Polygree, la verità sta nel mezzo (di comunicazione)

Vero o falso?

"Una massa di individui può fornire una risposta adeguata e valida a una domanda"

James Surowiecki, Teoria della Saggezza della folla

 
Google e Facebook hanno alzato il tiro, imponendo limiti severi e negando di inserire banner pubblicitari di loro proprietà a chiunque scriva bufale. C’è però chi sta dalla parte di editor, giornalisti e blogger. Polygree è un social che nasce con l’obiettivo di confermare la veridicità di qualsiasi contenuto possiamo trovare su Internet, dalla notizia, alla pubblicità, al comunicato stampa. Una piattaforma che aiuta il fact checking, evitandoci figure barbine e diffusione di notizie false e tendenziose. 
 
Come funziona

Polygree verifica gratuitamente e in modo scientifico qualsiasi informazione. Nata nelle aule dell’università di Perugia, ha reso social il processo di verifica delle fonti.  Nel momento in cui un utente segnala un contenuto, gli iscritti possono votarlo come vero o falso. La somma dei punteggi individuali, relativa al comportamento socio-anagrafico dei votanti, determina lo user score, prima "votazione" sulla notizia. 

Il secondo step è l’expert score, valutazione attuata da professionisti in materia. Nel momento in cui viene inserita una segnalazione il sistema chiama in causa esperti e accademici .Quest' ultimi, grazie a una checklist, danno un punteggio da uno a cinque sulla base di diverse variabili: veridicità, oggettività, qualità metodologica di dati e studi a supporto, completezza, coerenza, rilevanza, contemporaneità e format. Mentre il contenuto è in fase di verifica è possibile visualizzare lo score provvisorio di esperti ed utenti e consultare le statistiche. Il periodo per votare una segnalazione è solitamente una settimana, dopodichè viene chiuso il topic e i punteggi sono definitivi.

«La nostra soluzione si affida al social networking perché riteniamo si debba fare affidamento sulla condivisione delle conoscenze delle persone piuttosto che su complessi algoritmi che non potranno mai realmente comprendere scenari specifici » racconta Jacopo Bernardini, Dottore di ricerca in Teoria e ricerca sociale e politica, nonché uno dei novi soci fondatori di Polygree. Google e Facebook hanno affidato ancora una volta un processo così delicato a fallaci algoritmi. «Il nostro approccio è significativamente differente, più orientato al qualitativo piuttosto che al quantitativo. Noi crediamo che non basti un algoritmo per distinguere il vero dal falso […]. Il fattore umano e sociale è a nostro avviso fondamentale nella verifica dell’attendibilità di un’informazione.

Polygree, il social plasmato sui millenials

Sin dall’inizio i millenials hanno rappresentato il target ideale del social, «perché naturalmente curiosi e tecnologici» (Bernardini) La generazione precedente possedeva valori più cristallizzati e li difendeva strenuamente. I giovani d’oggi invece mettono costantemente in discussione i propri ideali andando al succo delle cose. In poche parole preferiscono una verità scomoda a una bugia ben confezionata. Meno sognatori e più cinici forse? Sì. Ma anche più concreti e pratici. 

 

di Irene Caltabiano

 

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