Signore e Signori: "La Sharing economy"!

La  Sharing economy un business miliardario

Uber, Airbnb, MonkeyParking, BlaBlaCar, TaskRabbit, EatWith ecc. sono il presente e il futuro

Piove, sei in ritardo al lavoro e hai una riunione alla quale non puoi mancare, gli autobus non passano e il taxi è troppo caro, che fai? Prendi un’auto con Uberpop  e il problema è risolto.

Hai una bicicletta che utilizzi pochi giorni all’anno e che nel resto dei mesi non esce mai in strada? La dai a noleggio per 2,50€ al giorno. 
 
Stiamo citando solo alcuni esempi di quella che si definisce  sharing economy, o consumo collaborativo, che consiste in un sistema di scambio o condivisione di beni o servizi che si basa quasi sempre sul web e su applicazioni per smartphone.
 
Il 2015 è stato definito l’anno della sharing economy.
E’ stata,infatti, inserita tra le dieci idee che cambieranno il mondo. 
 
Da cosa è caratterizzata e quali sono i servizi e i beni?
Questa nuova economia è caratterizzata dalla condivisione e dalla molteplicità dei servizi. I più famosi sono appunto Uber e Airbnb le cui app sono disponibili sia su Android che Iphone.
Con Uber tutti i possessori di auto possono diventare tassisti e offrire passaggi. Con Airbnb tutti coloro che possiedono una casa possono entrare in contatto con turisti o affittuari saltuari. Uber e Airbnb guadagneranno sulla transazione, la restante parte andrà ai proprietari di auto e casa.
 
Ma cosa nasconde questa “piccola economia” se alla base c’è la collaborazione e condivisione?
Citiamo alcuni numeri la Evolutionary Wave che si è svolta a Mondello(Palermo) dedicata appunto all’economia collaborativa, nella quale si è parlato di un giro di affari di circa un milione e mezzo di euro.
Ma la cosa più rilevante è che questo fenomeno crea occupazione! “chi entra nel mercato è un’azienda vera e propria ed ha una sua idea di business e un suo piano per realizzarla” secondo il parere di Vittorio Bucci di Phd.
La condivisione è senz’altro l’elemento alla base della sharing economy, ma di pari passo va anche il guadagno, specialmente per chi ha deciso di farne una professione. 
 
E in Italia?
Secondo un articolo di Sharing.itSfruttando i propri beni molti hanno la possibilità di diventare dei piccoli capitalisti”. L’economia collaborativa si sta affermando nel Bel Paese soprattutto perché rappresenta un ideale di consumo alternativo, più conforme agli stili di vita che la crisi ha gioco forza modificato.
 
A livello economico questo nuovo modello ha incrementato in maniera notevole il valore di beni che prima dell’avvento della sharing economy erano sottoutilizzati. In una nazione in cui i trasporti pubblici non riscuotono troppo successo, sono tanti i proprietari di automobili che possono ricavare dei guadagni grazie a servizi come Blablacar e Uber.  
 
Allo stesso modo non mancano i proprietari di seconde case inutilizzate per molti mesi all’anno, che potrebbero trasformarsi in fonti di guadagno.
 
 
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