Ti hanno concesso un finanziamento? Prima di pentirti, attenzione alle “clausole fantasma”

Mutuo. La sola parola evocava, in passato, solidità e certezze

Il gioco valeva la candela, e per ottenerle si era disposti anche a qualche sacrificio economico. Tirare la cinghia era sopportabile, se si riusciva a vedere una luce in fondo al tunnel, e le banche erano considerate una controparte autorevole, su cui poter fare affidamento. Oggi il quadro è molto cambiato. Complice la crisi, sono emerse in modo prepotente - e spesso drammatico – lacune e criticità del sistema creditizio. Così, sempre più spesso i cittadini si rivolgono ad associazioni dei consumatori quali Konsumer Italia per difendere i propri diritti o, semplicemente, vederci chiaro, come spiega l’avvocato l’avvocato Raffaella Grisafi.

 Perché accendere un mutuo?

Alle diverse esigenze espresse da cittadini e aziende corrispondono tipologie differenti di finanziamento. I primi, infatti, vi ricorrono essenzialmente per comprare casa (mutuo ipotecario), o per sostenere spese ordinarie (credito ai consumatori), come l’acquisto di un’automobile.

Gli imprenditori, invece, hanno bisogno di supporto per portare avanti l’attività aziendale, così accendono un fido o si avvalgono dell’utilizzo su scoperto di conto corrente, anche attraverso l’apertura di credito in conto corrente. Ciò consente loro di avere a disposizione liquidità nell’immediato, anche se gli incassi sono differiti nel tempo.

 Voci di spesa anomale: come riconoscerle?

Consumatori e imprese devono “drizzare le antenne” ogni volta che spunta qualcosa di non previsto nel contratto.  «La regola di base è infatti quella per cui si “paga” solo ciò che si è “conosciuto ed espressamente accettato”. Inoltre è importante prestare attenzione - leggendo i documenti che periodicamente la banca invia - che non vengano addebitate commissioni non previste e gli interessi applicati siano quelli effettivamente pattuiti con il cliente e riportati nel contratto e nel foglio informativo. Dunque è necessario conservare una copia del contratto per poter, in caso di dubbio, fare i dovuti controlli. Nel caso questa si stata smarrita, può esserne sempre richiesta copia in banca».

 I problemi più frequenti

Per gli utenti, la fase più delicata – e potenzialmente critica – è quella precontrattuale. Basti pensare ai tempi di delibera (periodo che la banca si riserva per decidere se erogare il mutuo o no) estremamente dilatati. Come se non bastasse, a volte il consumatore è messo con le spalle al muro: la contropartita per l’accensione del finanziamento può essere infatti l’apertura di un conto corrente o l’acquisto di polizze assicurative. Queste pratiche vengono descritte come obbligatorie, ma in realtà non lo sono.

«Difficoltà si incontrano inoltre in caso di surroga ossia il trasferimento del mutuo verso un nuovo istituto e, quando in caso di estinzione anticipata, si deve restituire il premio assicurativo non goduto, o ancora, ci si vede costretti a pagare penali vietate dalla legge. Non sempre in queste situazioni vengono rispettati i diritti dei consumatori e soprattutto si fornisce un’informazione corretta e trasparente». 

(Nei prossimi giorni online la seconda parte dell'intervista)

 
 
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