessi parlare con te stesso tra vent'anni?  L'artista Peter Stoney Emshwiller, 56enne doppiatore, si è posto questa domanda nel 1977, quando aveva solo diciotto anni.
 
«Mi sono seduto su una sedia e ho cercato di chiacchierare con un  io invisibile» ha spiegato l’uomo di spettacolo in un'intervista .« Ho elaborato una serie di quesiti sulla carriera, sulla famiglia, le amicizie, l'amore. Poi ho registrato reazioni differenti per ogni tipo di possibile risposta. Da cenni di approvazione a espressioni di tristezza, stupore, sorpresa»
Il risultato è una sorta di talk show surreale in cui Emshwiller è sia l'intervistatore che l'intervistato. «Di recente sono stato male e ho capito che era arrivato il momento di concludere questo lavoro». Da qui la decisione di registrare la seconda parte dell'intervista e montare insieme i due filmati.
 
Il colloquio è esilarante, ma porta anche a riflettere su come, a un certo punto della vita, risulti necessario fare un bilancio.  Positivo o negativo che sia. Godetevi l’esito di questo originale botta e risposta.
 

 
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