mentalità vincente

Allena il pensiero strategico ☝

Che fai a Capodanno? Fai che … porta bene!

Cosa fai l’ultimo dell’anno? Divento culturalmente arretrato e pagano!

In quanti paranoici vi staranno già ponendo questo quesito? E in quanti si staranno già scervellando a cercare la soluzione migliore a un problema che ogni anno si ripropone. Iniziamo col dire che si tratta dell’ultimo dell’anno e in quanto ultimo via libera a sfoghi, deliri e assurdità per alleggerirti di tutto quello che ti ha appesantito durante quello ancora in corso.

2017?! Quando il numero diciassette porta bene

Ma soprattutto chi si è accorto che l’anno che verrà è contrassegnato dal tanto temuto numero diciassette? Accidenti che sfiga!! Presto tocca trovare un escamotage perché questo 2017 venturo ci porti bene! Allora ecco proprio sette facili e assurde mosse per regredire allo stato ‘troglodita’ e Super-stizioso per folleggiare insieme e propiziare l’arrivo del fatidico anno.

Ordalia SuperStiziosa avanti tutta!

Per un 2017 soprannaturale, magico e divertente basta poco. Vediamo come in sette riti propiziatori di ‘passaggio’. Va detto che in tutto il mondo la vigilia del nuovo anno è celebrata con rituali più o meno conosciuti, per ciò prendiamone in prestito qualcuno.

Allora forza Super-stiziosi del capodanno!! Ecco cosa dovete fare!! Che l’ordalia troglodita abbia inizio.

  1. Se ti sei arrabbiato/a molto, rompi i piatti che porta bene!
    Non solo a Napoli ma anche in Giappone e in Danimarca lo fanno. Tranquillizzati, vivi in un mondo di esaltati che spaccano piatti a mezzanotte per scacciare via demoni (ma anche madonne esistenziali) e liberarsi della rabbia. Se proprio non riesci, pensa a come inveisce un giapponese nel mentre rompe, a kamikaze, una ciotola per il riso.
  2. Sei stato molto sfigato/a? Lancia il pane raffermo per aria che porta bene!
    In Irlanda fanno così per allontanare gli spiriti maligni. In Italia hai un’ampia scelta. Adesso non ti resta che recarti in un forno e fare incetta di tutte le fantasie di pane che vuoi.
    Diventa ‘giocoliere di rosette’ per una notte, fai volteggiare per aria il pane, gli spiriti capiranno che non ci stai di tuo e ti lasceranno stare per tutto il 2017.
  3. Alienati in trasfigurazione mistica per parlare con gli animali!
    In pratica pensa di essere S. Francesco o S. Chiara, senza distinzione di sesso, scegli quello che preferisci, per ascoltare ‘parlare gli animali’.
    Sembra che porti bene ascoltare gli animali parlare per una notte. Se non ci riesci drogati in qualche modo, ma se si ambizioso/a e hai coraggio da vendere, saprai fingere benissimo.
  4. Sii fruttariano, mangia frutta rotonda che porta bene!
    Cerca di essere macrobiotico almeno per una sera. Si parla di frutta rotonda e l’anguria potrebbe essere fuori stagione. Non ti impuntare con la tua fissazione per i frutti dalla forma allungata.
  5. Resta in mutande che porta bene!
    Non importa se ti ci hanno già messo, visto che già ci sei, sappi che in Spagna lo fanno. Non badare alla tua forma fisica. Se la tua siluette ha fatto pena per tutto l’anno, di certo non svolterai il 31 dicembre. Ma di sicuro abbigliarti con una rossa mutanda ti proietterà in un mutante 2017.
  6. Buttati a mare che porta bene!
    Prendi la rincorsa e buttati. Anche se non è la spiaggia di Copacabana, ma solamente Ostia Lido (rinomato litorale romano), tuffati in un flutto liberatorio, lanciando magari anatemi contro la vita passata e l’acqua gelata.
    Alle brutte sarai affetto, il giorno dopo, da una febbre benefica che ti farà espellere quantomeno tossine.

L’ultimo rituale lo lascio alla tua fantasia pagana creatrice di disturbi comportamentali non meglio identificati. 

Mi fido dei tuoi buoni spropositi per l’anno venturo!!  Vedrai, sarà un anno stellare...

di Laura Pugliese

 
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Ti amo tanto online. L’amore è anche tele-matia?

Cortese, cavalleresco o romantico? Nel presente l’amore è anche telematico

Amore_TelematicoSono infatti diversi i siti d’incontri che fanno il rendiconto, con buone percentuali di successo, gli incontri a esito felice (happy end). Adesso noi italiani stiamo investendo e spendendo 6,7 miliardi su uno di questi (Meetic) per consumare il vero amore. Insomma le vecchie agenzie matrimoniali si sono semplicemente riciclate in rete (chi si ricorda più della cara Marta Flavi?) e sembra che forum e chat diano modo, gratuito oltretutto, di conoscersi meglio online prima ancora di incontrarsi!

