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La top ten delle fobie più diffuse

Dall’Agorafobia alla paura di vomitare, ecco le dieci fobie più comuni

Ebbene si, le fobie non sono un disturbo strano dal momento che sono molto comuni. 

Gli esperti calcolano che le fobie nel loro insieme hanno un’incidenza del 5% della popolazione mondiale ed a quanto pare le donne le patiscono di più degli uomini.

E’ difficile stabilire quali siano le dieci fobie più comuni (poiché variano a seconda del sesso e dell’età – gli adolescenti patiscono fobie sociali con maggiore frequenza degli adulti-), quindi indichiamo quelle che vengono considerate più frequenti in genere:

  1. Aracnofobia: Si tratta della paura dei ragni.Queste persone cercano di mantenersi lontano dai luoghi dove possono trovarsi ragni, o dove hanno visto ragnatele. Nei casi più seri, il panico può essere scatenato persino vedendo una fotografia.
  2. Sociofobia: Si tratta di una paura persistente e intensa di essere giudicato negativamente nelle occasioni sociali. È una fobia tra le più comuni fra adolescenti e giovani.
  3. Aerofobia: Si tratta della molto comune paura a viaggiare in aereo. Le persone che patiscono di questa fobia non si limitano solo ad avere una leggera inquietudine al momento dell’atterraggio e del decollo, ma soffrono alla sola prospettiva di dover fare un viaggio già mesi prima di portarlo a termine.
  4. Agorafobia: Si tratta della paura degli spazi aperti ed è un disturbo più comune tra le donne che tra gli uomini. Chi soffre di questo tipo di disturbo di solito si rifugia nella sua casa e raramente esce, poiché in queste occasioni sente una gran ansietà.
  5. Claustrofobia: Questo disturbo implica il timore di restare confinato in spazi chiusi. Queste persone tendono a evitare ascensori, metrò, tunnel, stanze piccole, persino porte girevoli possono presentare difficoltà,
  6. Acrofobia: Si tratta della paura delle altezze, non semplici vertigini ma un timore che porta all’ansietà a chi ne patisce.
  7. Emetofobia: Si tratta della paura del vomito o di vomitare. Ci sono persone che sentono più di una semplice avversione verso l’atto di vomitare e che persino cambiano le loro consuetudini alimentari e sociali in conseguenza di ciò.
  8. Carcinofobia: Si tratta della paura di contrarre il cancro. E’ uno dei timori più comuni ma,  nel caso dei fobici, si tratta di una paura molto antinaturale, poiché dimostrano di temere qualsiasi sintomo fisico negativo, associandoli tutti a sintomi della malattia.
  9. Brontofobia: E’ legata a determinati fenomeni meteorologici. Consiste nella paura estrema dei fulmini e tuoni delle tormente.
  10. Necrofobia: la paura della morte è qualcosa di naturale e istintivo nell’uomo, la si associa alla sofferenza che la precede. Ci sono,tuttavia, persone che manifestano una vera fobia verso la morte e gli esseri morti non potendo sopportare neanche la vista dei cadaveri o mummie.

Simona

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Meno ansiosi i bambini che hanno in casa un animale

Una ricerca americana conferma che i bambini che crescono con i nostri amici cani (o gatti) sono meno ansiosi

bambini e animaliSono tantissimi i benefici che ricevono i bambini che crescono con un animale, tra questi parliamo di quelli scoperti da una recente ricerca condotta dal Basst Medical Center di New York, la diminuzione di diversi tipi di ansia tra cui l’ansia sociale e da separazione.  

I benefici di avere un animale

I risultati degli esperimenti dicono che «Gli animali da compagnia, in particolare i cani, possono ridurre i livelli di agitazione nell’infanzia in particolare l’ansia sociale e quella da separazione. Un quattrozampe, inoltre, può stimolare la conversazione e l’amicizia tra i piccoli».

E aggiungono: «Le interazioni positive tra il bimbo e il cane potrebbero anche allontanare ulteriori problematiche dell’adolescenza, che a volte nascono dall’evoluzione di questo disturbo».
 

In passato, altri studi hanno scoperto che gli animali in casa sono capaci di ridurre lo stress, migliorare la vita, evitare che i bambini sviluppino l’asma.

Perché gli animali riducono lo stress?

L’autrice dello studio spiega il perché: ”Un animale domestico può aiutare a rompere il ghiaccio e stimolare la conversazione, e questo riduce l’ansia sociale. Fornisce inoltre comfort e compagnia, due aspetti particolarmente utili nella fase della crescita. 

Il programma di Pet Therapy, ad esempio, aiuta a migliorare la salute mentale del bambino e diminuisce i disturbi legati allo sviluppo, riducendo l’ansia e, in taluni casi, anche l’iperattività”.

Il consiglio per tuo figlio?

Il beneficio si estende a tutti gli animali da compagnia e il consiglio rivolto a tutti i genitori è: fai crescere il tuo bambino con un animale al suo fianco, sarà un adulto migliore.

Simona   

 

 
 
 

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Quanto conta il tempo passato con i propri figli?

Secondo uno studio americano conta poco la quantità di tempo passata con i figli

Ci si sente spesso in colpa per aver dato troppo spazio al lavoro piuttosto che ai propri figli e si pensa che ci saranno delle ripercussioni sul loro successo futuro, ma non è così!

Un nuovo studio dimostra che la quantità di tempo speso in famiglia ha poca o nessuna influenza sul benessere emotivo dei figli, sul loro comportamento, sul rendimento scolastico e i risultati accademici.

Uno studio americano pubblicato sul Journal of marriage and family basato su ricerche ed esperimenti ha difatti rilevato che la quantità di tempo passata con i figli non solo non ha praticamente nessuna relazione sul loro “successo” futuro ma, in alcuni casi, il tempo passato con i figli è risultato addirittura dannoso come quando la madre è particolarmente stressata, dorme poco o è ansiosa.

Questo risultato si riferisce soprattutto ai bambini piccoli dai tre agli undici anni.

Stanno diversamente le cose per gli adolescenti poiché per essi, il maggiore tempo passato con loro dalla madre sembra legato a minori comportamenti “indesiderati”, e le ore spese con entrambi i genitori sembrerebbero rendere meno probabile l’abuso di alcol, droghe o altri comportamenti devianti, ed essere legate a migliori risultati scolastici. 

Conta di più lo stato socio-economico

A fare la vera differenza, infatti,sarebbe lo stato socio-economico della famiglia e in particolare della madre. Una madre più istruita ha figli con voti migliori a scuola, ed il reddito migliore porterebbe a buoni risultati in matematica.

Nessuna risposta

Se le ricerche dimostrano che è la qualità che conta veramente, riferendosi all’effetto positivo che produce il tempo passato coi figli facendo cose come leggere, mangiare assieme, parlare e discutere, dall’altro lato queste ricerche non quantificano questo tempo.

Simona

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