Se l’invasione dei "facebuqueros" snatura San Francisco

Mark Zuckerberg ha da poco annunciato la soluzione allo stress delle grandi distanze.
Diecimila dollari per chi accetta di vivere vicino all’ufficio, a pochi chilometri dalla One Hacker way. La comodità c’è, su questo non si discute. Ma tanti dei nuovi geni della tecnologia preferiscono sorbirsi quotidiane trasferte di cento km in auto o in lussuosi pullman aziendali all’abitare in una fantastica prigione dorata. 
 
Big F non è stata l’unica azienda ad avere questa iniziativa; per molte società della Silicon Valley avere la forza lavoro vicina significa molto. Cerca così di attirare i dipendenti garantendo l’aumento della qualità della vita. La vicinanza all'ufficio dovrebbe garantire al dipendente più tempo per sé stesso e la famiglia, per fare sport e praticare hobby. Ma siamo sicuri?
 
Molti impiegati, chiamati dalla popolazione locale facebuqueros, per quanto sia una nota di merito essere assunti da uno dei migliori business del mondo, sanno che queste offerte di denaro sono una trappola. Stare vicini all'ufficio significa vivere in cittadine dove non c’è molto da fare a parte gironzolare per i centri commerciali e produrre senza sosta.
 
I lavoratori così non ci stanno a vivere in posti isolati. Ma c’è un altro problema. San Francisco sta vivendo un boom immobiliare dovuto al business tecnologico. I nuovi ricchi della Silicon infatti sono disposti  a pagare cifre estreme pur di vivere nella city e non abitare nelle città fantasma. Risultato? I prezzi decollano e la città bohemienne per eccellenza, patria della letteratura beat, sta perdendo la sua identità progressive e multisfaccettata.  I San Franciscan infatti sono costretti a lasciare le loro abitazioni perché, a causa dell'arrivo dei nuovi ricchi, non possono più permettersi il costo dell’affitto.  
 
Un bilocale medio è passato dai 1810 dollari del 2009 ai 3,653 di oggi. Il crogiolo di popolazioni si sta lentamente appiattendo a favore di quartieri residenziali monoculturali . Un vero e proprio fenomeno sociale che sta investendo East Palo Alto e zone limitrofe, determinando un cambiamento anche linguistico. Se prima in quelle zone c’era una maggioranza di parlanti spagnolo, oggi l’idioma ufficiale è l’inglese della Silicon. L’avanzata dei colossi è destinata a influire anche sul cambiamento geografico e culturale? Pare di sì.
 
 
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