Conoscersi gratis o conoscersi a pagamento?

Poco importa perché in ogni caso, online, ti conoscevo già prima di incontrarti. Che romantico! So già tutto di te. Non perché sei prefigurazione dei miei desideri più profondi e anima a me predestinata, ma perché ho già potuto ‘visualizzarti’ nella tua totalità. Foto, video e status per me, ormai, indelebili che costruiscono la cronologia della tua anima.

 

Non ti do tutto di me, ti invio tutto di me

Lo storico della tua presenza è per me virale e tutto è tracciato e rintracciabile. Allora nulla è inaspettato né consumato dal tempo. Tutto è già qui, tu sei tutto qui. Sei il mio amore ‘immortalato’ nei selfie della nostra vita. Sono in linea con te (online) e tu con me. Siamo sulla stessa onda e frequenza.  Benevoli algoritmi ci hanno collegato stretti in un incastro perfetto, ci hanno suggerito interessi, gusti e amici comuni.

Ma chi sei davvero offline?

hackerPotresti non essere in riga con il tuo profilo. Potresti non corrispondere alle mie ricerche dell’anima gemella. Insomma sebbene il click dell’innamoramento possa scattare già in rete e avvilupparci insieme in questa tela amorosa, potrebbe darsi anche uno scarto tra il mio amore virtuale e quello reale.

La tradizionale ricerca dell’amore legata all’esperienza del a vis a vis non lascia margini alla possibile cancellazione di ogni traccia. Chiede incertezza e vuole una ricostruzione continua della figura dell’altro nella costante ricerca della sua presenza di volta in volta. La realtà implica fatica, ricostruzione dei percorsi fatti e raccolta delle fonti.

L’amor virtuoso

La relazione d’amore virtuale sembra essere più virtuosa proprio in virtù del grande potenziale d’immaginazione e fantasia che implica nel completare tutti gli aspetti che l’altro lascia vuoti o sospesi. Posso colmarti immaginandoti là dove, pur avendo tutti i tuoi script, non ti conosco.

Meetic 250 x 250
L’amor reale

La relazione d’amore reale è faticosa ma dovrebbe essere il naturale proseguimento della virtuale e non è escluso che il sogno non diventi realtà.  L’incontro con/nella realtà solo può decretare se le affinità elettroniche, diventano effettive e affettive. Ricordiamoci anche che ‘reale’ è tutto ciò che si riferisce al mio principe o alla mia principessa, come presenze regali che incontro nel modo, perché nel mondo abitano.

Per innamorarsi, come la si metta, si spende. Se è vero che trovare l’anima gemella si paga anche il prezzo per abbonarsi a una chat d’incontri, allora dovremmo dedurre che l’amore si compra. L’amore se in rete lo si acquista è nella realtà che lo si attua e si vive.

Sessione scaduta. Gli amori incompiuti

Amore_TelematicoEsistono amori che restano incompiuti anche nel mondo reale. Pure qui l’amore può non realizzarsi tutte quelle volte che si preferiscono alimentare le proprie fantasie, dare spazio ai meandri della mente o rimanere inchiodati alle paure e ai ricordi del passato. L’amore perde tutte queste volte. Quando non si copie in un lieto fine che testimonia la fatica e il coraggio di volere amare realmente me stesso e un altro nella verità, qualunque essa sia.

L’amore vince quando si svolge e compie il suo corso nella vita vera, quando condivide l’intimità senza indiscrezione, quando protegge e ringrazia le ferite e le esperienze che ti portano a rincontrare e riconoscerti nella tua anima gemella.

C’è un’anima a te predestinata, legata con un filo, che ti cerca (online oppure no). E c’è chi taglia questo filo prima del tempo, chi se lo perde, chi lo ha annodato troppo stretto, troppo corto. C’è un’anima che chiede di incontrare la tua, facciamo almeno, in modo che sia un incontro in tempo reale e nel mondo reale.

N. B. Prima di selezionare ricordasi che innamorarsi non è amare

di Laura Pugliese

 

 
 
 

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L’alchimia del Natale. Quando la Natività ci ricorda che siamo figli delle stelle

‘I magi seguirono una stella e da allora questa è la notte più bella’

Caro ‘astro del ciel’ che ‘scendi dalle stelle’, ma cosa succede veramente a Natale? Per capire cerchiamo tra gli elementi tradizionali che abbiamo a disposizione: c’è una stella cadente, in una notte scura, una grotta e un sole bianco splendente. Fin qui tutto bene. Adesso lanciamo qualche numero, in fondo è periodo di tombola

Ecco… il venticinque che rappresenta il serpente (simbolo biblico della conoscenza) e coincide con il giorno della ‘nascita’ del Sole. Da ora le giornate si allungheranno e ci sarà più luce. E mentre i pagani celebravano nella Natività il Sole, è con S. Agostino che i cristiani attribuiscono a questa solenne giornata, la nascita di Colui che il Sole l’ha creato!

Fortissima questa cosa! Allora questo ‘Colui’, o ‘Colei’ che dir si voglia, può essere ognuno di noi perché ‘creatore’ della sua vita giorno per giorno, nonostante tutto. E chissà che il vero ‘miracolo’ non stia proprio in questo.

Gli elementi della Natività sono particolarmente alchemici

Nella sua ‘messa’ in scena può esserci il’dare vita’, in una ‘notte silente’ (ogni creazione ne ha bisogno) a se stessi dopo un lungo e faticoso anno di ‘gestazione’. Non si tratta solo di essere più buoni, aiutare il prossimo o fare l’elemosina al povero, tutte espressioni della ‘banalità del bene’, quanto di comprendere che in questa notte Cielo e Terra comunicano.

Lo sforzo di nascere

Quello che ho portato in ‘gestazione’ con me, un progetto di lavoro, un nuovo amore, può ‘venire alla luce’, nascere e prendere corpo. Non senza fatica ma con l’attesa del tempo necessario (Avvento). C’è solo da augurarsi che la gravidanza non s’interrompa prematuramente. Dare e venire alla vita richiede sacrificio. Pensiamoci un momento. Maria (la Vergine) aveva un compito da portare a termine e, con tutte le difficoltà, non ha abortito. Capito?

Dalla grotta di Betlemme al ‘mito della caverna’. Ha ragione Platone o Gesù?

Si ‘rinasce’ in una grotta che è un qualsiasi tipo di ‘vuoto sotterraneo’ naturale che deriva da una ‘corrosione’ (scioglimento o dissoluzione) di rocce solubili. Giorno per giorno una goccia scava in noi fino  a ‘ri-solvere’ le complessità psichiche, a renderci più semplici e pronti per nascere. La grotta è il nostro archivio, non solo geologico, mentale ed emotivo che testimonia del lavorio che il tempo ha maturato in noi.

Amiche Stelle e fratello Sole

La caverna si associa all’Inconscio (antro della psiche) come luogo di rifugio e riflessione. In quella del mito platonico gli uomini vivono incatenati, come prigionieri, nel buio della loro ignoranza del mondo sensibile. Anche qui sono presenti figure di animali, seppure come ombre. Tutto è gravido. Ogni anno, in questo tempo, accendiamo dall’interno, un fuoco ‘redentore’ a ricordarci che il nostro destino proviene dalle stelle, ma è nel mondo reale, fuori dalla grotta (ignoranza e credenza), che si compie alla luce del Bianco Sole (Bianco Natale). Una volta adattati a sostenere questa luce, sarebbe difficile tornare nell’oscurità della caverna. Allora perché ci rientriamo puntualmente?

Una ‘scura notte’ alchemica

Tra Liturgia e Alchimia questa ‘santa notte scura’ di rinascita, prevede quattro ‘messe’ rituali che si possono associare alle quattro fasi di un processo alchemico. Le alchemiche prendono il nome dai quattro colori fondamentali della pittura greca: il nero, il bianco, il giallo e il rosso. Ognuna costituisce una tappa della trasformazione psicologica nel processo di crescita interiore. Le più interessanti sono tre:

  1. Nigredo/Nero = Ad Noctem (messa di mezzanotte). Corrisponde al Nero Esistenziale, all’inverno e alla gestazione. È l’archetipo dell’Ombra (ricordiamoci le ombre nella caverna), ossia tutti gli aspetti che l’individuo non conosce di sé.
  2. Albedo/Bianco = In Aurora. È la trasformazione e la rinascita. L’incontro con la propria Anima/Animus, ovvero gli elementi mentali e psichici di ognuno. Il bianco è sia la luce del giorno sia quella della realtà spirituale.
  3. Citrinitas/Giallo = In Die (messa nel giorno). È la guarigione e il consolidamento. Il rasserenamento e il nuovo equilibrio. Qui il calore e il potere germinativo del Sole fruttificano con la sua luce la realtà pratica.

Allora è giusto, dopo avere superate queste fasi, celebrare e rallegrarsi insieme. Ricevere visite e regali per l’impegno messo nella nostra personale ‘opera’ di trasformazione, crescita e rinascita. Vista così, la Natività diventa l’augurio di un percorso, una liturgia e un’alchimia che santificano l’esistenza di tutti i giorni.

Un’esistenza che ci trova riuniti, per una volta l’anno, intorno all’albero della Vita…quella costruita e condivisa insieme.

di Laura Pugliese

 

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